Il cuore del tifoso è sempre pronto ad accogliere la sorpresa. Ma con questa Italia bisogna sperare in un vero e proprio miracolo. Anche i deludenti scozzesi sembrano di una categoria superiore rispetto ai giocatori italiani.
La partita termina 26-6 e il punteggio, sebbene viziato da una meta inesistente di Danielli (che si invola in meta dopo aver ricevuto il pallone decisamente in avanti) rispecchia l’effettiva differenza delle due squadre in campo.
Non è questione di impegno, e forse neppure di valori individuali: molti nostri giocatori sono eccellenti. E’ l’insieme che non funziona.
La Scozia, squadra di tradizione, concretizza ogni volta che può. L’Italia quando ha l’opportunità di giocare (e ce l’ha spesso) è priva di idee. I giocatori non sanno cosa farsene della palla. La squadra si affida alle invenzioni individuali.
Il bilancio dopo 3 partite è di 12 mete subite contro 1 (una!) fatta. Questa è la spietata verità dei numeri.
Nel dopo partita Mallet ha detto chela causa di questo disastro è il bassissimo livello del campionato italiano. Alla buonora! Non c’è bisogno di essere un genio del rugby per accorgersene, basta essere un semplice appassionato (vedi i tanti messaggi in rugbylist), ma almeno Mallet l’ha detto chiaramente in diretta TV.
Non vogliamo neppure pensare che si tratti di un modo per scaricare le proprie responsabilità e ci aspettiamo che presto arrivino anche idee, proposte e progetti per indicare COME si cambia il campionato italiano per aumentarne il livello.
Altrimenti queste sconfitte, oltre che dolorose, saranno pure inutili.
al di là della colpa del sempre accusato campionato italiano d’eccellenza, c’è da dire che il rugby a 13 è uno sport quasi totalmente differente da quello classico, a 15. come pretendere di tirar fuori buoni giocatori per la rugby leage (o anche per il rugby a 7) da uno sport diverso? e perfino da un campionato che già di per se non è eccellente, come ampiamente ribadito?