Quando la breve ma intensa carriera di Paul Ackford si è conclusa, dopo la Coppa del Mondo 1991, un altro poliziotto, Martin Bayfield, era già pronto dietro le quinte per sostituirlo in seconda linea.
Bayfield è stato uno dei giocatori più alti nella storia del rugby (208 centimetri) e ha saputo usare questo dono naturale a suo vantaggio, contribuendo a rendere il pack inglese fra i più potenti degli anni ‘90.
Martin Christopher Bayfield è nato a Bedford, il 21 dicembre 1966. Dopo l’arruolamento nel corpo di polizia della sua città, ha iniziato a giocare a rugby con i dilettanti del Bedford.
L’esordio con la maglia bianca è avvenuto contro Fiji, il 20 luglio 1991, durante il tour che l’Inghilterra ha svolto nel pacifico e in Australia prima della Coppa del Mondo, giocando al fianco di Ackford in assenza di Wade Dooley.
Nella sfida contro i Wallabies a Sidney, persa 15 a 40, il seconda linea ha ricevuto una dura lezione dal nuovo fenomeno australiano John Eales, ma per lui si è trattato comunque di un buon modo per fare esperienza e per imparare dai migliori.
La prima stagione internazionale da titolare di Bayfield ha visto subito la conquista di un Grande Slam, quello del 1992, con ampie vittorie su Scozia (25 a 7), Irlanda (38 a 9), contro la Francia a Parigi (31 a 9) e il Galles (24 a 0) .
Nel 1993 il giocatore si è trovato a giocare al fianco di un altro Martin, il futuro capitano Johnson, insieme al quale si ritroverà ad occupare la seconda linea per diciotto partite.
Le performance di Bayfield in quel periodo gli valsero la chiamata per il tour del 1993 dei Lions, in Nuova Zelanda, dove, nelle prime due gare, ha dominato su tutte le touche, prima che gli All Blacks riuscissero a trovare una tattica per contrastare il suo potere.
È stato purtroppo durante questo tour che il giocatore è rimasto ferito al collo e alla colonna vertebrale; un incidente che ha seriamente minacciato la sua carriera e che lo ha costretto a mancare la gara con cui in autunno il XV della Rosa ha battuto 15 a 9 la Nuova Zelanda.
Nel 1994 era comunque in campo, nella sfida che ha visto l’Inghilterra battere gli Springboks a Pretoria per 32 a 15, e anche in quella dove i bianchi sono usciti sconfitti 9 a 17 dal terreno di Cape Town.
La stagione 1995 è stata probabilmente la migliore di Bayfield., non per niente è stato eletto "Player of the year" dalla RFU.
Il seconda linea ha giocato in tutte e quattro le partite che hanno portato alla conquista del suo secondo Grande Slam.
Quindi è stato uno dei capisaldi del team che ha raggiunto le semifinali nella Coppa del Mondo in Sudafrica, persa 45 a 29 contro gli All Blacks di Jonah Lomu.
L’anno seguente Martin si è congedato dalla polizia, al fine di concentrarsi solo sul rugby, diventato professionistico, ma purtroppo il nuovo coach dell’Inghilterra, Jack Rowell, lo ha praticamente scaricato.
Così il gigante ha fatto solo due apparizioni nel Cinque Nazioni, rispettivamente contro la Francia (12 a 15) e il Galles (21 a 15), prima di dare definitivamente l’addio alla nazionale con 31 caps sulle spalle.
Nello stesso anno è arrivato, a livello di club, il passaggio al Northampton, dove ha giocato per due stagioni, fino a che, nel 1998, a causa di un grave infortunio al collo subito nella gara contro Gloucester, ha dovuto appendere le scarpe al chiodo.
Dopo il ritiro dai campi, Martin ha lavorato come giornalista, conferenziere e anche come controfigura, nella saga di Harry Potter.
Ultimamente è commentatore radiofonico per la BBC, nonché presidente onorario della Wooden Spoon Society, un’associazione di ex-ruggers, che organizza incontri di beneficenza per i bambini bisognosi.
Leave a Reply