ASTA INGLESE PER PARISSE, I FRANCESI RIVOGLIONO IL CT
(im) Mercato azzurro: Sergio Parisse (nella foto) tentato dalla sirene
inglesi, Pierre Berbizier tra club francesi e Italia. Al numero 8
scade il contratto con lo Stade Francais. A Londra ha avuto contatti
con Wasps, Leicester, Saracens, Gloucester e Northampton scatenando
una sorta di asta. Un modo per alzare il prezzo a Parigi, dove non
vorranno lasciarselo sfuggire, o il suo futuro sarà in Premiership? A
Berbizier il contratto scade con il Mondiale. Dopo le voci di
Perpignan vanno registrate quelli di Begles-Bordeaux e Racing Parigi,
club con progetti ambiziosi di approdo al Top 14. Anche l’Italia ha un
sogno: concorrere per ospitare il Mondiale 2015 (assegnazione nel
’09). Se si trasformerà in idea e poi progetto, Berbizier dall’alto
del suo prestigio potrebbe esserne l’alfiere come manager e guida
dell’intera area tecnica italiana, non solo come ct.
Coppa Italia
Sabato a Bologna il consiglio federale deciderà sulle sorti del Super 10 Coppa Italia. Cadono Rovigo e Treviso
(e.g.) Sabato mattina a Bologna si svolgerà il Consiglio Federale
durante il quale saranno ufficializzate le migliorie del Campionato
esposte da Dondi nell’assemblea Lire.
COPPA ITALIA. Secondo turno e brutte sconfitte di Benetton, a Viterbo
con la Capitolina e Arix, in casa con l’Amatori. Battuto anche il Femi
Cz a Parma, mentre il Cammi ha espugnato L’Aquila.
Girone A: AlmavivA Capitolina-Benetton Treviso 31-14, per i romani
mete di Goodwin, Rebecchini, De Gregori e Soden, per i trevigiani
tutti punti di Marcato, 3 piazzati e una meta; Arix Viadana-Amatori
Catania 9-12, per l’Arix tre piazzati di Pilat, per Catania mete di De
Jager e Buezas. A riposo il Gran. AlmavivA 10, Arix 6, Amatori Catania
4, Benetton e Gran 0.Girone B:Overmach Parma-Femi Cz Rovigo 27-7, per
i parmensi 4 mete, doppietta di Little quindi Alvarez e Faleuka, per
il Rovigo meta e trasformazione di Martinelli; Infinito L’Aquila-Cammi
Calvisano 27-40 (pt 20-19). A riposo il Carrera. Cammi 10, Femi,
Overmach 5, Infinito 1, Carrera 0.
SERIE C Elite: Riviera-Montebelluna 34-26, Vicenza-Belluno 14-27,
Lido-Casale 8-15, Lemene-Alpago 8-20, Frassinelle-Tarvisium rinv., a
riposo Oderzo; Riviera 59, Belluno 51, Montebelluna 50, Tarvisium 49,
Oderzo 42. CIV: Jesolo-Trento 35-5, SudTirolo-Montereale 16-39,
Monsters-Pordenone 23-17, Ped. Livenza-Valdagno 15-15, West Verona-Cus
Verona rinv., a riposo Valpolicella; Jesolo, Montereale 57, Monsters
53, Cus Vr 38, Valdagno, Valpolicella 25, Ped. Livenza 24, Pordenone
16, SudTirolo 10, Trento 6, West Verona 2.
IL GRANDE ASSENTE (intervista a Mauro Bergamasco)
Toccato duro nel match di apertura contro la Francia, Mauro Bergamasco
(53 caps e 9 mete in Nazionale) ha dovuto saltare la trasferta di
Twickenham. Il sabato pomeriggio lo ha passato a Rovigo, a casa degli
zii paterni, a vedere alla tv i due match del secondo turno del sei
nazioni. Inutile dire che avrebbe preferito essere in campo. «Direi
che la reazione d’orgoglio c’è stata e che abbiamo dimostrato ancora
una volta di essere un gruppo unito, che sa fare quadrato nei momenti
difficili – commenta Mauro-. La partita con la Francia è stata una
brutta parentesi, con gli inglesi si è visto che le cose le sappiamo fare».
