Tuttavia, Thorburn ha provato la gioia della vittoria già nella seconda partita, quando ha segnato 13 dei 24 punti rifilati dal Galles all’Inghilterra. Il XV della Rosa è stato nuovamente l’avversario dei rossi nel primo match della stagione 1986, a Twickenham, ma nonostante abbia segnato tre penalties e la trasformazione della meta di Bleddyn Bowen, l’estremo quella volta non è riuscito ad impedire che la sua squadra tornasse a casa sconfitta per 18 a 21.
È accaduto, invece, nella successiva gara con la Scozia che Paul è entrato nella leggenda del rugby calciando il penalty di cui si è scritto sopra. La distanza, misurata in seguito, era di 70 yards e 8 pollici e mezzo (quasi 65 metri), il calcio più lungo nella storia dell’Arms Park. Il penalty è nato a seguito di un tardivo placcaggio su Jonathan Davies appena dentro la linea gallese dei dieci metri. Per lo stupore della folla, Thorburn ha sistemato l’ovale a terra e ha calciato. In pochi, tra cui il famoso commentatore Bill McClaren, hanno creduto ai loro occhi quando la palla è passata in mezzo ai pali. Paul ha in seguito ricordato il suo sforzo possente; "quel calcio da solo mi ha quasi portato ad avere una carriera nel Football americano.” Un altro penalty ha sigillato la vittoria per 22 a 15 e Thorburn ha così stabilito il record gallese quale giocatore più veloce ad arrivare a quota 50 punti, avendone stabiliti 54 in appena 5 partite dal suo debutto l’anno precedente. Egli ha in seguito messo il suo sigillo anche nella vittoria per 19 a 12 contro l’Irlanda, prima di affrontare la Francia a Cardiff il giorno di St David. Purtroppo i gallesi hanno perso 15 a 23, con Paul che ha segnato tutti i punti per la sua squadra. I Blues hanno vinto il torneo a pari merito con la Scozia.
Nella stagione 1987 Paul ha disputato una sola partita del Cinque Nazioni, una sconfitta per 9 a 16 ancora ad opera della Francia. Thorburn ha segnato ancora tutti i punti della sua squadra con tre penalties, ma si è rotto la clavicola e ha perso il resto della stagione.
Tuttavia, entro l’estate il danno era guarito e l’estremo ha potuto giocare un ruolo decisivo per il successo del Galles nella prima Coppa del Mondo. Egli ha aperto il suo account con una punizione nella vittoria 13 a 6 con l’Irlanda durante la prima fase, quindi ha contribuito alla realizzazione della meta di Mark Ring. Il Galles ha poi sconfitto Tonga (2 penalties e 2 trasformazioni per Paul) e Canada ( 4 trasformazioni) prima di passare a punteggio pieno ai quarti di finale contro l’Inghilterra a Brisbane. I Celti hanno vinto meritatamente la sfida con un secco 16 a 3, con tre mete gentilmente concesse da Gareth Roberts, Robert Jones e John Devereaux, 2 delle quali trasformate da Thorburn. Purtroppo, la semifinale contro gli All Blacks si è rivelata troppo dura per una squadra gallese devastata da infortuni ed è stata persa 6 a 49 (l’estremo ha trasformato la meta di Devereaux). Con grande sorpresa, però, gli uomini di Tony Gray hanno vinto la finale di consolazione contro i favoriti australiani, con Paul che ha sigillato una vittoria per 22 a 21 trasformando la meta marcata a tre minuti dal fischio finale da Adrian Hadley.
Il Galles ha poi capitalizzato l’inatteso successo vincendo il primo titolo del Cinque Nazioni dal 1979, anche se gli è stato negato il Grande Slam dopo aver perso 9 a 10 con la Francia. Per Thorburn il momento clou del torneo è stato il penalty che ha consegnato la vittoria contro l’Irlanda, un calcio sotto pressione che Paul stesso ha ritenuto essere più impegnativo di quello segnato alla Scozia nel 1986.
Più tardi nel corso dell’anno, il Galles ha subìto la seconda sconfitta in due partite per opera della Romania, un 9 a15 a Cardiff che era peggiore del 6 a 24 col quale aveva perso a Bucarest nel 1983. Tuttavia, Thorburn ha mostrato la sua versatilità, giocando ala in sostituzione di Glen Webbe. Grazie ad un calcio di punizione e a una trasformazione, poi, l’estremo ha superato il record gallese di Phil Bennett di 166 punti.
Nel 1989 i Dragoni non sono riusciti a difendere il titolo dell’anno precedente, ma hanno avuto la consolazione di negare all’Inghilterra il loro primo Five Nations Championship dal 1980, battendoli 12 a 9 a Cardiff. Thorburn ha svolto un ruolo determinante anche in quella vittoria, segnando due punizioni e trasformando la meta di Mike Hall.
