NOTIZIARIO
Charvis batte il record di Checchinato, con 22 mete è l’avanti più prolifico
Va al Sudafrica la prince William Cup. Sabato a Cardiff, per l’addio
ufficiali del ct Jake White, gli Springboks senza 6 campioni del mondo
hanno vinto 34-12 contro il Galles con mete di Fourie (2), Smith,
Pietersen e del 22enne numero 8 Kankowski, all’esordio. Di Charvis e
Stoddart le mete gallesi. Il flanker Colin Charvis, 35 anni, 95 caps
con il Galles di cui è stato anche capitano, con 22 mete in carriera
batte il record dell’azzurro Carlo Checchinato (21) come avanti più
profilico del mondo. Sabato a Twickenham Sudafrica-Barbarians.
HENRY INDECISO -Scade stasera il termine per candidarsi al posto di
head coach degli All Blacks. Unico candidato ufficiale fino ad ora è
il ct dei Crusaders Robbie Deans. Graham Henry non ha ancora deciso se
ripresentarsi. Solo in caso di sua rinuncia, l’attuale assistant coach
Steve Hansen si candiderà.
GLOUCESTER OK -Vince in rimonta (27-25 agli Harlequins) il Gloucester
di Bortolami e Nieto, che continuano la marcia in vetta alla
Premiership inglese dopo 7 turni. Nella Magners Celtic League meta di
Del Fava nella vittoriosa trasferta dell’Ulster in Connacht (30-13)
nel match dei fanalini di coda. A segno anche Pucciariello che ha
realizzato la quinta meta del Munster nel 45-19 contro i Dragons.
MIRCO A SEGNO -Nel 3. turno del Top14 vince facile lo Stade Français
contro il Bayonne (46-6); in meta Mirco Bergamasco entrato dopo soli
19′ al posto di Liebenberg. Tolosa espugna Biarritz 18-6, nonostante
l’ottima prestazione nei padroni di casa di Masi e di Dellapé, uscito
al 63′. Niente da fare per il Castres di Canavosio a Montpellier
(9-25) e per il Brive di Orquera a Montauban (13-43), entrambi gli
azzurri entrati ad inizio ripresa. Nel 5. turno di ProD2 il
Metro-Racing di Lo Cicero e Berbizier supera Oyonnax 19-10 ed è 2.
dietro a Tolone.
SERIE C -Elite: Alpago-Montereale 40-3, Belluno-Casale 28-20,
Conegliano-Montebelluna 3-26, Lemene-Oderzo 13-10, Villadose-Jesolo
39-13, Monselice-Vicenza 34-3. Guida Belluno 28 p. su Casale 27,
Monselice 25. Civ: Valsugana-Pordenone 0-41, Valdagno-Pedemontana 5-6,
Cus Verona-Lido Venezia 12-19, West Verona-Valpolicella 5-3,
Frassinelle-Trento 43-7, SudTirolo-Valeggio 55-10. Guida il Lido con
30 p. su Pordenone 29, Pedemontana 27.
Giampaolo Tassinari
Sommario di rugby
Dopo 5 turni campionato mai così combattuto: i bonus difensivi sono
il doppio di quelli offensivi. Mondiale biennale o nuovo torneo
intercontinentale Treviso riemerge, Super 10 regno dell’equilibrio
Azzurri: Mallet pensa a Masi apertura e a Mauro Bergamasco capitano. L’Irb vara la rivoluzione planetaria del calendario
TREVISO FUORI DALLA CRISI – Treviso mette un piede fuori della crisi nella 5. giornata di un Groupama Super 10 più equilibrato che mai. Trapelano le prime indiscrezioni sulle idee di Nick Mallet per la nazionale, tipo Andrea Masi all’apertura. L’Irb domani e mercoledì terrà a Woking (Inghilterra) una storica riunione, presente per l’Italia Fabrizio Gaetaniello, dove cambierà il volto del calendario internazionale. Sono i temi caldi del mondo ovale.