Il tuo infortunio?«La situazione si sta evolvendo nei giusti tempi.
Contro la Francia ho subito due traumi diretti alla coscia che mi
hanno creato qualche problema di rigidità articolare. Ma per il match
con la Scozia sarò senz’altro a disposizione».
Dalla partita di sabato quali spunti di riflessione?
«A mio avviso dobbiamo tornare a prestare molta attenzione all’aspetto
della disciplina. Con l’Inghilterra abbiamo concesso troppi calci di
punizione».
E di positivo?«Molte cose, a cominciare da una buonissima difesa, sia
in termini di aggressività che di movimenti collettivi. Abbiamo
commesso un solo errore in occasione della meta di Robinson, una
chiusura difensiva imperfetta che ha permesso loro di fare l’uomo in
più. Anche nell’uno contro uno abbiamo giocato alla pari, salvo
qualche momento di sofferenza con gli avanti».
Troncon eletto man of the match
«Se l’è strameritato. Tronky ha dato un contributo importantissimo,
soprattutto a livello mentale con la sua esperienza, la sua rabbia
agonistica e il suo carisma. Può ancora dare tanto, sia al gruppo
azzurro che al rugby internazionale».
Ed ora la Scozia
«E’ una squadra estremamente dinamica. Per metterli in difficoltà
dovremo essere dominanti nelle fasi di conquista e mantenere il
possesso il più a lungo possibile. Non dobbiamo lasciargli spazio e
opportunità di trasformare in contrattacchi i palloni di recupero.
Solo con un solido possesso e una difesa d’acciaio possiamo portare a
casa la partita».A che punto è la vertenza con la Fir in merito ai
contratti?
«Non c’è stata alcuna vertenza né tanto meno scontri tra i giocatori e
la Federazione. Solo degli incontri chiarificatori per mettere a punto
alcuni dettagli. I contratti sono solo uno di questi dettagli, ma
abbiamo discusso anche di altri aspetti legati alla gestione della
squadra. Sono occasioni di dialogo e di crescita».Piergiorgio Grizzo
DAL NOSTRO INVIATO a Londra
Londra
NOSTRO INVIATO
L’Italia ritrova certezze, un leader carismatico per la gestione del
match, serenità sulla vicende dei contratti e si pone nella giusta
condizione per affrontare dopo la sosta le partite del torneo
potenzialmente da vincere: con la Scozia e il Galles.
Questa è l’eredità lasciata dal 2. turno dell’Rbs Sei Nazioni, che ha
visto gli azzurri, pur battuti 20-7 dall’Inghilterra, uscire tra gli
applausi degli 82mila di Twickenham. Un risultato che spazza i dubbi
sulla solidità tecnica, mentale e sulla capacità di sopperire agli
infortuni emersi dopo la batosta francese (3-39) nel 1. turno al
Flaminio. «Stadio – spiega il presidente della Fir Giancarlo Dondi –
che cercheremo di portare a una capienza di circa 30 mila posti
installando tribune provvisorie per 4-5 mila spettatori già nei
prossimi match con Galles e Irlanda, dove c’è l’esaurito grazie alle
vendite on line». In attesa che parta la ristrutturazione concordata
con il Comune di Roma alla fine del torneo.
LE CERTEZZE RITROVATE – Le case si costruiscono dalle fondamenta e per
una squadra di rugby le fondamenta sono i primi tre uomini di mischia.
