Diario Sudafricano 11° – La stagione del rugby entra nel vivo

ECCO I 22 BRITANNICI PER DOMANI CONTRO WESTERN PROVINCE – SEGNIAMOCI LA DATA DEL 17 GIUGNO PROSSIMO – GATLAND FA PRETATTICA – IL SOSTEGNO DEI BOKS DEL 1997 – TURNER NEI SOUTHERN KINGS – BREVE STORIA DEI TOUR IN SUD AFRICA DEI BRITISH LIONS (7) 1955 AND ALL
THAT… – LA F.I.R. NON DECIDE ANCORA LA SEDE

ECCO I 22 BRITANNICI PER DOMANI CONTRO WESTERN PROVINCE

Prima partenza dal fischio d’inizio per il maori Riki Flutey. Per resto nulla di saliente in casa britannica.

Rob Kearney; Tommy Bowe, Keith Earls, Riki Flutey, Ugo Monye; Stephen Jones, Harry Ellis; Andrew Sheridan, Matthew Rees, Phil Vickery; Donncha O’Callaghan, Nathan Hines; Joe Worsley, Martyn Williams, Andy Powell. Riserve: Ross Ford, Euan Murray, Simon Shaw, Tom Croft, Mike Blair, James Hook, Gordon D’Arcy.

 

SEGNIAMOCI LA DATA DEL 17 GIUGNO PROSSIMO

E’ ufficiale: mercoledì prossimo, 17 giugno, Ian McGeechan renderà noto i nomi dei 22 prescelti per il primo test contro i Bokke al King’s Park di Durban. Il match di sabato a Newlands, infortuni permettendo e che mai si augurano, dovrebbe risolvere gli ultimi dubbi.

 

GATLAND FA PRETATTICA

Il CT kiwi Warren Gatland sostiene che la mancanza di allenamento alle partite ufficiali potrebbe essere un fattore molto importante contro gli Springboks che tranne una mezza uscita a Windhoek a fine maggio non hanno, in questo 2009, sperimentato altri incontri ufficiali. I Bokke si sono ritrovati martedì a Durban per sostenere il primoallenamento mercoledì 10 giugno con soli nove giorni a disposizione per ritrovare l’affiatamento in vista della sfida del King’s Park. I British Lions invece giungeranno con ben sei recenti sfide alle spalle. "Contiamo molto su questo fattore" ha ammesso candidamente Gatlandaggiungendo "noi avremo sommato molto tempo assieme, loro ben poco in confronto a noi". Il test di Durban, l’unico a livello del mare, sarà decisivo. In caso di vittoria ospite sarà chiaro che un exploit nei due restanti test nel Veld assicurerà la serie come nel 1997.

 

IL SOSTEGNO DEI BOKS DEL 1997

Diversi membri degli Springboks che nel 1997 persero la serie 2-1 contro i British Lions hanno raggiunto l’attuale campo d’allenamento dei verdeoro a Durban per offrire il loro supporto e motivare maggiormente il gruppo Bokke in vista del primo test.

L’idea è stata partorita da Snor che una volta tanto ha avuto un’illuminazione. "L’idea è quella di ricevere punti di vista e suggerimenti da condividere con i miei ragazzi" ha dichiarato Peter de Villiers. "Gli ex-Boks del 1997 sanno meglio di chiunque altro come si viva una serie contro i British Lions e possono davvero fornire infiniti dettagli e motivazioni a Smit e compagni" ha aggiunto Snor. Sia l’head coach del 1997, Carel du Plessis, che il capitano Bok in quella serie Gary Teichmann si sono dichiarati certi che il gruppo verdeoro di oggi ha tutte le potenzialità per vincere la serie. Capitan John Smit ha inoltre confermato che "la presenza dei Boks del 1997 ci è di grande sprone e motivazione. Una ricchezza formativa in più per affrontare l’impegnativa serie contro i britannici". Ecco la lista degli ex-Boks del 1997 che sono apparsi a Durban all’allenamento dei verdeoro: Carel du Plessis (tecnico), Gary Teichmann (capitano), Rassie Erasmus, Pieter Rossouw, Fritz van Heerden, Justin Swart, Dawie Theron, Edrich Lubbe, Werner Swanepoel, Russell Bennett, Adrian Garvey, Danie van Schalkwyk, James Dalton, Jannie de Beer, Japie Mulder, Hannes Strydom, Joost van der Westhuizen, Krynauw Otto, Boeta Wessels, Andre Snyman, Mark Andrews e Percy Montgomery. Ricordiamo che quest’ultimo svolge attualmente il ruolo di allenatore dei calciatori degli Springboks e che quindi è, a tutti gli effetti, membro dello staff tecnico di Snor.

