Honk Kong Sevens alle Samoa, Italia ko
Battendo in finale la Nuova Zelanda 24-21, le Samoa hanno conquistato
il torneo di Hong Kong (nella foto la danza dei samoani) sesta tappa
del circuito mondiale a sette. Nel match d’esordio i samoani avevano
sconfitto l’Italia 40-12. Gli azzurri hanno poi battuto la Russia
14-12 e sono stati sconfitti dall’Argentina 42-0. Infine ceduto
all’Hong Kong 26-16.
——————————————————
Roma condannata a pagare Bordon
ROVIGO – Dopo il ko sul campo contro la FemiCz Rovigo (35-13) quello
nelle aule della giustizia sportiva contro il rodigino Stefano Bordon
(costato 87 mila euro).
È stato un week-end pesante per la Rugby Roma e il suo
presidente Paolo Abbondanza. L’imprenditore attorno al quale ruotava
anche la candidatura dei Pretoriani per la Celtic League, scelta in un
primo momento dal consiglio della Fir al posto di quella del Benetton
Treviso. E se la sconfitta sportiva alla ripresa del Super 10 (3. di
ritorno) contro una diretta rivale play-off sta nella legge dello
sport. Quella giudiziaria patita nel lodo arbitrale contro l’ex
allenatore Bordon è pesante. Perchè riconosce l’illegittimità del
recesso della Roma dal contratto con il tecnico rodigino (esonerato il
17 gennaio 2009) e condanna il club a liquidargli 87 mila euro per
compensi professionali e spese di rito.
La Roma aveva "cacciato" l’ex bandiera rossoblu e azzurra
accusandolo di slealtà. Il collegio dichiarando l’illegittimità del
recesso ha riconosciuto invece l’assoluta correttezza del suo
comportamento. Tanto che pur non pronunciandosi sull’ulteriore domanda
di risarcimento per diffamazione, a seguito del tenore dei comunicati
stampa diramati sull’esonero, non l’ha respinto e ha indirizzato
Bordon alla commissione disciplinare Fir.
Il lodo arbitrale è lo strumento giuridico deputato a dirimere i
contenziosi fra rugbisti in base alla clausola compromissoria
sottoscritta dai tesserati. È pronunciato da un collegio di tre
persone. Nello specifico ha stabilito che la Roma paghi a Bordon
25mila euro per risoluzione anticipata del contratto, 25mila per le
mensilità non corrisposte, 8 mila per i premi dei traguardi raggiunti
nella stagione 2008/09 (salvezza e 6° posto), 20 mila per le spese di
funzionamento del collegio arbitrale e 9 mila per le spese di
assistenza e difesa sostenute da Bordon. Soddisfatto il difensore
dell’allenatore rodigino, l’avvocato Francesco Zarbo: «Il collegio
arbitrale ha restituito a una persona molto importante del rugby
italiano la dignità e il decoro che ingiustamente si era cercato di
sporcare».
——————————————————
Europeo under 18. Azzurrini travolti dalla Francia
(e.g.) Agli Europei Under 18 in Veneto, Italia battuta nei quarti
dalla Francia 50-10 (meta di Calabrese, un cp e una trasformazione di
Menniti). Semifinali (mercoledì). 1.-4. posto: Francia-Belgio (San
Donà, alle 20) e Irlanda-Georgia (Casale, alle 20); 5.-8. posto:
Italia-Russia (San Donà, alle 18) e Germania-Romania (Casale, alle
18).
——————————————————–
MISCHIA APERTA di Antonio LIVIERO
Sterilità italiana. La lunga notte dei "senza maul"
Come va Nick? Non c’è maul. Era la corrosiva battuta di Stefano
Semeraro che circolava tra i giornalisti lo scorso anno. E che
riassumeva lo stato di impotenza del citì e della squadra azzurra dopo
che era stato regolarizzato il crollo del raggruppamento palla in
mano. Si sentivano defraudati del loro principale mezzo offensivo per
avanzare, conquistare punizioni e, soprattutto, segnare mete. Ma ora
che il Board è tornato sui propri passi l’Italia non riesce più a
utilizzarlo. In autunno c’era la giustificazione del poco tempo
disponibile. Poi è venuto il Sei Nazioni, e il maul quasi non si è
visto. Non ha lasciato il segno, né in termini di avanzamento che di
punti.
Una prima considerazione è legata all’attenzione occhiuta che
gli arbitri, in applicazione delle nuove direttive, dedicano alla
squadra che ha il possesso, trascurando chi difende. Al secondo
arresto della progressione non è più tollerato un ulteriore
disassamento: o si gioca la palla o il possesso passa agli avversari.