Non a caso due di loro si chiamano piloni. Contro gli inglesi la testa
di mischia ha fatto una partita monumentale, dando solidità in
conquista e difesa, dominando chiusa, ruck e maul. Il cambio in blocco
rispetto alla Francia ha pagato. Castrogiovanni è ormai un giocatore
di livello assoluto, Festuccia non ha fatto rimpiangere Ongaro, Lo
Cicero senza il posto da titolare sicuro («Non solo abbiamo 4 piloni
di pari livello, ma devi guardarti dal quinto» gli avrebbe detto il ct
Pierre Berbizier per motivarlo) dà il meglio di sè. Ancorata a loro la
mischia ha vinto la prova di forza ingaggiata dagli inglesi
(«Sbagliando tattica, colpa mia» ha ammesso il ct Brian Ashton),
esaltando anche un rincalzo come Zaffiri, o l’elemento su cui c’erano
più dubbi (Sole).
IL DISEGNO TATTICO -«Sono soddisfatto – ha detto Berbizier – perchè a
Twickenham ho visto l’Italia in partita 80′ grazie al rispetto del
nostro piano di gioco diretto da Marco Bortolami. Seguendolo, anche in
futuro avremo fortuna. Questo è ciò che io intendo per semplicità». Il
piano prevedeva sostanzialmente occupazione de
l campo rivale con gioco
tattico al piede e pressione. E’ stato ben eseguito, soprattutto nella
ripresa, limitando le possibilità di far male di un cecchino micidiale
come Wilkinson (27 punti con la Scozia, 15 contro di noi).
IL CAPITANO DEL CUORE -A guidare tale piano oltre a un leader
istituzionale, capitan Bortolami, l’Italia ha ritrovato una sorta di
capitano del cuore, Alessandro Troncon. Leader carismatico che non ha
mai smesso di parlare, dirigere, incoraggiare, fare sentire la sua
presenza fisica e mentale. Se i due sapranno coesistere la Nazionale
avrà un valore aggiunto. «Questa squadra ha bisogno di esperienza – è
l’analisi di Berbizier – Troncon l’ha data, perciò si è giocato con
fiducia e organizzazione». Il premio di uomo del match (raro per una
squadra perdente) è stato il suggello.
LA VICENDA CONTRATTI -Dondi assicura che non esistono più problemi. «A
novembre c’erano stati – afferma – Mi ero anche un po’ arrabbiamo per
una lettera inviata dai giocatori. La Fir non ne vuole sapere di
trattare con procuratori. Ora tutto è appianato. Oltre ai 5000 euro a
testa per i 24 convocati sono stati stabiliti premi a crescere: nel
Sei Nazioni 10mila euro a testa per una vittoria, 12.500 due, 17mila
tre; in Coppa del Mondo oltre 20mila per i quarti». Caso chiuso,
insomma, si pensi solo a giocare.
Ivan Malfatto
Gli altri incontri del 6 nazioni
Clerc a segno a due minuti dal termine, la Francia conquista Dublino
Irlanda – Francia
(e.g.) La Francia espugna il Croke Park di Dublino davanti a 82.500
spettatori e mette una seria ipoteca sulla conquista del Sei Nazioni.
Irlanda-Francia era considerata da molti come una sorta di finale per
la vittoria del torneo di quest’anno e la sfida ha rispettato le
premesse della vigilia. E’ anche la partita dei grandi assenti: Brian
O’Driscoll e Stringer nelle file irlandesi, Castaignède, Elissalde,
Fritz, Nyanga, Pelous, Traille e Szarzewski in quelle francesi, tutti
infortunati.
Partenza fulminante del XV francese che dopo 12′ si trova sul 13-3:
due piazzati di Skrela e una meta di Ibanez, abile ad inserirsi tra le
pur strette maglie irlandesi, contro un solo penalty di O’Gara, fanno
pensare ad una partita in discesa per la Francia. Invece l’Irlanda,
piano, piano, recupera. Prima con un penalty e poi con una meta,
O’Gara riporta sotto i suoi. La meta è qualcosa di fantastico
dell’apertura irlandese che dà inizio all’azione e la finalizza in
sostegno su Wallace a sua volta bravo a coprire al largo il centro
Horgan. Il parziale si chiude con la Francia avanti ma solo 13-11.