 

TURNER NEI SOUTHERN KINGS

Il guizzante Matt Turner del Bristol è stato selezionato come titolare all’ala per i Southern Kings nel previsto match di martedì prossimo a Port Elizabeth contro i British Lions. Turner sostituisce Ryno Benjamin che ha problemi ad un legamento di una gamba.

IL 21enne Turner tornerà già da mercoledì 17 giugno a Bristol per iniziare la pre-season dei biancoblu, compagine appena retrocessa nella National Division One 2009/2010. Turner è membro regolare della nazionale inglese di sette-contro-sette ma è nativo sudafricano avendo frequentato la blasonata Bishops School di Città del Capo nonché rappresentato la squadra della University of Cape Town con cui nel 2008 ha sfiorato il successo nella prima edizione della Varsity Cup, andato nelle sempre voraci mani della Stellenbosch University dopo una sfida al calor bianco.

Ecco quindi i 22 prescelti da Alan Solomons per i Southern Kings: 15. Tiger Mangweni, 14. Wylie Human, 13. Frikkie Welsh, 12. DeWet Barry, 11. Mat Turner, 10. Jaco van der Westhuyzen, 9. François Hougaard, 8. Darron Nell, 7. Solly Tyibilika (capitano), 6. Mpho Mbiyozo, 5. Ross Skeate, 4. Marco Wentzel, 3. Ruan Vermeulen, 2. Derick Kuun, 1. Jaco Engels. Riserve (da sceglierne 7 dei seguenti 10): Simon Westraadt, Kevin Buys, Lungelo Payi, Heinrich Stride, Josh Fowles, Mzwandile Stick, Elger Watts, Bevin Fortuin, Henry Grimes, Michael Coetzee.

 

BREVE STORIA DEI TOUR IN SUD AFRICA DEI BRITISH LIONS (7) 1955 AND ALL THAT….

E venne il 1955. Quando si celebrò il leggendario settimo tour dei British & Irish Lions in Sud Africa. La tournée che, assieme a quella del 1974, passerà alla storia come una delle due più appassionanti e ricche di avvenimenti salienti. Messi in atto da fior fiore di fuoriclasse da ambo gli schieramenti. Il manager ed il capitano britannici vennero scelti tra due irlandesi: Jack Siggins come primo e Robin Thompson per il secondo incarico. Facevano parte di quel gruppo di turisti diversi giocatori passati all’ immortalità ovale: l’apertura gallese Cliff Morgan, l’ala irlandese Tony O’ Reilly, il centro inglese Jeff Butterfield ed il suo compagno di reparto e connazionale Phil Davies degli Harlequins, quest’ultimo definito da Doc Craven “the terror” per la facilità con cui eludeva i placcaggi degli avversari incontrati via via sul suolo sudafricano. Ma limitarsi a citare lalinea arretrata non sarebbe onesto verso avanti come il flanker gallese Clem Thomas (poi corrispondente di rugby per anni dell’Observer nonché scrittore di alcuni libri in materia, ovviamente, ovale) ed il suo connazionale Bryn Meredith del Newport, un tallonatore tra i più efficaci nei diversi tour disputati in casacca britannica. Venti furono gli incontri previsti contro selezioni e province di cui 16 vennero vinti con 1 pareggio e 3 sconfitte.

A posteriori verrebbe persino da chiedersi quali qualità eccezionali abbiano avuto le tre rappresentanti locali nel riuscire a sconfiggere i britannici. Ecco nel dettaglio i tre stop patiti dai British Lions: 9-6 con Western Transvaal (gara d’esordio il 22 giugno), 20-0 contro Eastern Province e 14-12 con Border (nel penultimo match della tournée). Il pareggio fu contro Eastern Transvaal, 17-17, a Springs.

In particolare spicca la vittoria dei rossoneri a Port Elizabeth in cui il pack comandato da capitan Amos du Plooy martellò senza sosta i britannici. E non a caso quattro componenti della mischia di quell’Eastern Province, du Plooy, Kroon, Staples e Johnson furono inclusi nella squadra dei “Probables” per il terzo ed ultimo trial match dei Bokke. Alcuni risultati eclatanti dei britannici furono il 31-3 contro Vrystaat ed il 36-13 con Transvaal.

