Il Corriere della Sera di oggi (13 dicembre 2006), ed. del Veneto, fa lo scoop del mese (o dell’anno?) in una intervista realizzata da Elvis Lucchese. “Toni” Green, allenatore del Benetton Treviso, a fine maggio lascia Treviso e l’Italia.
E’ la scadenza naturale del contratto e non pare avere intenzione di rinnovarlo, sebbene si dica in pieno accordo con la società. Dunque non problemi interni, ma esterni. E Green lo dice chiaramente senza peli sulla lingua. Il problema sta nella delusione patita da parte della Federerazione che da il massimo per la nazionale, ma fa poco o nulla per i club.
E’ chiaro che la scintilla che ha dato fuoco alle polveri è stata la sconfitta pesante contro Wasps (55-0). La domanda di Lucchese era: perchè ad un certo punto il Treviso è passato dal vincere il 50% dei match di coppa fino a due anni fa alle sconfitte a raffica degli ultimi tempi?
La risposta di Green: il problema sta nei regolamenti imposti dalla federazione che non ci permettono di competere alla pari con le formazioni francesi e inglesi. Oltre al gap “storico” ci troviamo a combattere anche quello formale-regolamentare.
Ormai è un coro altissimo quello intonato un po’ da tutti contro le norme imposte da Dondi (restrittive sul numero di stranieri e impositive su quello degli italiani). Non certo più un sommesso mormorio come fino a poco tempo fa, ma un vero e proprio grido di allarme a fronte delle centinaia di punti incassati dalle formazioni italiane. Certo che le batoste nelle coppe diventano ad ogni turno più pesanti e parallelamente i commenti e gli umori degli appassionati si fanno altrettanto pesanti. Ma al di là dei lamenti fini a se stessi urge sempre di più approfondimento delle analisi e certamente Craig Green ha tutte le carte in regola per poter autorevolmente intervenire sull’argomento.
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