"Il rugby è stato una parte importante della vita di Maurice Colclough, ma non era ossessionato da esso. Io lo colloco tra i migliori giocatori con cui ho giocato insieme o contro". (Bill Beaumont)
Nato a Oxford, il 2 settembre 1953, John Maurice Colclough è stato educato presso la Duke of York’s Royal Military School, a Dover, dove ha dimostrato di essere un atleta a tutto tondo, in grado di tenere testa a chiunque sia nelle gare di atletica sia negli sport invernali. Maurice ha iniziato a frequentare i campi da rugby in età precoce con East Grinstead e Rosslyn Park, prima di iscriversi all’Università di Liverpool, dove si unito al locale rugby club. Purtroppo il suo approccio allo studio non era così “deciso” quanto lo era invece con il rugby (ha frequentato il corso di egittologia soltanto perché includeva un minor numero di lezioni) ed è stato costretto ad abbandonare l’università. Al contrario, per quanto riguarda la palla ovale egli ha dimostrato una tale determinazione che l’ha portato sino a Angoulême, in Francia, dove poi ha aperto anche un locale, il Liverpool Bar. Tornato in patria, ha in seguito indossato le casacche dei Wasps e dello Swansea, fatto questo che lo ha innalzato a figura di culto tra i fan gallesi.
Colclough ha giocato nel campionato delle contee per Sussex e Lancashire, e la sua esperienza nel rugby di oltralpe gli ha aperto la strada verso la nazionale, con la quale ha debuttato il 4 marzo 1978 nella vittoria per 15 a 0 contro la Scozia, giocando in seconda linea, la cosiddetta “sala motori”, al posto del veterano Nigel Horton. In seguito, nella medesima stagione, ha disputato anche la partita vinta con l’Irlanda 15 a 9.
Nel 1979, Horton è stato preferito in tutte e quattro le partite del Cinque Nazioni, ma Maurice è tornato in campo in autunno, quando ha disputato e perso 9 a 10 una gara contro la Nuova Zelanda.
Colclough è diventato quindi la prima scelta per affiancare Beaumont all’inizio della stagione 1980, anche se ha dovuto perdere la partita inaugurale contro l’Irlanda per infortunio. Il suo posto è stato preso dal vecchio rivale Horton, il quale, durante il terzo tempo di quel match, ha ricevuto la notizia che non avrebbe più giocato a causa del rientro anticipato di Colclough. Così Maurice ha disputato le restanti tre partite, tutte vinte, aiutando l’Inghilterra a conquistare il suo primo Grande Slam dal lontano 1957.
Il seconda linea è entrato quello stesso anno a far parte del potente pacchetto di mischia dei British and Irish Lions, durante la loro tournèe in Sudafrica. Purtroppo i trequarti non sono stati all’altezza e la squadra ha perso tre dei quattro test match, anche se con margini ristretti.
Nel 1981 Maurice si è fatto notare in tutte e quattro le partite del Cinque Nazioni, ma quella volta il XV della Rosa non è riuscito a ripetere le performance dell’anno precedente e ha rimediato due vittorie, con Scozia e Irlanda, e due sconfitte, contro Galles e Francia. Tutto è andato storto per l’Inghilterra nella partita di apertura. A un certo punto, infatti, sembrava che i bianchi fossero riusciti nell’impresa di vincere la loro prima partita a Cardiff dal 1963; tuttavia, sul punteggio di 19 a 18, essi sono stati penalizzati da un grossolano errore di Clive Woodward, che ha concesso un penalty ai gallesi. Alla fine il risultato è stato 21 a 19 per i dragoni.
All’inizio della stagione 1982 l’Inghilterra si è trovata di fronte l’Australia in un test match a Twickenham. Per l’occasione la squadra in bianco ha messo in campo un pack monumentale, il quale è riuscito ad annullare una squadra Wallaby di grande talento. L’Australia ha segnato due mete, entrambe con Brendan Moon, ma l’Inghilterra ha vinto 15 a 11, grazie ai calci precisi di Marcus Rose e una meta di Nick Jeavons.
