Convocato finalmente nel Luglio del 1990 per giocare un’altra gara contro gli Stati Uniti, Knox è subito scomparso di nuovo per altre 33 gare, questa volta per un periodo di quattro anni.
Nel 1991 è stato aggregato alla squadra che è partita per l’Inghilterra, e ha vinto la Coppa del Mondo dalla panchina.
Per vederlo di nuovo in campo però, si è dovuto attendere l’agosto del 1994, quando l’Australia ha sconfitto Samoa 73 a 3. Lo stesso anno ha giocato anche la vittoriosa gara di Bledisloe Cup contro la Nuova Zelanda, ma poi è scomparso ancora, restando fuori rosa per un totale di 15 incontri spalmati su due anni.
David è stato in seguito ripescato per la tournée europea del 1996, dove è riuscito a disputare ben tre partite consecutive. La prima contro l’Italia a Padova (40 a 18), la seconda a Murrayfield con la nazionale del Cardo (29 a 19), quindi contro l’Irlanda a Dublino (22 a 12).
È stato poi fermo ai box per altri 6 incontri, prima di terminare la sua carriera internazionale nel 1997 con un filotto di 5 partite: 3 nel Tri Nation, dove ha marcato anche una meta, e 2 nel tour di fine anno in Argentina, nel quale i gialli hanno rimediato una vittoria per 23 a 15 ed una sconfitta 16 a 18. Quest’ultima gara, datata 8 novembre, ha sancito l’addio definitivo di David Knox alla nazionale.
Probabilmente non c’è nessun altro giocatore di livello internazionale ad avere totalizzato solo 13 caps, pur avendo giocato a rugby 13 anni. Ma qual è il motivo? Non certo la scarsa qualità. Piuttosto, la grande sfortuna è stata che la sua carriera ha coinciso con quella del fenomeno Michael Lynagh. Se Noddy non ci fosse stato sicuramente Knox sarebbe riuscito ad accumulare molte più presenze. Basti pensare che, nonostante i Wallabies lo abbiano impiegato con il contagocce, questo numero 10 è riuscito a mettere a segno 130 punti, consistenti in 2 mete, 2 drop, 21 penalties e 19 trasformazioni.
Per quanto riguarda l’attività di David a livello di club, egli è stato un vero giramondo.
Ha iniziato a giocare nel 1983 in Second Grade Premiership con l’Eastwood Rugby Club di Sidney, per poi disputare 8 stagioni con i Randwick in First Grade Premiership.
Dal 1986 al 1989 Knox ha sostituito David Campese nel cuore dei tifosi del Petrarca Padova, con i quali ha vinto subito il campionato. Quindi è passato al Rugby Livorno, che con lui ha raggiunto il miglior piazzamento della sua storia, un sesto posto nella massima divisione. Nel 1991 il biondo australiano ha disputato anche il campionato italiano di serie A2 con la neo promossa Ceta Bergamo, che però, nonostante il rafforzamento della rosa, è tornata subito in serie B.
Nel 1996 David era l’apertura dei Brumbies, dove è stato anche assitent coach dei trequarti. Quindi ha giocato in Currie Cup con Natal Sharks nel 1997-98.
Al termine di quest’ultima stagione è tornato in Europa per indossare prima la divisa del Bristol e, nel 1999, quella del Racing Club di Narbonne.
Grazie alla sua precisione nei piazzati, in ogni team nel quale ha giocato Knox è stato regolarmente impiegato come kicker ufficiale,. Ha segnato circa 600 punti a livello provinciale (242 solo per i Brumbies) e ha un record di 2900 punti messi a segno per il Randwick.
Una volta terminata la carriera agonistica, Knox ha ricoperto incarichi di coaching.
Nel 2000 era a Padova come spalla di Michael Cheika; quindi con il Waverley College nella stagione 2002-2003, con il South Sydney Rugby League nel 2003 e poi nel suo Randwick, sempre con Cheika.
Nel 2005 David ha seguito Michael Cheika sulla panchina del Leinster, dov’è rimasto sino al 2008, anno in cui è tornato in Australia. Poco prima della sua partenza, quando ancora si trovava all’aeroporto di Dublino, egli ha rilasciato un’intervista, diventata famosa, nella quale ha polemicamente criticato i singoli giocatori della squadra irlandese, tutto l’organigramma del rugby dell’isola di smeraldo, la squadra provinciale del Munster e persino la nomina di Declan Kidney alla guida della nazionale del Trifoglio.
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