Il “BBC Scotland Sports Personality of the Year” è un prestigioso riconoscimento che ogni anno premia lo sportivo scozzese, di qualsiasi disciplina, che più si è distinto in campo internazionale. Nato nel 1977, ad oggi presenta fra i vincitori due soli giocatori di rugby: uno è Gavin Hastings, che l’ha ricevuto nel 1995, l’altro, il primo rugbista ad esserne stato insignito nel 1990, è David Sole.
Questo pilone è entrato nella storia del rugby scozzese come uno dei migliori capitani del suo Paese e, soprattutto, come l’uomo che ha sconfitto gli inglesi conquistando il Grande Slam nel 1990.
Oltre che per la fascia sulla fronte, i marchi di fabbrica di Sole sono stati la superba capacità di movimento, la grande abilità nel possesso dell’ovale e la tenacia nell’affrontare l’avversario.
David è nato l’8 maggio 1962 ad Aylesbury, nel Berkshire ed ha studiato presso il Glenalmond College, una scuola privata nel Perthshire. Più piccolo rispetto al pilone medio (1,80 metri per 103 chili), ha iniziato a giocare rugby a livello di club nel Bath, mentre in nazionale ha debuttato contro la Francia il 18 gennaio 1986, a 23 anni, nella stessa partita in cui ha esordito anche Gavin Hastings.
In quel Cinque Nazioni, una sconfitta di misura contro il Galles ha costretto la Scozia a condividere il primo posto proprio con la Francia.
Nella stagione 1987 gli Highlanders hanno vinto due partite su quattro, quindi è arrivato il momento della Coppa del Mondo in Nuova Zelanda e Australia..
Come ho già scritto nell’articolo dedicato a Hastings, durante la prima fase gli scozzesi si sono comportati molto bene: hanno pareggiato 20 a 20 contro i francesi, freschi vincitori del Grande Slam, ma la loro incapacità di mettere insieme più punti nelle gare con lo Zimbabwe e la Romania ha fatto sì che essi fossero inseriti nel quarto di finale contro la Nuova Zelanda. La partita è stata persa 30 a 3, anche se non era quella la gara con cui testare la reale forza della Scozia, in quanto gli All Blacks erano una spanna sopra tutti e nel corso del torneo hanno vinto ogni partita comodamente.
Finito il mondiale, David ha lasciato il Bath per trasferirsi a giocare nell’Edimburgh Academicals.
L’anno successivo la Scozia ha portato a casa solo una vittoria nel campionato, mentre nella stagione 1989 è arrivata seconda al pari con l’Inghilterra. Proprio contro i loro vecchi nemici sono riusciti a compiere l’impresa di vincere a Twickenham, grazie alla meta di John Jeffrey.
Sempre nel 1989 David ha vissuto uno dei momenti salienti della sua carriera, quando ha partecipato al tour che i British Lions hanno vinto 2 a 1 in Australia. La prima linea, composta da Sole, Brian Moore e Dai Young, è rimasta intatta per tutta la serie e le competenze di David sono state ideali per contrastare il gioco duro e veloce dei Wallabies.
Se per David Sole il 1989 è stato memorabile, la stagione 1990 è risultata praticamente perfetta. La serie del Cinque Nazioni ha visto sia Inghilterra che Scozia vincere entrambe i loro primi tre incontri, arrivando a giocarsi il Grande Slam, La Triple Crown e la Calcutta Cup l’ultima giornata a Murrayfield. Gli uomini in bianco avevano dimostrato di giocare meglio e di sapere portare degli attacchi più incisivi nelle partite precedenti, così pareva fossero loro i favoriti alla vittoria.
Tuttavia, con un’entrata che è diventata leggenda, David ha condotto gli scozzesi sul terreno di gioco al passo di una lenta marcia, un ingresso che a prima vista poteva apparire rassegnato, ma che invece è riuscito ad infiammare il pubblico.
Per 80 minuti il capitano ha organizzato i suoi uomini nel modo più efficace e la difesa scozzese è riuscita a contrastare tutti gli attacchi inglesi. Il risultato finale è stato 13 a 7 a favore della Scozia, grazie al piede di Craig Chalmers e ad una superba meta marcata da Tony Stanger.
Era quello il secondo Grande Slam scozzese in sei anni, un risultato fenomenale se si considera che era stato raggiunto da un Paese di grande tradizione rugbistica, è vero, ma con risorse relativamente limitate.
Nello stesso anno David ha capitanato la sua nazionale in Nuova Zelanda e nonostante la perdita di 2 a 0 nella serie di test, gli scozzesi hanno giocato con il loro abituale coraggio e la solita grinta, uscendone a testa alta.
I restanti due anni della carriera di Sole non sono stati di molto successo. L’Inghilterra si è presa la rivincita sia durante il Cinque Nazioni 1991 che durante la Coppa del Mondo dello stesso anno.
In quel periodo la Scozia ha messo in mostra parecchi limiti tecnici, che sono stati maggiormente evidenziati durante il tour in Australia nell’estate 1992. La seconda prova, una sconfitta per 37 a 13 a Brisbane il 21 giugno, è stata l’ultima di David per la sua nazionale.
In totale il pilone ha indossato la maglia col cardo 44 volte, di cui 25 da capitano, siglando 12 punti.
Oggi David Sole lavora come co-commentatore di rugby per la BBC scozzese. Di recente ha prestato la sua voce durante i test match estivi prima della Coppa del Mondo 2007, un torneo di cui la STV possiede i diritti. Ha commentato anche la vittoria-record del McDiarmid Park, il 13 novembre 2004, quando la Scozia ha sconfitto 100 a 8 il Giappone.
Giada
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