Nella ripresa bisogna attendere un quarto d’ora prima di vedere
nuovamente il punteggio muoversi: in 7′ però O’Gara dà il primo
vantaggio ai suoi e poi allunga. Due piazzati portano infatti
l’Irlanda sul 17-13. La Francia preme ma la partita sembra stregata e
solo a due minuti dalla fine Clerc trova il modo per bucare la difesa
di casa e dare il successo ai galletti.
SCOZIA – GALLES
SCOZIA – Sabato la Scozia aveva battuto il Galles 21-9 centrando il
primo successo del torneo. Contro l’Italia, il prossimo 24 febbraio a
Murrayfield, gli scozzesi potranno quindi giocare con maggior
tranquillità. Tra Scozia e Galles nessuna meta (gallesi unici a non
averne ancora segnate in questa edizione), ma nonostante ciò è stata
ugualmente una bella partita con gli scozzesi sempre avanti nel
punteggio e un Paterson infallibile (7 piazzati). Per contro ancora
Stephen Jones a referto con tre piazzati.
Per l’Italia non sarà facile contro questa Scozia, formazione
caparbia, capace di mettere in difficoltà nella prima giornata
l’Inghilterra anche se il risultato finale è stato poi più pesante di
quello subìto dall’Italia sabato a Twickenham, ma soprattutto capace
di mettere a tacere questo Galles tornato ad inserire la vecchia
guardia per poter far sua la partita.
Rugby femminile e under 21
A Twickenham la nazionale femminile limita il passivo a 23 punti e 3 mete
L’Under 21 in ripresa a Bath
FEMMINILE Sconfitta dall’Inghilterra nel secondo turno del Sei Nazioni,
l’Italia esce comunque a testa alta da Twickenham. Le inglesi si sono
imposte 23-0 su un’Italia che ha sciorinato una grande difesa e subìto
appena 3 mete. Oltretutto le azzurre hanno dovuto giocare un quarto di
gara in inferiorità numerica per i gialli comminati a Sanfilippo e
Barattin, oltre all’infortunio capitato a Veronica Schiavon
(distrazione al collaterale) che ha privato la squadra della regista
titolare.
Le inglesi, vice campioni del mondo, hanno conquistato la vittoria, ma
per le ragazze di Cococcetta e Granatelli, è stato comunque un
pomeriggio da ricordare. L’Inghilterra aveva appena battuto la Scozia
60-0 e il risultato delle italiane fa dunque ben sperare per il
prosieguo. Questo il tabellino. ITALIA: Tondinelli; Facchini, Pizzati,
Zangirolami, Trilli (st 37′ Sala); Ve. Schiavon (pt 7′ Barattin), Va.
Schiavon; Gaudino, Cristofanello (pt 30′ Gini), Bado; Pettinelli (pt
17′ Panichelli), Severin; Sanfilippo (st 36′ Zanon), Stefan (st 37′
Brannon), Cucchiella. A disp. Agostinelli.
UNDER 21 E’ finita 30-10 per l’Inghilterra la sfida Under 21 giocata
venerdì a Bath. Per l’Italia meta di Giazzon trasformata da Wilson e
piazzato di Buso. L’Italia è stata battuta ma ha offerto incoraggianti
segnali di riscossa dopo il 3-42 contro la Francia nel primo turno.
SUPER 14 Secondo turno con Blues e Sharks già in fuga. ACT
Brumbies-Blues 15-17, Sharks-Waratahs 22-9, Bulls-Cheetahs 24-20,
Crusaders-Reds 33-22, Chiefs-Hurricanes 32-39, Lions-Highlanders 11-6,
Stormers-Western Force 3-22. Blues, Sharks 8, ACT Brumbies, Cheetahs,
Crusaders, Highlanders, Hurricanes, Western Force 5, Bulls, Lions,
Reds, Waratahs 4, Chiefs 3, Stormers 0.
