Jon Preston era un talento naturale, un atleta che, grazie alla sua capacità di giocare con la stessa facilità sia mediano di mischia sia apertura, ha sempre dato un buon apporto ai vari XV All Blacks dal 1991 al 1997. In ognuno dei due ruoli era probabilmente un gradino inferiore a campioni del calibro dei numeri 9 David Loveridge e Graeme Bachop, o delle aperture Andrew Mehrtens e Grant Fox , ma era un giocatore molto competente in entrambe le posizioni e come tale era considerato un membro ideale della squadra, in particolare come riserva quando c’era un limite di sei cambi. A questo va aggiunta pure una notevole abilità come goalkicker.
Jon Paul Preston è nato a Dunedin, il 15 novembre 1967, ma è cresciuto a Canterbury, dove ha giocato nel primo XV del San Bede’s College. Nel 1988 ha ottenuto la sua prima partita per Canterbury A, quindi, sempre quell’anno, ha fatto parte dei New Zealand Colts che hanno giocato in Australia. A Canterbury, però, i suoi progressi come mediano di mischia erano rallentati dalla competizione con Bachop, che aveva circa la stessa età ed era stato suo rivale sin dai tempi della scuola, e anche dall’altro All Black Bruce Deans. Ad ogni modo, in appena 22 partite per il suo club, tra il 1988 e il 1992, Preston ha segnato 129 punti, tra cui un record di 44 (una meta e 20 trasformazioni) in un match all’inizio della stagione 1991 contro West Coast.
Proprio nel 1991 Jon è stato selezionato per disputare la Coppa del Mondo in Inghilterra. Egli è stato scelto quale riserva di Fox, dopo che aveva giocato alcune gare con la maglia numero 10 per Canterbury, per la Nuova Zelanda XV (contro l’Unione Sovietica) e per la Nuova Zelanda B (contro l’Australia B). Preston è entrato in campo in due occasioni durante il torneo, entrambe come apertura: nella fase a gironi contro gli Stati Uniti, quando ha totalizzato 14 punti (4 trasformazioni e 2 punizioni), e nella sfida per il terzo-quarto posto con la Scozia, in cui ha realizzato tre penalties.
Nel 1992, sotto la guida di Laurie Mains, Preston è tornato a fare il mediano di mischia e in quella posizione ha disputato il tour in Australia e Sudafrica come vice di Ant Strachan. Jon ha giocato nella vittoria per 27 a 24 contro il Sudafrica a Johannesburg, primo test ufficiale tra questi vecchi rivali dopo undici anni.
Nel 1993 Preston si è trasferito ai Wellington Lions e ha ottenuto anche una posizione nell’ambito marketing per la New Zealand Rugby Union. Nella capitale il mediano ha ottenuto anche maggiori opportunità per entrare più stabilmente nel giro della nazionale. Nel corso della seguente mezza dozzina di anni, infatti, ha spesso capitanato Wellington a livello di NPC e gli Hurricane nel Super 12. Quando nel 1998 ha lasciato la Nuova Zelanda per proseguire la sua carriera con un lucroso contratto in Inghilterra, aveva segnato qualcosa come 669 punti in 72 partite per Wellington e 300 in 25 presenze nel Super 12.
Sempre nel ‘93 Preston ha spodestato Strachan come prima scelta degli All Blacks per due test contro i British Lions. La serie, però, è iniziata con una sconfitta 7 a 20 e, in comune con diversi altri giocatori, Jon ha ricevuto severe critiche dai media e in molti si sono chiesti perché non giocasse Bachop. Forse come risposta a questa domanda, Jon ha disputato una partita stupenda nel terzo, decisivo test match all’Eden Park, segnando anche una meta e aiutando la Nuova Zelanda a vincere nettamente 30 a 13. La marcatura è arrivata a seguito di una mischia a 5 metri dalla linea di meta dei Lions. Il numero 8 Arran Pene ha consegnato l’ovale a Preston, il quale, velocissimo, ha trovato un varco tra due difensori e l’ha schiacciato oltre la linea. La vittoria è stata resa ancora più ammirevole dal fatto che la squadra di casa era sotto di dieci punti dopo pochi minuti dall’inizio. Gli All Blacks hanno conquistato la serie 2 a 1.
Dopo l’eroica prestazione contro i Lions, Jon ha contribuito alla vittoria della Nuova Zelanda in Bledisloe Cup a Dunedin, in una partita vinta 25 a 10, ma per il tour di fine anno in Scozia e Inghilterra gli è stato preferito Stu Forster.
La stagione ’93 si sarebbe rivelata la migliore di Preston. L’anno successivo, infatti, è tornato Graeme Bachop e dopo il ritiro di quest’ultimo la scelta per la maglia numero 9 è caduta sul giovane Justin Marshall. Jon giocava generalmente mediano di mischia in quegli anni, ma aveva ancora l’istinto dell’apertura, ed è stata questa sua capacità di adattamento che gli è valsa la chiamata in nazionale da parte del coach John Hart, nella stagione 1996-97. Egli ha partecipato al tour in Sudafrica del 1996 ed è entrato in campo nel test di Pretoria per sostituire l’infortunato Simon Culhane. Sotto forte pressione ha centrato due penalties aiutando così la sua squadra nella storica vittoria per 33 a 26.
Preston è stato in seguito selezionato per il tour del 1997 in Galles, Inghilterra e Irlanda, entrando sul terreno di gioco come sostituto di Marshall contro l’Irlanda e l’Inghilterra. Contro il XV della Rosa, il 22 novembre 1997 all’Old Trafford di Manchester, dove la Nuova Zelanda ha vinto 25 a 8, il mediano di Dunedin ha giocato l’ultimo test con la maglia degli All Blacks.
In 27 partite per la propria nazionale Jon Preston ha segnato 83 punti, mentre nelle sue 10 prove internazionali, di cui quattro era entrato come sostituto, ne ha totalizzati 34.
Dopo aver giocato per la Nuova Zelanda A nel 1998 contro l’Inghilterra, Preston è partito alla fine della stagione per la Gran Bretagna, dove si è sistemato presso il Bath sino al 2001, anno del definitivo addio al rugby giocato. Forse qualche tifoso del Petrarca Padova ricorda ancora il 41 a 0 subito in Heineken Cup nel 2000 contro la squadra inglese, quando ad aprire le marcature è stato proprio Preston con un penalty nei primi minuti di gioco.
Tornato in patria, ha lavorato come commentatore televisivo per Sky.
Oltre che nel rugby, Preston ha mostrato altrettanto talento anche nel cricket, dove ha rappresentato Canterbury sul finire degli anni ‘80.
Leave a Reply