Frik Du Preez è stato per il rugby sudafricano ciò che il suo grande rivale Colin Meads è stato in Nuova Zelanda: una figura leggendaria e un’icona. Giocatore di prima grandezza del rugby mondiale, le caratteristiche del suo gioco risiedevano nella forza atletica, nella determinazione, nella velocità fulmine, nell’astuzia e nell’abilità di gestione della palla . A queste va aggiunta una tecnica impeccabile, sia in mischia sia in touche, anche se è stato nel gioco al piede che egli ha davvero fatto la differenza. Frik ha mostrato abilità e audacia vincendo diverse partite per il suo club grazie a drop dalla lunga distanza. I calci gli venivano naturali e gli Springboks si sono spesso affidati al suo piede per calciare i penalties e le trasformazioni. Insomma, un giocatore completo e un atleta in anticipo sui tempi, con una capacità ad adattarsi da un tipo di gioco ad un altro quando le circostanze lo richiedevano. Avversario sempre temibile, dotato in campo di un’immensa fisicità, era comunque in netto contrasto con il suo atteggiamento gentile e cortese fuori di esso.
Nato il 28 novembre 1935 a Rustenberg, in Sudafrica, Frederick Christoffel Hendrik Du Preez si è fatto notare la prima volta all’attenzione del pubblico nel 1956, quando, giovane ufficiale dell’aeronautica militare, ha surclassato il temibile seconda linea Springbok Salty-Du Randt, in un match tra il suo Defence Force XV e Pretoria.
Nel 1960 Du Preez ha totalmente dominato gli scambi con gli avanti nella sfida tra Defence Force XV e gli All Blacks, con i Force che hanno vinto 8 a 6. Più tardi, quello stesso anno, è stato selezionato dagli Springboks per il tour in Gran Bretagna. Proprio allora Frik ha realizzato il sogno della sua vita, indossando per la prima volta la maglia della nazionale nella partita contro Southern Counties, dove, tra l’altro, ha segnato due mete.
Il seconda linea è poi scoppiato letteralmente in un pianto di gioia quando è stato chiamato per giocare il suo primo test ufficiale, il 7 gennaio 1961, contro l’Inghilterra a Twickenham. Gli Springboks hanno vinto 5 a 0 e Du Preez ha trasformato una meta segnando in quel modo i suoi primi punti in un test match.
Nominare Frik Du Preez ai tifosi britannici significa evocare in loro l’immagine di un potente Springbok che ha dominato la lineout durante il primo test dei Lions nel 1968, a Pretoria, e che ha corso palla in mano per 40 metri, come un trequarti, segnando una delle mete più celebri dei Bock’s. La gara è terminata 25 a 20, e per la cronaca i sudafricani hanno ottenuto 1 pareggio e 3 vittorie, con Frik che è stato sempre schierato nel XV titolare.
Altre immagini indimenticabili di Du Preez per i tifosi sudafricani derivano da una partita disputata per Western Province a Loftus Versveld, nel 1969, quando prima ha calciato un mostruoso penalty da dentro la sua metà campo, poi ha marcato una meta con una corsa scintillante e, infine, ha centrato i pali con un drop da 40 metri.
Insolitamente per un giocatore della sua epoca, quando il rugby era dominato da rivalità provinciali, Frik era forse l’unico rugger ad essere venerato in tutto il Paese Arcobaleno. Dopo aver giocato la sua ultima partita per i Blue Bulls a Newlands, nel 1971, i sostenitori di Western Province hanno invaso il campo e lo hanno portato in trionfo sulle spalle.
Quando il 7 agosto 1971, all’età di 35 anni, Frik ha giocato il suo ultimo test in nazionale, contro l’Australia al Sidney Cricket Ground, con 38 presenze ha ottenuto il record per il maggior numero di partite giocate per il Sudafrica.
In totale Du Preez ha indossato la maglia verde e oro in 87 gare e segnato 87 punti. Ha rappresentato il Sudafrica per 10 anni e se avesse giocato nell’epoca del professionismo, con almeno 12 prove all’anno avrebbe certamente superato i 100 caps.
Quando nel 1997 è nata l’International Rugby Hall of Fame, Frik du Preez e Danie Craven sono stati gli unici sudafricani ad esservi introdotti.
Infine, in un sondaggio del 2003 del Rugby World Magazine, Frik è stato votato come uno dei 10 più grandi giocatori di tutti i tempi.
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