Questa regola c’era già, ma veniva accettata una certa
discrezionalità. C’è poi la questione della coda del maul che si
stacca e dei giocatori che vi si aggiungono a rimorchio: non deve
venir meno la "legatura" tra giocatori. Stare ai margini appoggiando
solo una mano non basta. Inoltre in una nuova testa di maul il
portatore non deve rimanere dietro lo scudo dei compagni ma essere
disponibile per il placcatore, altrimenti si sanziona l’ostruzione.
Per contro le difese si sono perfezionate: in touche hanno migliorato
la capacità di contrastare e recuperare il pallone così come di
individuare e mettere a terra il perno del raggruppamento prima della
blindatura laterale.
Tutto questo ha reso più difficile segnare col maul. Franco
Smith che a Treviso ha creato una delle testuggini più temute della
Heineken Cup, mette nel conto gli automatismi perduti.
«L’organizzazione richiede tempo e cura dei dettagli- mi dice -. Dopo
un anno che non ci lavori non è facile ritrovare la strada. Però se
gli arbitraggi dovessero privilegiare chi difende, questo gesto
simbolo rischierebbe di essere abbandonato».
In attesa che torni qualche meta da penaltocuhe, è anche vero
che squadre come Francia, Irlanda e Inghilterra nel Sei Nazioni ne
hanno fatto un uso significativo in pieno campo, per avanzamenti
incisivi. Ma l’obbligo del combattimento frontale e della progressione
sull’asse derivanti dalla limitazione dei disassamenti, lo ha
trasformato in una prova di forza dispendiosa. Tanto che gli avanti
rischiano di scoppiare poi in mischia chiusa. Insomma chi non ha un
super pack ora tende a evitare il maul. Un problema che potrebbe
riguardare l’Italia visto l’appannamento della mischia ordinata. Ma
per ora la cosa certa è la responsabilità del gioco al piede che non
consente un’occupazione efficace e con essa l’innesco di
raggruppamenti penetranti in zona sensibile.
—————————————————–
Dopo il brutto stop di Parma
per il Casinò sarà vietato sbagliare
Ripresa di campionato amara per il Casinò di Venezia che torna da
Parma, dove si è disputata sabato la terza di ritorno, con una
sconfitta per 24 a 17 contro il Plusvalore Gran Parma che lo
riconsegna all’ultimo posto in classifica a quota 14, superato di una
lunghezza proprio dai diretti avversari emiliani che si portano a 15
punti al penultimo posto, a sei giornate dal termine del campionato di
Super Dieci che dopo la lunga pausa agonistica dettata dal Sei Nazioni
proseguirà ora senza interruzioni nel suo svolgimento fino a sabato 8
maggio. Una battuta d’arresto in parte mitigata dal punto di bonus
difensivo raccolto allo scadere grazie alla meta di Scott Palmer, che
permette ai lagunari di rimanere a stretto contatto con un Plusvalore
Gran sorretto da parte sua da una decisiva prestazione del mediano
azzurro Tito Tebaldi autore per la sua squadra della marcatura e della
trasformazione al 37′ del secondo tempo. Da salvare per i veneziani
rimangono anche la buona prestazione complessiva, a tratti superiore a
quella offerta dai padroni di casa, e il pieno recupero del capitano
Edoardo Candiago, che sabato dopo oltre sei mesi di stop per
infortunio ha rimesso piedi in campo in un contesto agonistico,
dimostrando il suo pieno recupero fisico e siglando anche una meta al
12′ della ripresa che cocretizzava una prolungata azione offensiva
degli avanti amaranto-oro. Su queste basi il Casinò comincia oggi a
preparare la prossima gara il derby contro il Petrarca Padova, in
programma sabato prossimo a Favaro Veneto alle ore 16, quando la
squadra ritroverà lo stesso avversario che ne aveva clamorosamente
messo in luce i limiti di tenuta nell’incontro dell’andata svoltosi in
notturna al "Geremia" alla Guizza. Da allora il XV veneziano ha un
nuovo allenatore Alejandro Canale, il quale sia prima sia dopo
l’incontro di Parma ha espresso la convinzione che "la nostra salvezza
non è legata certo a una sola partita contro il nostro avversario
diretto, perchè possiamo raccogliere punti anche contro squadre più
attrezzate di noi, e in sei partite c’è lo spazio per recuperare lo
svantaggio". Possibilmente a cominciare da sabato prossimo contri i
cugini veneti del Petrarca..
M.Sal.
Leave a Reply