Ennio Grosso
Due ruck e sette passaggi Una meta da leggenda
Il calcio ha il Maracanà, il rugby Twickenham. Già giocarci, su
quell’erba da sballo (senza doppi sensi) è una cosa che resta per
sempre. Figuriamoci una meta come quella di Scanavacca: prodezza
individuale e cavalcata collettiva allo stesso tempo. Partendo da
lontano. Resterà nella leggenda, almeno la nostra. L’azione è durata
27 secondi. Una sequenza di tre fasi: una ruck all’inizio, sette
passaggi e un cambio di fronte in mezzo, un altro raggruppamento a
terra alla fine, prima del pick and go dell’apertura azzurra. In tutto
70 metri di corse e passaggi, seducenti evitamenti e off-load. 27
secondi che sono sembrati un’eternità nello stupore composto del
tempio londinese, tra quelle maestose tribune dove gli italiani hanno
ritrovato il sorriso e gli inglesi finalmente un po’ di Pepe in un
pomeriggio la cui cosa migliore per molti di loro era stato il
tradizionale pic nic sul prato davanti allo stadio.
Il primo tempo si era consumato nello scontro delle mischie. Tra gli
arieti delle prime linee, schiene curve, testa nella testa. All’avvio
della ripresa l’Italia aveva preso il controllo. Troncon più che
palloni al piede scagliava nel campo avversario lance dalla lunga
ombra. Sulle quali arrivava, finalmente di nuovo puntuale, il
pressing. Un combattimento tutto improntato al realismo ma che, allo
scoccare dell’ora, vedeva gli azzurri ancora a zero mentre gli inglesi
erano a 17.
Finchè all’improvviso un ventata di stravaganza e di impertinenza
strapazza la logica della prudenza. Su uno spiovente di Wilkinson
raccoglie De Marigny fuori area dei 22, avanza di qualche metro e
imposta la ruck. Un lampo balena negli occhi di Troncon e Scanavacca
:
quello del talento e della fantasia. I trequarti azzurri sono
rientrati più rapidamente, c’è un soprannumero esterno. La palla fila
veloce dal mediano di mischia, all’apertura, a Mirco Bergamasco poi a
Canale. Sulla fascia Gonzalo si mostra maestro di perfidi inganni:
finge il passaggio esterno per Pratichetti, va a impegnare Farrell e
Tait e sul contatto incrocia con l’ala che va all’interno, prende
l’intervallo tra il primo centro e Tindall e sul placcaggio di
quest’ultimo serve Mirco che penetra nella difesa con un’accelerazione
folgorante. Ellis lo cintura da dietro ma Bergamasco, anzichè passare
a Sole più lontano, trova sull’asse Scanavacca. Pepe riceve, varca la
metacampo e si lancia nel corridoio libero, la palla stretta al cuore.
Quando sta per finire come la fetta di prosciutto nel sandwich di Tait
e Robinson se ne priva con un passaggio dolce per Sole. Il terza linea
entra nell’area de 22. Gli inglesi sono sei, gli azzurri due. Su Sole
piombano il centurione Deacon, Robinson e ancora Tait. La voce dei
telecronisti di tutta Europa si strozza piena di delusione per
l’attacco che sembra spegnersi. Ma Pepe non ha smesso di correre.
Entra nella ruck e afferra l’ovale. Però sulla palla mette gli artigli
anche Corry. Scanavacca non molla la presa fino all’arrivo di
Pratichetti prima e Castrogiovanni poi a “pulire” sul numero otto
inglese. Pepe allora sguscia fuori, baricentro basso, senza più fiato,
la faccia gonfia e illividita. Qualcuno degli immortali del rugby deve
stargli accanto avvolto in una nube, perchè trova ancora la forza per
bruciare Easter e Chuter. Infine si inginocchia oltre la linea di meta
come un pellegrino sulla terra promessa.
Berbizier in tribuna si passa una mano sulla fronte sudata. È andata.
A Twickenham si è aperto per 27 secondi uno squarcio su quello che
potrebbe essere lo stile italiano se solo avesse molti più giocatori
di qualità.
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