John Kirwan

Sotto il segno di JK

Nel momento stesso in cui l’Australia scatenava nel mondo della palla ovale il talento dell’eccentrico David Campese, la Nuova Zelanda rispondeva con la sua arma segreta: una potente ala di nome John James Kirwan. Successivamente i due protagonisti hanno “lottato”  a lungo per godere del riconoscimento di migliore tre quarti ala del mondo, trovandosi faccia a faccia in numerose occasioni.

 

Nato a Aukland il 16 dicembre 1964, JK ha studiato al De La Salle College. Più alto e più pesante di Campese (192 cm per 92 chili) era molto veloce e possedeva una notevole abilità nello scartare gli avversari, combinata con una superba capacità di finitura. Per questo è arrivato a superare il record di mete della Nuova Zelanda che apparteneva a Stu Wilson, marcandone 35 in 63 incontri internazionali.

Kirwan è stato notato la prima volta dall’allora allenatore della nazionale in nero John Hart, colpito dalle prestazioni eccellenti che l’ala sciorinava nel campionato del suo Paese fra le file dei Marist.

Così, il 16 giugno 1984 a Christchurch, davanti ad un pubblico di 40000 persone, John ha giocato la sua prima gara con la maglia degli All Blacks, all’età di 19 anni, in una partita vinta 10 a 9 contro la Francia.

Un precoce infortunio alla spalla ha compromesso però la sua convocazione per il tour dei Kiwis in Australia.

 

Dopo una sventurata mini-serie di due test in Inghilterra nel 1985, John è stato selezionato per il tour in Sud Africa, viaggio che è stato successivamente annullato con suo grande disappunto.

 

La Bledisloe Cup del 1986 ha visto per la prima volta lo scontro fra JK e David Campese ed è stato quello l’inizio di una grande rivalità. Campo, come abbiamo visto precedentemente, era al meglio della forma ed è uscito vincente dalla sfida trionfando per la prima volta sul suolo della Nuova Zelanda. La sconfitta ha intaccato l’orgoglio dei tuttineri, ma JK avrebbe avuto la sua vendetta due anni più tardi.

Sempre nel 1986 Kirwan è sbarcato in Italia per giocare il primo di quattro campionati con la maglia della Benetton Treviso. Anche qui si è trovato di fronte il solito David Campese accasatosi al Petrarca Padova.

 

Il 1987 è l’anno della prima Coppa del Mondo di rugby disputata proprio in Oceania. Per l’occasione la Nuova Zelanda aveva riunito in un’unica squadra alcuni dei più talentuosi giocatori della loro gloriosa storia, segnando così l’inizio di un periodo di dominazione assoluta che durerà tre anni.

JK non si è fatto trovare impreparato a quel mondiale e ha svolto in maniera egregia la sua parte, marcando anche la più bella meta del torneo, una corsa solitaria di 90 metri contro l’Italia in apertura dei giochi.

Kirwan ha dato spettacolo anche nella semifinale contro il Galles, schiantando i rossi con due mete, marcandone quindi un’altra nella finale con la Francia e traghettando la Nuova Zelanda verso l’inevitabile titolo di campioni del mondo.

 

Un anno più tardi John ha colpito duro nella serie per la Bledisloe Cup, quando ha duellato ancora con il vecchio rivale Campese. Kirwan è stato semplicemente sensazionale, portando così allo scoperto tutta la fragilità caratteriale dell’australiano. Campo, più tardi, ha ammesso che il tormento patito in quelle gare per colpa di JK aveva gravemente danneggiato la sua fiducia.

Intanto John continuava a fare faville: durante il tour in Galles, dove i neri hanno vinto le due prove con i sorprendenti margini rispettivamente di 52 a 3 e 54 a 9, ha segnato 6 mete, 4 nella prima gara e 2 nell’altra.

In quella stagione, fra Australia e Galles, l’ala di Aukland ha marcato qualcosa come 10 mete.

 

Il 1989 ha visto Kirwan trionfare nel campionato italiano con i biancoverdi trevigiani allenati da Buonomo. Nella finale al Dall’Ara di Bologna,contro il Rovigo ha segnato una meta.

Quindi, a luglio, è tornato a casa per giocare contro l’Argentina, dove ha schiacciato l’ovale oltre la linea di meta 3 volte in due gare. Purtroppo un incidente che gli ha causato la rottura dei legamenti lo ha estromesso dalla tournèe che la sua nazionale ha svolto in Galles e in Irlanda in autunno.

 

Nel 1990 JK è passato a giocare nel Thiene, in A2. A Treviso aveva giocato 60 incontri, vincendo uno scudetto e segnando 46 mete.

Intanto nella perfetta macchina degli All Blacks avevano iniziato a mostrarsi le prime crepe quando hanno perso la prima partita dopo tre anni contro l’Australia.

