(Dedicato a Angelo Volpe che, in quanto grande pilone a sua volta, avrà certamente apprezzato l’arte di questo campione)
Fra i ricordi indelebili legati al rugby della mia infanzia c’è una fotografia in bianco e nero che ritrae un gruppo di uomini giganteschi che sembrano emergere dal terreno completamente ricoperti di fango. È una foto bellissima, in cui traspare tutto l’eroismo ed il romanticismo di un rugby che è stato e che non sarà più; in cui veramente si respira il fango e l’orgoglio, tanto per citare Gregorio Catalano e Daniele Pacini.
A distanza di anni, nel momento in cui ho deciso di dedicare due righe a Fran Cotton, quella immagine è magicamente riapparsa in mezzo al materiale da me raccolto: “Toh! Chi si rivede” ho pensato. Cotton è proprio il primo della fila, e quello che ancora oggi mi stupisce è che, nonostante il fango, nonostante la spossatezza, sul suo volto aleggia un’espressione determinata e fiera.
Così, ancora prima di iniziare l’articolo, avevo già trovato il titolo: “gigante di fango”!
Francis Edward Cotton è nato a Wigan, nel Lancashire, venerdì 3 gennaio 1947. Figlio di un ex giocatore di rugby league, si può affermare senza errore che egli sia stato il primo giocatore del suo tempo ad introdurre un costante e specifico allenamento fisico nel rugby. La filosofia di Cotton nei confronti della palla ovale, e della vita in generale, è stata abbastanza semplice: lavorare molto per arrivare a dare il massimo, adottando un approccio professionistico in tutto quello che si fa. Così, mentre tanti giocatori inglesi dei primi anni 70 hanno tentato di ottenere risultati basandosi solo sulle loro capacità naturali e su alcune pinte di birra, Fran ha sempre cercato di prepararsi fisicamente e tecnicamente il meglio possibile. Un grosso aiuto in questo senso gli è stato dato anche dal fatto che egli era uno studente di educazione fisica al Loughborough College e quindi ha potuto avere accesso a tutte le più recenti conoscenze in fatto di palestra e di condizionamento fisico. Questo approccio meticoloso, come poi si è visto, ha dato molte ricompense a Fran, e lo dimostrano i 31 caps con l’Inghilterra, le due tournée disputate con i Lions e il Grande Slam del 1980.
Allenamenti e dedizione a parte, la più grande risorsa di Fran Cotton è stata probabilmente la versatilità che ha fatto sì che egli potesse giocare sia come pilone destro sia come sinistro con la stessa professionalità. Molto alto per un prima linea (192 centimetri per 110 chili), ha sempre saputo sfruttare appieno la sua eccezionale potenza nella mischia e nelle maul, dimostrando però di essere anche molto agile nel gioco aperto.
Cotton ha fatto il suo debutto in maglia bianca nell’anno del centenario della nazionale inglese, il 20 marzo 1971, giocando contro la Scozia a Twickenham in una partita persa 26 a 6.
Già allora i Lions avevano messo gli occhi su di lui, ma per la tournée che hanno svolto quell’anno Fran, diciamo così, è stato messo in stand by.
L’anno successivo non ha giocato alcun test, ma, oltre ad essere stato capitano della nazionale seven, ha suscitato notevole scalpore quando, il 22 novembre, ha capitanato la squadra del North West Counties nella vittoria per 16 a 14 contro gli All Blacks di Kirkpatrick ad Allerdale. Era quella la prima volta che una provincia inglese batteva la Nuova Zelanda.
Nel 1973 il nostro gigante ha giocato in tutte e quattro le partite del Cinque Nazioni, vincendo contro la Scozia e la Francia. Poi ha fatto parte della squadra che ha stordito 16 a 10 la Nuova Zelanda ad Auckland e che ha battuto una debole Australia per 20 a 3 a Twickenham.
