Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
[RUGBYLIST] uno-contro-uno
Luca Oliver
lucaoliver63 a gmail.com
Lun 27 Nov 2017 09:51:35 CET
Cosa ne pensate dell'interpretazione delle nuove regole sui punti
d'incontro (breakdown) che porta a sguarnire gli stessi e areinfoltire
le difese in linea ? E' diventato un mantra di Vittorio Munari in
telecronaca.
Vedendo il ns attacco, intendo dell'Italia, andare a sbattere per 10
minuti consecutivi contro lo difesa sudafricana poco oltre la linea dei
22mt, non ho potuto non pensare alla teoria esposta da Vittorio Pepe,
pragmatico tecnico veneziano, in un recente libro scritto a 4 mani con
Luciano Ravagnani, su come "attirare" la difesa in un punto per poi
attaccare su spazi sguarniti. Esattamente il contrario di quanto
mostrato dall'Italia in quegli stoici, ma infruttuosi 10 minuti di
attacco contro la trincea nemica.
Mi chiedo: ha senso insistere nel cosiddetto "uno contro" quando i tuoi
avversari sono palesemente superiori fisicamente e meglio preparati
tecnicamente ? Non avrebbe più senso puntare su quelli sono i tuoi
strumenti "poveri" piuttosto che continuare a giocare sul piano tecnico
preferito dagli avversari ?
Mi rendo conto che queste vengono considerate "bestemmie tecniche" ma,
mettendo da parte l'orgoglio, se il rugby continuerà su questo piano, e
cioè dell'opposizione fisica uno-contro-uno fra colossi superman fisici
e dotati di superiori skills e abilità, per l'Italia sarà notte fonda, e
scusate se faccio la cassandra.
Un saluto a tutti.
Luca
-------------- parte successiva --------------
Cosa ne pensate dell'interpretazione delle nuove regole sui punti
d'incontro (breakdown) che porta a sguarnire gli stessi e a reinfoltire
le difese in linea ? E' diventato un mantra di Vittorio Munari in
telecronaca.
Vedendo il ns attacco, intendo dell'Italia, andare a sbattere per 10
minuti consecutivi contro lo difesa sudafricana poco oltre la linea dei
22mt, non ho potuto non pensare alla teoria esposta da Vittorio Pepe,
pragmatico tecnico veneziano, in un recente libro scritto a 4 mani con
Luciano Ravagnani, su come "attirare" la difesa in un punto per poi
attaccare su spazi sguarniti. Esattamente il contrario di quanto
mostrato dall'Italia in quegli stoici, ma infruttuosi 10 minuti di
attacco contro la trincea nemica.
Mi chiedo: ha senso insistere nel cosiddetto "uno contro" quando i tuoi
avversari sono palesemente superiori fisicamente e meglio preparati
tecnicamente ? Non avrebbe più senso puntare su quelli sono i tuoi
strumenti "poveri" piuttosto che continuare a giocare sul piano tecnico
preferito dagli avversari ?
Mi rendo conto che queste vengono considerate "bestemmie tecniche" ma,
mettendo da parte l'orgoglio, se il rugby continuerà su questo piano, e
cioè dell'opposizione fisica uno-contro-uno fra colossi superman fisici
e dotati di superiori skills e abilità, per l'Italia sarà notte fonda,
e scusate se faccio la cassandra.
Un saluto a tutti.
Luca
Maggiori informazioni sulla lista
Rugbylist