Il Cinque Nazioni di quell’anno ha prodotto fortune alterne, con due partite vinte su quattro. Maurice è entrato nel folklore del rugby quando, alla cena ufficiale dopo la vittoria sulla Francia, ha ingannato il suo compagno di squadra dello Swansea Colin Smart facendogli bere del dopobarba al posto di acqua. Il povero Smart è finito all’ospedale per una lavanda gastrica.
A causa di un infortunio al ginocchio, nel 1983Colclough ha giocato una sola partita, una sconfitta subita per mano della Francia, ma è stato selezionato di nuovo dai British Lions, con i quali, ancora una volta, ha giocato in tutte e quattro le prove. Più maturo rispetto al 1980, Maurice ha goduto di un tour migliore, e anche se tutte le partite ufficiali hanno visto i rossi sconfitti, il seconda linea di Oxford ha aiutato il gruppo a competere sugli stessi livelli degli All Blacks.
Nel corso dell’anno Colclough ha avuto la sua vendetta personale contro i tuttineri a Twickenham, quando ha segnato la sua unica meta internazionale, contribuendo in quel modo alla vittoria inglese per 15 a 9. Purtroppo, questo trionfo non era l’inizio di una nuova era e gli inglesi, nel Cinque Nazioni del 1984, hanno giocato male e perso tre partite, tra cui una sonora sconfitta 18 a 32 contro la Francia a Parigi.
Dopo essere stato fermo per infortunio tutta la stagione 1985, nel 1986 Maurice ha giocato le quattro partite di un torneo che ha visto i bianchi uscire sconfitti contro la Francia e la Scozia, e vincere gli incontri casalinghi con Galles e Irlanda.
Maurice sperava a quel punto di giocare nell’inaugurale Coppa del Mondo del 1987 ma, dopo un attacco debilitante di parotite, si è visto costretto a bilanciare i suoi impegni e si è ritirato dal gioco internazionale nel gennaio 1987. La partita con la Francia del Cinque Nazioni 1986 ha visto quindi la sua ultima apparizione. Al momento dell’addio, Maurice era l’ultimo membro della squadra che aveva vinto il Grande Slam del 1980.
A quel punto Maurice si è trasferito in Galles, dove si è messo a costruire la replica di una nave pirata del 18° secolo dentro un night club di Swansea. I suoi progetti l’hanno in seguito portato in Sudafrica, dove ha lavorato come amministratore delegato di una società operante nel settore delle slot-machine. È successo allora che gli è stato diagnosticato un tumore al cervello, del quale alla fine sarebbe morto. Tornato a vivere in Galles, la sua positiva accettazione della malattia ha stupito gli amici più stretti. Anche se gli sono state date poche possibilità di sopravvivere a sei mesi, Maurice ha goduto di altri tre anni con la propria famiglia ed è riuscito anche a prendere parte a una rimpatriata con i vecchi compagni di squadra a Twickenham.
Maurice Colclough ha passato l’ovale il 27 gennaio 2006, all’età di 52 anni.
Forse Colclough non possedeva la classe di campioni quali Bill Beaumont e Tony Neary, ma è stato comunque un giocatore molto importante in ogni XV cui ha fatto parte; un punto di riferimento per le future stelle della seconda linea inglese, come Paul Ackford, Wade Dooley e Martin Johnson.
Maurice possedeva forza e prestanza fisica, unite a una delle menti più acute del pack inglese del suo tempo. Dotato di un carattere goliardico, con quel pizzico di follia che lo portava sempre a sfidare l’autorità (per esempio, ha soprannominato il suo capitano, Bill Beaumont, chief school prefect) se fosse stato un altro, i selezionatori lo avrebbero lasciato volentieri fuori rosa. Ma essi hanno riconosciuto e visto solo le sue qualità tecniche, e hanno capito di potere farne a meno.
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