Nonostante le due eroiche vittorie dell’anno prima però, l’Inghilterra non è stata in grado di portare una sfida credibile nel Cinque Nazioni del 1974. Fran ha giocato due incontri entrambi persi, 16 a 14 con la Scozia e 26 a 21 con l’Irlanda, mentre ha saltato la partita vinta 16 a 12 dai bianchi contro il Galles a Londra. Tuttavia è stato selezionato per il tour dei British Lions in Sud Africa, dov’è stato sempre presente nei quattro test match della vittoriosa serie, giocando in prima linea con il tallonatore gallese Bobby Windsor ed il pilone scozzese Ian McLauchlan. Cotton aveva originariamente iniziato come pilone sinistro, ma in seguito, grazie alla sua intesa con Windsor, è stato spostato a destra.
Nonostante piovessero accuse sul fatto che i Leoni attuassero un gioco prettamente orientato con gli avanti, essi quella volta hanno riscritto il libro dei record vincendo 21 su 22 partite, segnando 729 punti con ben 107 mete. I rossi hanno inoltre vinto la serie di test 3 a 0, pareggiando la quarta partita 13 a 13 soltanto perché la meta di Fergus Slattery all’ultimo minuto non è stata convalidata.
Più tardi, nel corso dell’anno, Fran ha fatto parte dei Barbarians che hanno affrontato la Nuova Zelanda a Twickenham, ma i bianconeri non sono riusciti a ripetere la bella prova dell’anno precedente nella classica sfida di Cardiff, e la partita si è conclusa con un pareggio 14 a 14.
L’anno successivo Cotton è stato eletto capitano della nazionale inglese, ma ha perso tutte e tre le partite che ha disputato durante il Cinque Nazioni, contro Irlanda, Francia e Galles. Un infortunio poi, l’ha costretto a lasciare la fascia a Tony Neary, sia nella partita contro la Scozia, vinta 7 a 6 dai bianchi, che nel successivo tour in Australia.
Neary è rimasto capitano anche per tutta la stagione 1976 nonostante il rientro in campo di Cotton, ma l’unica nota positiva di quella stagione è stata un’altra vittoria sul Australia a Twickenham, dopo che l’Inghilterra era andata in bianco nel Cinque Nazioni. Quella squadra non viveva un momento particolarmente felice, a causa della mancanza di talenti fra i tre quarti, sopravvivendo solo grazie alla forza della prima linea, formata da gente come Pullin, Wheeler, Burton e Stevens, oltre a Fran Cotton naturalmente.
Diventato capitano Roger Uttley, l’Inghilterra ha iniziato il Cinque Nazioni 1977 vincendo le loro prime due partite contro Scozia (26 a 6) e Irlanda a Dublino (4 a 0). Purtroppo tutto è andato storto a Twickenham contro la Francia, quando la nazionale della Rosa è incappata in una sconfitta 4 a 3 per mano di un squadra che si apprestava ad intascarsi il Grande Slam. Con la loro fiducia ormai compromessa, gli inglesi hanno perso anche in Galles (14 a 9), mancando così pure la Triple Crown. Tuttavia, Fran, ancora una volta, è stato selezionato per la tournée in Nuova Zelanda dei British Lions dove ha giocato in tre test match grazie anche all’infortunio accorso a Phil Orr nella prima partita.
Quei Leoni, capitanati da Phil Bennett, erano da tutti considerati superiori ai loro avversari; purtroppo i trequarti non sono stati in grado di convertire in mete i possessi vinti dagli avanti, che schieravano in prima linea Cotton, Price ed il tallonatore Peter Wheeler, così tre partite su quattro sono state perse.
Sconfitti nella prima partita 16 a 12, i Leoni hanno vinto la seconda 13 a 9. Avendo però perso il terzo match 19 a 7, significava dovere vincere a tutti i costi ad Auckland per pareggiare la serie. Le cose sembravano evolvere nel verso giusto nel momento in cui Fran ha fatto un eccellente movimento, con la partecipazione di Steve Fenwick, Bill Beaumont e Graham Price, che ha dato via libera alla meta del mediano di mischia Doug Morgan; ma gli All Blacks hanno segnato una meta nel secondo tempo con Latrie Knight e con quel 10 a 9 hanno vinto partita e serie.