SUPER EQUILIBRIO -Le cifre dei primi 5 turni del campionato italiano dicono che solo in 2 partite su 25 una squadra ha segnato più di 39 punti e solo in 8 partite più di 30. I bonus difensivi conquistati (11) sono il doppio dei bonus mete (5, di cui 3 al 1. turno). Le squadre ultime in classifica battono le prime (il Casinò di Venezia con l’Overmach, 4. turno). Quelle sulla carta nettamente inferiori sfiorano l’impresa (la FemiCz Rovigo a Viadana, dove si è vista annullata la meta decisiva di Pablo Calanchini, secondo molti regolare). Più che Super 10, insomma, è super equilibrio. Con la favorita Benetton che inizia a uscire dalla crisi di risultati, ma non di gioco visto che non ha segnato mete, battendo il Calvisano di capitan Leonardo Ghiraldini nel big match.
LE IDEE DI NICK -N el giro dei club veneti fatto nel week-end il neo ct azzurro Mallet ha fatto capire che oltre agli stranieri Gerard Fraser e Marius Goosen in lizza per un posto da apertura ci sarebbe anche Andrea Masi, centro-ala-estremo che in gioventù ha già ricoperto il ruolo. Sarebbe un’apertura d’impatto, come il sudafricano Butch James. Il contrario di Andrea Marcato, per cui si ipotizza addirittura un ruolo da mediano di mischia visto il fisico da peso leggero. Sul fronte del nuovo capitano, Mauro Bergamasco è dato in netto vantaggio su tutti gli altri.
IL NUOVO MONDO – Nel forum dell’Irb di Woking si decideranno le sorti del Mondiale 2011 in Nuova Zelanda (16 o 20 squadre?) e si darà un indirizzo sull’Argentina (ingresso nel Tre o Sei Nazioni?). Si deciderà poi se attuare la rivoluzione del calendario internazionale. Quattro gli scenari planetari, con cicli quadriennali, sul tavolo: 1) Mondiale ogni 4 anni e in mezzo tour annuali delle nazionali, come ora; 2) Mondiale ogni 4 anni e un torneo intercontinentale che si sviluppi nei 3 anni intermedi; 3) Mondiale, annata di tour, torneo intercontinentale, annata di tour; 4) Mondiale biennale e tour negli altri due anni. Quale sarà il nuovo calendario del rugby?
Ivan Malfatto
Un sigaro contro l’haka e l’Italia diventa adulta
di Antonio Liviero
Trent’anni fa, il 22 di ottobre, un sabato. La data storica di un rito
di iniziazione per il rugby italiano. Che diventò adulto affrontando
per la prima volta la leggenda: gli All Blacks. Non era un test-match.
Non si chiamava Italia quella squadra. Ma sotto le insegne del XV del
Presidente c’era la nazionale rinforzata da tre stranieri del
campionato: il francese Pardiés e i sudafricani Naudè e Babrow. Gli
altri, tranne il numero 8 Bonetti, appartenevano tutti a club veneti.
Il pack era costruito sul blocco Petrarca, con la mitica prima linea
Presutti-Monfeli-Piovan. Alle loro spalle Rinaldo affiancava il
gigante Naudè del Rovigo. In terza c’era Baraldi, l’altro flanker il
trevigiano Blessano. Tutta petrarchina la mediana (Pardiés-Babrow)
mentre i trequarti mescolavano Rovigo e Treviso con i fratelli Bruno e
Nello Francescato centri, Rossi e Marchetto ali, Zuin estremo. Il ct
Evans era in Polonia con una squadra imbottita di esordienti per la
Coppa Europa e il XV del Presidente fu affidato al tecnico rodigino
Giancarlo Busson, detto "Lolli", un grande degli anni Sessanta, con la
supervisione di Carwyn James, arrivato da poche settimane a Rovigo.
Carwyn era un fine psicologo. Le sue parole avevano un potere
magnetico e liberarono gli italiani da ogni complesso. Una mano a
sciogliere la tensione la diede Naudè negli spogliatoi con una delle
sue mattane: si cambiò fumando tranquillamente un enorme sigaro.
Un muro di folla accolse le squadre. All’Appiani erano in 20mila.
«L’atmosfera prima dell’incontro aveva la roboante tensione dell’Arms
Park di Cardiff in un giorno di nebbia», scriverà James. Gli italiani
in maglia bianca con fascia orizzontale azzurra guardarono da vicino
gli All Blacks eseguire la haka. Poi l’impatto fragoroso della prima
mischia diede il polso della partita. «Capii che era andata bene dal
clamore della folla» ricorda Piovan. Il pilone sinistro dalla taglia
atipica (un metro e novanta) e dalla tecnica raffinata, entrava basso
lavorando col braccio libero per mettersi in asse con la schiena e il
collo. Brad Johnstone conobbe un duro pomeriggio. Dall’altra parte
Presutti mandava Asworth a faccia nell’erba sulle loro introduzioni.