Si ebbero anche due vittorie nelle sfide contro la nazionale della Rhodesia (a Kitwe ed a Salisbury) che già da anni disputava la Currie Cup. Difficoltosi infine furono i successi contro il South West Africa a Windhoek, 9-0, e Natal, a Durban, 11-8. Rimane nella mente di tantissimi testimoni il simpatico accaduto nel match di Newlands che i britannici vinsero per 11-3 contro Western Province, score che non rifletté nei numeri il grande dominio nel gioco, nel possesso e nel territorio degli ospiti. Ad un certo punto Mike East, trequarti-centro di grande classe quindi tipico prodotto della scuola Capetonian, placcò alle caviglie Phil Davies e con ovale oramai lontano si ostinò a trattenergli legambe. Davies cortesemente gli chiese: “L’azione è lontana, mi lasci andare adesso per favore?” Al che East replicò: “se ti lascio andare ti rialzerai e certamente combinerai qualcosa di molto dannoso contro la mia squadra!”. Ricordo infine, con immutato piacere, il match di Newlands in cui i britannici sconfissero per 20-17 le Western Province Universities (selezione dei migliori giocatori della Universiteit van Stellenbosch e della University of Cape Town) il cui capitano fu in quella occasione James Starke storica seconda linea dei Maties e discepolo di Danie Craven. Ho potuto conoscere Starke diversi anni fa rimanendo sovente in contatto con un tale gentiluomo venendo inoltre a conoscenza da lui di tantissimi fatti che non sono riportati sui libri o nelle cronache del rugby sudafricano degli anni ’ 50 e ’60 dello scorso secolo. Con una così accresciuta reputazione British Lions si appropinquarono al primo dei quattro test in programma per decidere la serie.

 

La prima sfida era in calendario al “vecchio” Ellis Park di Johannesburg e davanti a non meno di novantamila spettatori ne scaturì uno degli incontri più epici della storia del rugby. Nove mete, gioco arioso e spettacolare e corretto deliziarono il palato dei presenti: Pedlow, Butterfield, Morgan, Greenwood e O’Reilly depositarono l’ovale oltre la linea sudafricana mentre Theuns Briers 2 volte, nonché Sias Swart e Chris Koch furono gli autori delle 4 mete Bokke. Il match venne risolto a tempo già scaduto quando da posizione nemmeno lontanissima dall’acca fu accordata dal fischietto Ralph Burmeister una punizione ai padroni di casa con il tabellone dello stadio indicante il seguente score: Sud Africa 22, Leoni Britannici 23. Incaricato del calcio fu il cecchino titolare ovvero l’ estremo Jack van der Schyff che quel giorno aveva già realizzato 2 trasformazioni e 2 punizioni. Questa volta però il calcio di van der Schyff uscì di poco lambendo il palo sinistro. Le foto di quel momento mostrano un van der Schyff che abbassa immediatamente il capo in segno di delusione infinita. La vittoria arrise quindi agli ospiti che si portarono in vantaggio nella serie per 1 a 0.