Sconfitta a parte, il tour, diversamente da quanto era accaduto nel 1971 e nel 1974, ha mostrato anche uno scarso spirito di squadra, con gli attori che sono stati distratti da una stampa molto invadente.
Durante il Cinque Nazioni del 1978, Fran ha giocato in entrambe le vittoriose gare dell’Inghilterra contro Scozia e Irlanda, ma ha saltato per infortunio le partite perse contro Francia e Galles. È rimasto fuori anche per la sfida contro i neozelandesi, che erano saliti nell’emisfero nord a vincere il Grande Slam.
Nonostante l’immenso impegno profuso in favore della causa inglese, la carriera di Cotton sembrava destinata a giungere alla fine priva di vittorie significative. Questo sentimento è stato ripreso dal suo compagno nei Lions, Gareth Edwards, nella sua autobiografia: "Guardavo Fran Cotton, e mi ricordavo di quanto avesse fatto per la Gran Bretagna all’estero, di quante botte avesse preso, di quanto egli conoscesse il gioco e di come sia stato superiore a tutti tecnicament, e credo che, ogni anno che passava, vivesse quella maglia inglese come un incubo ".
Tuttavia, nel 1980 la squadra inglese, che ha visto finalmente riuniti insieme un gruppo di campioni straordinari, è stata in grado di diventare la numero uno in Europa. Segnali che l’Inghilterra avrebbe potuto essere molto competitiva vi erano già stati l’anno precedente, quando a novembre Francis ha giocato con la Northern Division nell’epica vittoria contro gli All Blacks a Otley, vendicando così la sconfitta subita una settimana prima a Twickenham dalla stessa squadra per 10 a 9. Proprio i giocatori del Nord sono andati a costituire l’ossatura del team che ha partecipato al Cinque Nazioni del 1980; una scelta che ha garantito innanzitutto un maggiore spirito di squadra.
I bianchi hanno battuto nell’ordine l’Irlanda (24 a 9), la Francia a Parigi (17 a 13), il Galles (9 a 8) e la Scozia a Murrayfield (30 a 18) dove il capitano Bill Beaumont è stato portato in trionfo.
Nello stesso anno, dopo il successo del Grande Slam, Fran ha partecipato alla nuova tournée dei Lions in Sudafrica. Purtroppo all’inizio del tour gli è stata diagnosticata una complicanza al cuore e non ha potuto svolgere nessun test.
La sua carriera è finita il 17 gennaio 1981, contro il Galles a Cardiff (21 a 19 per i Dragoni), quando è stato costretto ad uscire dal campo per un infortunio.
Dopo il ritiro Fran ha costituito con grande successo una società di abbigliamento per il tempo libero, la Cotton Traders, insieme al suo ex compagno di squadra Steve Smith, ed è diventato anche un’influente figura del RFU.
Come se non bastasse, ha pure messo a disposizione dei Britsh Lions tutta la sua esperienza maturata nel mondo del rugby, diventandone il manager e accompagnandoli nel vittorioso tour in Sud Africa del 1997.
Nel 2007 Cotton è entrato a fare parte del Consiglio d’Amministrazione dei Sale Sharks, la squadra di club in cui aveva militato.
C’è un detto tipicamente anglosassone che dice che Dio ha inventato la birra per evitare che gli avanti conquistassero il mondo. Forse, aggiungo io, non conosceva Fran Cotton, perché questo gigante, che ha sempre saputo scrollarsi di dosso il fango delle battaglie per ributtarsi senza timore nella mischia, il mondo, almeno quello ovale, l’ha conquistato davvero.
Giada
(Dedicato a Angelo Volpe che, in quanto grande pilone a sua volta, avrà certamente apprezzato l’arte di questo campione)
Troppo buona, cara Giada. Ma io al massimo sono stato un pilone grande, non un grande pilone…!! 😉