Wikipedia lo definisce «un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati a trasmettere un messaggio ad un numero esponenziale di utenti finali. È un’evoluzione del passaparola, ma se ne distingue per il fatto di avere un’intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna».

Il video della finta rapina, in un solo giorno è diventato uno dei video italiani più visti, ricevendo moltissimi contatti col semplice passaparola locale. Il “virale” è ispirato al film Point Break, in cui quattro criminali, mascherati da Johnson, Carter, Nixon e Reagan, la così detta "banda degli ex-presidenti americani", prendono di mira le banche di Los Angeles, che rapinano come per gioco, con persistente ricorrenza. La soundtrack è invece tratta da Fuori In 60 Secondi (Gone in 60 Seconds).

In realtà, lo scherzo fatto alla Sosta è stato solo un espediente ed è servito solo a creare “La Notizia”. Per ottenere visibilità, era necessario fare clamore, perciò è stata pubblicata su Youtube una prima versione, nuda e cruda, della finta rapina alla Sosta. Raggiunto il primo obiettivo, è stato pubblicato un secondo video: un commercial spot del “Torneo dei Bar”, per fare promozione al Torneo tutto l’anno. Basato sul primo video, montato alternando scene del film Point Break a scene di incontri di rugby, lo spirito del suo messaggio vuol essere: “Al Torneo dei Bar di Feltre, le partite non finiscono Mai”.

Nella realizzazione di una campagna pubblicitaria, a costo zero, la creatività gioca il ruolo di protagonista nell’estrinsecare attraverso immagini e testi quello che è il pensiero di fondo che si vuole comunicare; una pubblicità infatti, se vuole attirare l’attenzione del pubblico, deve essere in grado di catturare e sorprendere chi la sta guardando. Il valore della comunicazione sta nel saper trasformare un messaggio negativo, come “un furto” in un messaggio positivo, come “Le partite non finiscono mai”. Svecchiare il modo di comunicare può soltanto far bene al Rugby, allo Sport e più in generale a Feltre.

Si ringraziano i soliti ignoti e Bruno Stien, titolare del Bar La Sosta, per l’ignara partecipazione.