Due settimane dopo, sabato 20 agosto, a Newlands andò in scena il secondo atto. Questa volta i Bokke non si fecero sorprendere dai brillanti britannici imponendosi per 25-9. Van Vollenhoven venne spostato all’ala lasciando posto a Wilf Rosenberg (Transvaal) al centro in cui poté splendidamente interagire con Des Sinclair. Inoltre in prima linea Jaap Bekker ed il tallonatore van der Merwe presero il posto di du Plooy e Kroon. Una meta di Butterfield ed una di Meredith, oltre ad un piazzato di Cameron, furono il bottino dei Leoni laddove il dominio degli avanti verdeoro produsse non meno di 7 mete ad opera di Tom van Vollenhoven (ne segnò la bellezza di 3!!!), Theuns Briers, Wilf Rosenberg, Dan Ackermann e Roy Dryburgh che aggiunse anche due trasformazioni. Le delusioni del KO del primo test furono quindi cancellate al livello del mare dai Boks: serie in parità, 1 a 1. Ed il Loftus Versfeld a Pretoria attendeva il terzo test che avrebbe fornito chiarimenti su quale strada sui sarebbe incanalata la serie. In altura, stranamente, la desuetudine a giocare con l’aria rarefatta giocò un nuovo scherzo ai padroni di casa che cedettero l’onore delle armi 9-6 ai britannici nel terzo test di sabato 3 settembre. L’eroe della vittoria ospite fu il centro Jeff Butterfield autore di una meta e di un drop che assieme al piazzato di Baker portò i 9 punti sufficienti al successo. I Bokke, stranamente legati ed improduttivi, andarono a segno solamente con due punizioni dell’estremo Dryburgh. Quello che la nazione di pelle bianca non si sarebbe mai atteso, stava invece verificandosi. Portandosi avanti 2-1 nella serie i British Lions perlomeno si erano garantiti il pareggio nel conto finale. Le tre settimane che separarono l’ arrivo del quarto ed ultimo test trascorsero in un susseguirsi continuo di ansie e paqure nel campo sudafricano. Addirittura a Somerset West, vicino a Città del Capo, giunsero nell’abitazione di Stephen Fry, capitano e terza linea dei Bokke e di Western Province, alcune lettere minatorie in cui in caso di sconfitta nella serie la sua stessa vita sarebbe stata seriamente in pericolo. Queste minacce non vennero per nulla prese alla leggera da tutto il gruppo verdeoro ma certo ci si interrogò sullo sproposito di arrivare a tanto.

La sfida finale era prevista al Crusaders Ground di Port Elizabeth, città che diverrà ben presto il talismano portafortuna dei Bokke che sia in quello stadio che al Boet Erasmus Stadium riusciranno a vincere o salvare alcune serie epiche. Quando Siggins annunciò il XV britannico per il quarto test, nel gruppo sudafricano vi fu persino costernazione nell’apprendere che Phil Davies, “the terror”, non era incluso per scelta tattica. Craven capì a quel punto che la strada era spianata. L’incontro non ebbe storia: Greenwood e O’Reilly segnarono le mete ospiti e Pedlow ne trasformò una per il magro bottino di 8 punti. I Boks non avevano certo bisogno di ulteriori motivazioni oltre alle tante trovate nelle ultime tre settimane e debordarono quasi come nel secondo test a Newlands. Questa volta segnarono in tutto 22 punti dati da 5 mete (2 di Briers ed una a testa per van Vollenhoven, Ulyate e Retief) con in aggiunta due trasformazioni di Dryburgh ed un drop di Ulyate. Quest’ultimo fu il vero e proprio “master tactician” dei sudafricani chiamando giocate che trafissero a ripetizione la difesa britannica. La serie fu quindi impattata sul 2-2 finale. Per i sudafricani si trattò di avere salvato l’onore e il titolo, sempre ufficioso, di “campioni del mondo” sebbene ottenendo nuovamente ciò con il fiatone. Per i britannici l’escursione terminò con l’amaro in bocca di un successo nella serie svanito quanto sognato per tutta la durata del tour medesimo. Britannici che però confermarono che con gli uomini adatti ed un management all’altezza della situazione avrebbero potuto fare parlare di sé ancora diverse volte. Il leggendario XV Bokke che vinse il quarto test a port Elizabeth: Dryburgh; Briers, Sinclair, Rosenberg, van Vollenhoven; Ulyate, Gentles; Bekker, van der Merwe, Koch; du Rand, Claassen; Ackermann, Fry (capitano), Retief. Un anno dopo I Boks erano destinati a cedere lo scettro agli All Blacks perdendo la leggendaria serie 3-1 in terra neozelandese.

IL NOSTRO DIARIO SUI SITI

Ringraziamo Claudio Da Ponte (www.rugbyclub.it) e Giovanni Sonego (www.rugbylist.it) per avere prontamente pubblicato il nostro diario sui loro siti.

LA F.I.R. NON DECIDE ANCORA LA SEDE

Come oramai noto, il prossimo 21 novembre sul suolo italiano si disputerà il test tra Italia e Sud Africa. Ma a soli cinque mesi dal suo svolgimento, ancora non è dato sapere dove sarà giocato questo test contro gli attuali campioni del mondo. Come sappiamo in ballo ci sono le città di Udine e Firenze. Ma la Federazione Italiana Rugby, splendidamente gestita dal geometra Giancarlo Dondi, continua a ritardare la scelta della località.

Grazie per leggermi. Saluti!

Tot siens
Giampaolo Tassinari

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