Più tardi, nel corso della stagione, il Galles ha subito una sconfitta 9 a 34 ad opera della Nuova Zelanda a Cardiff, con Paul che ha segnato tutti i punti della sua squadra.
Nel 1990 era ormai chiaro che per il Galles i giorni della gloria erano lontani, nonostante il nuovo allenatore Ron Waldron si sia sforzato di trasferire il successo ottenuto con il Neath alla nazionale. Per la prima volta i rossi hanno perso tutte e quattro le partite del Cinque Nazioni, anche se i futuri campioni della Scozia hanno faticato parecchio a Cardiff.
In estate, invece, il Galles ha affrontato la Namibia a Windhoek in una mini serie vinta 2 a 0, con Paul che ha segnato una meta, due penalties e due trasformazioni nel primo match. Quell’anno, Thorburn ha inoltre stabilito il record gallese di 21 punti in una partita speciale contro i Barbarians, anche se i Dragoni alla fine sono stati sconfitti 31 a 24. I Baa-baas hanno segnato mete con Joe Stanley, Nick Farr Jones, Eric Rush e Jeremy Guscott, mentre l’apertura del Bath Stuart Barnes ha centrato le porte con i suoi calci.
La stagione 1991 è stata forse la peggiore per il Galles, che ha accusato tre sconfitte nel Cinque Nazioni e un’inaccettabile 6 a 63 con i Wallabies a Brisbane in estate. Tanto per cambiare, quel giorno Paul è stato l’unico ha dare un contributo alla causa gallese e alla fine si è trovato inorridito dal comportamento dei suoi compagni di squadra al terzo tempo. Nella sua autobiografia, " Kicked Into Touch", ha lanciato un feroce attacco a coloro che pensava avessero portato il rugby gallese in disgrazia: "Eravamo un gruppo di piagnoni e bevitori, credo anche pronti a provocare una rissa senza motivo, anche davanti a un pubblico di invitati tra cui la stampa mondiale. Non riesco a capire come i giocatori gallesi con postumi di una sbornia abbiano pensato di competere con gli australiani e i neozelandesi. Per alcuni nostri giocatori più anziani, con esperienza internazionale, non dare il loro meglio, preferendo la bottiglia di vino al campo di allenamento, è inspiegabile.”. Parole forti, certo, e l’estremo è rimasto così deluso dal rugby gallese di quel periodo che ha deciso di ritirarsi proprio dopo la partita in questione, lasciando un buco enorme nella nazionale in procinto di intraprendere la Coppa del Mondo.
Tra il 1985 e il 1991 Paul ha guadagnato 37 caps con la nazionale, segnando un record di 304 punti, la maggior parte dei quali provenienti dai suoi calci. Egli ha anche capitanato i Dragoni in dieci occasioni.
Comunque sia, Paul è tornato al rugby nel 1999 nella nuova veste di direttore della Coppa del Mondo e di manager della Welsh Rugby Union.
Nel 2006 l’ex capitano del Galles è diventato direttore dello sviluppo strategico degli Ospreys, con i quali ha giocato un ruolo fondamentale in una serie di azioni commerciali, di business e iniziative di marketing. Egli ha contribuito a ottenere la sponsorizzazione che ha fatto degli Ospreys uno dei più importanti club del rugby europeo, ed è stato coinvolto in una serie di accordi significativi che hanno permesso all’ambiziosa franchigia di diventare tra le principali organizzazioni professionistiche di rugby dell’emisfero nord. Nel giugno del 2010, dopo quattro anni di lavoro, Paul ha espresso con un comunicato il suo desiderio di lasciare tale incarico al fine di perseguire altri interessi aziendali.
http://www.youtube.com/watch?v=dWBZjWRGvvg
sarebbe l’ora che qualcuno rendesse anche a me qualche onorificenza, avendo nel lontano 1984 realizzato un calcio di punizione da 65 metri nel campo del Petrarca Rugby. Nell’occasione stavo giocando con la mia squadra Vasari Rugby Arezzo, che militava nel campionato di serie C1, e che stava giocando per l’appunto con la 2° squadra del Petrarca. Fu una partita sfortunata, in quanto una mia meta, che poteva farci vincere la partita, venne poi improvvidamente annullata dall’arbitro (fazioso di Padova…). Che io sappia, in Italia nessuno aveva mai messo dentro un calcio da 65 metri. I testimoni sono gli attuali Old (Babbions) della squadra di Arezzo e quel calcio se lo ricordano molto bene. Un saluto, Sauro Severi (Arezzo)