10 anni fa moriva Ivan Francescato
Lunedì 19 Gennaio 2009,
(im) Dieci anni fa, nella notte fra il 18 e 19 gennaio, moriva per un malore improvviso a 32 anni Ivan Francescato, fratello più giovane della grande dinastia trevigiana sbocciata alla Tarvisium, campione che ha lasciato un grande vuoto. Uno striscione appare ogni partita da quel giorno a Monigo con scritto "Ivan sei sempre con noi". Alla Ghirada è stato piantato a suo nome un albero, simbolo della vita, che lo celebra più di un monumento. Gli è stata intitolata l’Accademia della Fir di Tirrenia, perchè faccia da angelo custode ai nuovi talenti del rugby. Un libro splendido come "La finta di Ivan", scritto da Elvis Lucchese per l’editore Aviano.com, ne racconta la storia. In tanti modi, insomma, è ancora vivo. Non solo nella memoria di chi l’ha conosciuto. E anche noi non lo dimentichiamo, ciao Ivan.
Pantere contro Lupe, ed è 65 a zero
Lunedì 19 Gennaio 2009,
SERIE A FEMMINILE – Red Panthers Benetton-Le Lupe Piacenza 65-0,
Red&Blu Roma-Sitam Riviera del Brenta 6-13, Monza-Pesaro rinviata,
riposava il Biella; Benetton 45, Sitam 32, Monza 19, Red&Blu 16, Le
Lupe 10, Pesaro 4, Biella 0.
Campionati
SERIE C – Girone d’Elite: Bassano-Alpago 29-0, Monselice-Feltre
5-27, Lemene-Belluno 15-20, Jesolo-Pordenone 14-31, Lido Ve-Conegliano
10-10; Bassano 45, Feltre 39, Belluno 37, Alpago 28, Jesolo 20, Lido
Ve 16, Pordenone 9, Monselice 8, Conegliano 7, Lemene 6.
Girone CIV "Est": Montebelluna-Oderzo 33-13, Mirano-Ped. Livenza 8-42,
Silea-Venjulia 3-5, Montereale-Valsugana 6-16, Spilimbergo-Udine 0-50;
Montebelluna 50, Ped. Livenza 36, Oderzo 32, Venjulia 26, Mirano 23,
Valsugana 18, Udine 13, Silea 11, Spilimbergo 5, Montereale -2.
Girone CIV "Ovest": Vicenza-West 57-0, Monsters-Trento 46-0,
Valpolicella-Altovicentino 17-24, Villadose-Frassinelle 7-22,
Valeggio-Cus Vr 14-54, riposava SudTirolo; Vicenza 53, Monsters 39,
Altovicentino 29, Frassinelle 27, West 23, Cus Vr 20, Valeggio 14,
Valpolicella 12, Trento 4, SudTirolo 2, Villadose -3.
UNDER 19 – Benetton-Cammi 13-13, Montepaschi-Firenze 8-0,
AlmavivA-Tarvisium 42-0, Benevento-Plusvalore 19-17, Noceto-Carrera
rinviata; Carrera 50, Benetton 40, AlmavivA, Montepaschi 36,
Plusvalore 31, Cammi 26, Noceto 20, Firenze 17, Benevento 9, Tarvisium
4. Girone 2: Casinò Ve-Amatori Mi 34-0, MarchiolSanMarco-Femi CZ
Rovigo 10-22, rinviate le altre gare; Orved 48, Femi CZ 31, Casinò Ve,
Colorno 30, Overmach 28, Amatori Mi 24, Grande Mi 20, Modena 14,
Marchiol SanMarco 4, Mirano 0.
Ennio Grosso
Giudizi positivi, ma anche molto critici o perplessi, degli allenatori del Super 10. Oggi i delegati Fir sono a Londra per definire l’ingresso
Rivoluzione Celtic, i tecnici mettono in guardia
Brunello: «Meglio due squadre in Heineken». Gajan: «Può essere un disastro». Smith: «No alle selezioni tagliando fuori i club»
Oggi a Londra incontro decisivo di Fabrizio Gaetaniello e Alfredo
Gavazzi, delegati della Fir, con i dirigenti della Celtic League per
l’entrata delle squadre italiane al torneo con le selezioni di Galles,
Irlanda e Scozia. Nei giorni scorsi la federazione ha diramato la
serie di condizioni alle quali dovrà attenersi chi parteciperà alla
competizione. La rivoluzione del rugby di vertice italiano muove
dunque i primi passi. Ma cosa ne pensano gli allenatore dei club del
Groupama Super 10? Ecco le loro risposte, tutte interessanti e non
prive di sorprese.
JIM LOVE (Mps Viadana): «Il progetto Celtic League è negativo per il rugby italiano, se saranno solo due squadre a parteciparvi. I giocatori migliori giocheranno solo nelle due formazioni e il campionato si livellerà verso il basso. Un passo importante sarebbe investire da parte della federazione sul miglioramento della classe arbitrale, rendendola professionistica».
