L’Orco che incanta
E’ lo sportivo del momento. Carismatico, coraggioso, magnetico, un vero concentrato di potenza esplosiva. Ormai la sua leggenda ha varcato i confini nazionali per farlo diventare un eroe planetario. I filmati con i suoi mitici placcaggi si moltiplicano su Youtube.
Sebastien Chabal da Valence, classe 1977, terza linea della nazionale francese, ha stregato non solo i francesi e gli appassionati di rugby ma tutti quelli che hanno avuto l’occasione di vederlo all’opera.
Lunghi capelli scarmigliati, barba incolta e due tizzoni ardenti al posto degli occhi, capace di fare placcaggi che lasciano il segno (non per niente tra i suoi tanti soprannomi c’è anche l’Anestesista!), Chabal è diventato un fenomeno mediatico amatissimo dai tifosi francesi e da quelli della squadra inglese Sale Sharks di Stockport, dove milita.
La Chabalmania – come ormai è stata ribattezzata – è esplosa durante il test match dello scorso giugno che la squadra francese ha fatto in Nuova Zelanda. La Francia le ha prese di santa ragione ma, in compenso, è nato un mito.
Grazie hai due placcaggi storici contro gli All Black Chris Masoe e Ali Williams, L’Orco (ma anche l’uomo delle caverne, Rasputin, Attila, Jesus, Hannibal Lecter, lo Spaccaossi, il Vikingo e via dicendo) è entrato nella leggenda del rugby mondiale.
Questo successo popolare gli ha consentito di poter giocare nei Bleus anche con il parere contrario dello stesso ct Laporte, che non lo ama molto, considerandolo un giocatore senza ruolo e d’ostacolo per la squadra.
Ma dopo la meta di domenica scorsa contro la Namibia, messa a segno trascinando tre avversari e dopo uno scatto di almeno 50 metri, difficilmente si potrà tenerlo in panchina senza rischiare una rivolta popolare.
L’orco: Sèbastien Chabal.
(FRANCE)
Signori questo è il rugby,
in tutta la sua ferocia,
nelle sue lingue di bestialità e fisico.
C’è da farsi largo ad ogni colpo di vento
Sia fatta la volontà di noi guerrieri della fatica…
Insegnando il rugby, insegni la vita.
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80 minuti di Maurizio Spagna