 

Nel 1991 il tracollo. Dopo un inizio positivo contro l’Inghilterra, la Coppa del Mondo si è trasformata in una vera catastrofe. Quello è stato il torneo di Campese e la stella dei Wallabies ha oscurato in tutto e per tutto JK.

Da segnalare che quell’anno Kirwan ha lasciato l’Italia ed è tornato a giocare in patria, ancora per i suoi Marist..

 

Nel 1992 il talento di Kirwan non è stato sufficiente ad evitare che l’Australia vincesse la Bledisloe Cup per la seconda volta di fila. Tuttavia l’autostima dei neri è stata restaurata un anno più tardi in maniera enfatica.

Nessun All Black può dire che la sua carriera è stata veramente grande se non ha battuto almeno una volta i migliori giocatori di Gran Bretagna e Irlanda; così JK è stato felice delle gare che ha giocato nel secondo e nel terzo test della serie del 1993 contro i Lions. La serie è stata vinta e John ha avuto l’onore di aggiungere un altro notevole risultato al proprio curriculum vitae.

Questo trionfo è stato reso ancora più dolce dalla successiva vittoriosa partita di ritorno della Bledisloe Cup a Dunedin.

 

L’annata in questione però è stata per Kirwan l’inizio della fine: con maniere aspre il coach Laurie Mains ha infatti rifiutato di selezionarlo per la gara contro il World XV disputata a Wellington e anche per la tournèe in Inghilterra e Scozia. Gli All Blacks quella volta hanno perso il test match con i bianchi 15 a 9 e, dato che perdere contro l’Inghilterra è visto un po’ come un crimine in Nuova Zelanda, si può solo speculare per quanto riguarda la differenza che avrebbe fatto JK se avesse giocato. In quel periodo, infatti, in una gara di campionato contro il Nord Otago, la nostra ala aveva segnato un record di otto mete e 40 punti.

 

Kirwan ha inanellato ancora cinque caps nel 1994 prima di andare in pensione dopo la serie contro il Sudafrica. Forse è stato un caso, o forse no, che egli ha chiuso la sua illustre carriera in un incontro con i "Boks" dopo la delusione del tour abortito nel 1985 con il quale avrebbe dovuto cominciarla. La sua ultima gara è stata giocata il 6 agosto nella sua città natale, Aukland, ed il risultato è stato un secco pareggio 18 a 18.

 

In tutto, fra nazionale e squadre di club, JK ha segnato 199 mete; la numero 200 gli è stata negata solo dal fatto che alla partita fra Nuova Zelanda e Barbarians non è stato concesso lo status di gara ufficiale.

 

Nel 1995 lo troviamo giocatore di rugby a 13 nelle file degli Aukland Warriors, per passare quindi nei NEC Green Rockets fino al 1999, anno in cui ha appeso definitivamente le scarpe al chiodo.

Proprio i Rockets sono stati i primi che ha guidato da allenatore. Si è poi trasferito nel 2001 sulla panchina dei Blues come allenatore in seconda, per traslocare quindi l’anno seguente nel vecchio continente ad allenare i tre quarti della nazionale italiana, a fianco di Brad Johnstone

Il 26 marzo 2002 la FIR lo ha nominato allenatore degli azzurri, incarico che ha tenuto sino al 2005. Con lui l’Italia è riuscita a vincere per la prima volta due gare ad un mondiale, quello del 2003 in Australia, ma la sconfitta contro il Galles, favorita anche da un calendario pesante (quattro incontri in soli quattordici giorni) ha impedito agli italiani di conquistare una storica qualificazione ai quarti di finale.

Nel 2003 e 2004 gli azzurri si sono classificati quinti nel Sei Nazioni, avendo battuto a Roma il Galles prima e poi la Scozia.

L’anno successivo, invece, sono tornati ad accaparrarsi il Cucchiaio di legno. Kirwan è stato accusato di non avere dato un gioco alla squadra, soprattutto in fase offensiva, e per questo, nonostante il contratto sarebbe scaduto nel 2007, ha dovuto lasciare la panchina a Pierre Berbizier.

 

Nel 2007 JK ha guidato il Giappone nell’avventura del mondiale francese, dove ha conseguito l’ottimo (per lui) risultato di essere l’allenatore più pagato del torneo.

 

È ancora forse troppo presto per sapere se il Kirwan allenatore sarà grande come il Kirwan giocatore. Si può dire però che egli, insieme a Jonah Lomu e Jeff Wilson, è stato senza dubbio la più forte ala degli All Blacks, almeno dell’epoca moderna.

 

 

 

 Giada

One response to “John Kirwan”

  1. John Kirwan è stato un grandissimo giocatore ed è tutt’ora un grande uomo dirugby. Ma a me è sempre piaciuto di più Craig Green. Spero che Giada ci scriva presto qualcosa anche su di lui.

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