Rubarono ai neozelandesi tre mischie. E Naudè fece soffrire Haden in
touche.
La tattica, ricorda Busson, prevedeva calci in touche tassativi
dall’area di 22, e fino alla metà campo gioco al piede corto alle
spalle della prima linea di difesa. Con divieto assoluto di calciare
sull’estremo, che quel pomeriggio era la stella Bryan Williams, per
evitare contrattacchi. Nel loro campo invece spazio alla fantasia.
Nacque così allo scadere del primo tempo la favolosa meta in mezzo ai
pali di Nello Francescato dopo un tentativo di Bonetti sulla chiusa e
un improvviso cambio di fronte, con buco monumentale di Babrow. Zuin
trasformò: 6-6. L’equilibrio durò oltre un’ora, poi il loro gioco
dinamico incardinato sulle ruck di cui erano maestri, ebbe il
sopravvento. Mourie trovò la seconda meta personale. Ma a tre minuti
dalla fine gli italiani se ne stavano ancora incollati ad un punto
(10-9) prima che McKechnie (penalty) e Ford (meta) chiudessero 17-9
tra le ovazioni. Johnstone, il solo a farlo, scambiò la maglia con
Piovan. Più di 20 dopo sarà proprio il neozelandese l’allenatore
dell’Italia in un altro rito di passaggio: l’esordio nel Sei Nazioni.
Mirco, Marcato e Quaglio premiati
(c.b.) Sabato alle 11 a "La Vigna dei Cardinali" di Roma saranno
consegnati i premi Ciar, le targhe Chiaserotti, il trofeo Invernici
2006 e alcuni Ovali d’oro con fronda. I premiati del Ciar sono: Andrea
Marcato (giocatore), Achille Bertoncini (tecnico), Giancarlo Dondi
(dirigente), Nazionale femminile e Vigili del fuoco Italia, Mauro
Dordolo (arbitro), Gialuca Barca e Lucio Cirino Pomicino
(giornalisti), Mirco Bergamasco (azzurro). "Una vita per il Rugby" a:
Umberto Materazzetti (Frascati), Loreto Cucchiarelli (L’Aquila), Luigi
Pizzolato (Treviso), Paride Ricciardi (Roma) e Isidoro Quaglio
(Rovigo).
Il dizionario erotico-ovale di Pastonesi Zupo e vent’anni di storia della nazionale
(im) Rugby di nuovo protagonista in libreria con le opere di due
giornalisti di lungo corso.
Marco Pastonesi con "Ovalia, dizionario erotico del rugby" (Baldini, Castoldi Dalai, pp. 356, euro 17,50) fissa il vocabolario sentimentale della disciplina (da Abbigliamento a Varsity Match) ricco di citazioni, umorismo e passione, come ogni suoi libro.
Fabrizio Zupo con "Inseguendo il paradiso del rugby"
(Nutrimenti, pp. 344, euro 15) racconta da testimone oculare, in
pagine piene di gusto, coivolgimento e aneddoti, 20 anni di storia
della nazionale fatta di "spallate" per entrare (inutilmente) fra le
top 8 al Mondiale.
Alla festa delle "Felci d’Oro" un bacio suggella la saga di Munari e Brizzante
(im) Bacio galeotto o…di Giuda? È accaduto venerdì sera a Rovigo,
come mostra la foto qui sopra di Giorgio Achilli (Area Sport). Il dg
del Benetton Vittorio Munari e l’assistant coach del Rovigo Flaviano
Brizzante hanno suggellato così 20 anni di duelli in campo e di
telefonate nel cuore della notte sull’asse Rovigo-Padova-Treviso. Il
merito dell’evento va all’associazione di poliziotti rugbisti "Felci
d’Oro" e alla loro festa annuale, dove sono stati raccolti 5mila euro
(anche grazie all’Andi, presieduta a livello locale da Raffaele
Raimondo) da devolvere a opere di solidarietà. Complimenti, si va in
meta anche così.
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