Alla fine del primo tempo la Francia vinceva 20-0 grazie a due mete d’intercetto di Palisson e Trinh Duc, entrambe trasformate da Parra e ad altri due calci di punizione trasformati sempre da Parra. Superiori in tutto, i francesi davano spettacolo ed il Galles sembrava finito. Pur avendo il possesso della palla per più tempo dei francesi, i gallesi non riuscivano ad avanzare, rimbalzando continuamente contro il muro difensivo dei galletti, davvero insuperabile. Mischia retrocedente, alcune touche perdute malamente ed una gestione deficitaria dell’ovale giustificavano ampiamente un primo tempo senza alcun punto.
Nel secondo tempo, probabilmente, la Francia entrava in campo sicura di aver già la partita in mano e per un bel pezzo non dimostrava di avere la stessa concentrazione e determinazione della prima frazione di gara. Tutto questo si assommava ad un Galles che, finalmente, riusciva a portare attacchi ben più incisivi, illuminato dalla sua apertura S. Jones che dava ritmo e consistenza al gioco. Dopo 10 minuti del secondo tempo, due calci di Jones portavano il Galles sul 6-20. La Francia sembrava aver perduto il pallino del gioco e faticava a reggere, a sua volta, il ritmo dei gallesi che, con una meta di Halfpenny (trasformata da Jones) al 61° minuto si portavano sotto: 13-20. La Francia riprendeva un po’ di slancio, e pur in inferiorità numerica (giallo a Parra), riusciva a riportare il punteggio in “zona sicurezza” con un calcio di Michalak: 23-13.
Al 77° il rientrato Parra allungava ancora con un calcio: 26:13.
Ed al 79° minuto un guizzo imperioso di S.Williams regalava al Galles un’altra meta (sempre trasformata da Jones) per il punteggio finale di 23-26.
Nel primo tempo, i francesi hanno approfittato degli sbandamenti avversari più di quanto i gallesi abbiano fatto nel secondo tempo nei loro confronti. Ma la Francia ha dimostrato una mischia solidissima e terze linee da brivido. Per non parlare dei tre-quarti veloci e fantasiosi.
Man of the match a Bonnaire: per come si è svolta la partita lo avrebbe ampiamente meritato Stephen Jones.
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