FRANCO SMITH (Benetton Treviso): «Non sono d’accordo nel far partecipare due selezioni, tagliando fuori i club. Sono due anni che a Treviso lavoriamo per essere competitivi e quella delle selezioni non è la soluzione giusta, anche perché non è solo la mancanza di giocatori che non rende competitivi i club. Ci sono altri importanti problemi da risolvere».
MASSIMO BRUNELLO (FemiCz Rovigo): «In questo momento è una novità troppo sconvolgente. C’è un’idea, ma non un progetto. Quando uscirà questo progetto bisognerà valutarlo in tutti i suoi aspetti. La Celtic non è un torneo ambito da tanti in Europa. Era più prestigioso andare con due selezioni in Heineken Cup, lasciando ai club la Challenge, e utilizzando in questa competizione e poi da marzo in campionato i migliori giocatori italiani. Così oltre ad avere due selezioni avremmo elevato il livello del Super 10».
MARC DELPOUX (Cammi Calvisano): «Se il futuro del rugby italiano si chiama Celtic League allora la competizione è da fare. Il Super 10 comunque deve cambiare struttura. Esiste una grande differenza ovviamente tra Super 10 e Celtic League e il cambio verso la maggiore qualità aiuterà il rugby italiano».
ANDREA CAVINATO (Overmach Parma): «È prematuro capire cosa verrà deciso dalla Fir visto che il cambiamento al momento è solo sulla carta. Comunque una variazione sostanziale doveva essere apportata al rugby italiano».
GEORGE GRAHAM (Carrera Petrarca Padova): «Può essere questa la strada giusta per crescere, ma bisogna avere un piano preciso e farlo con i tempi dovuti, non così. Mi sembra tutto molto affrettato. Da noi in Scozia abbiamo fatto lo stesso passaggio, ma al termine di un processo lungo tre anni e solo adesso iniziano a vedersi i risultati. Prima di entrare, inoltre, bisogna trovare un accorto preciso con le società esistenti».
STEFANO BORDON (Futura Park Roma, fino alla 9. giornata): «È una svolta positiva. Spero ci sia un’ampia discussione fra tutti gli interessati su come realizzare il progetto. Spero che per la prima volta club e federazione lavorino insieme per il bene del rugby italiano».
CRISTIAN GAJAN (Casinò di Venezia): «Mi sembra un’idea strana e difficile da perseguire. Se metto tutti i migliori italiani in due squadre, più quelli che giocano già all’estero, il nostro movimento alla fine non diventa niente. E se non diventa niente chi, come e dove si farà la formazione per avere i rugbisti del futuro? Dove sarà il movimento fra tre o quattro anni? Per me rischia di essere un disastro. La strada giusta a mio avviso era quella di rafforzare il Super 10 con più mezzi e creare un importante campionato a livello under 23».
RIAAN MAY (Plusvalore Gran Rugby): «Il livello qualitativo dei giocatori italiani migliorerà giocando nella Magners. Ma i risultati non arriveranno subito. Bisogna avere pazienza e soprattutto creare una struttura dietro a queste due selezioni. Ovvero creare quella base di qualità per alimentare e creare i cambi generazionali indispensabili. Inizialmente il Super 10 soffrirà questa partenza di molti giocatori per la Magners, ma deve servire quale principale fonte per ricreare l’indispensabile serbatoio».
FRANCESCO RUBIO (Almaviva Capitolina): «In questo momento è l’unica soluzione per migliorare il livello qualitativo e competitivo del rugby d’élite italiano. Ne risentirà tutto il movimento, perché con una sessantina di giocatori che parteciperanno alla Magners altrettanti dalla A1 dovranno giocare nel Super 10 e altri dalla A2 verranno "promossi" nelle squadre di A1. Naturalmente bisognerà lavorare tanto per ricreare quel bacino generazionale qualitativo per garantire i cambi ai massimi livelli».
Dall’Estero
(g.t.) Munster, Cardiff e Harlequins sono i primi qualificati a quarti di finale di Heineken Cup. Contro il Sale, che vanta la migliore difesa della Premiership, i rossi hanno realizzato 2 repentine mete con capitan Paul O’Connell nei minuti iniziali per poi segnarne altre 4 dopo l’intervallo. Cardiff passa a Gloucester di misura (Bortolami esce al 47′, Nieto 80′) dove la differenza la fa una meta ospite di Bradley Davies mentre restano in corsa i Wasps che con una meta di Serge Betsen e con un efficace Danny Cipriani dalla piazzola hanno superato il Xv di O’Driscoll riuscendo ad agguantarli in testa al gruppo. A Tolosa uno Stade irriconoscibile (Perugini 80′) ha subito una clamorosa lezione di realismo da un Glasgow già eliminato che non chiedeva nulla al match. In ritardo 33-9 al 70′ i padroni di casa hanno tentato una disperata ed infruttuosa rimonta riuscendo però a guadagnare un utile punto di bonus ai fini qualificativi.
Il Perpignan dei sogni nel cassetto saluta le ultime speranze di gloria europea sebbene vincitore di misura con gli Ospreys che guadagnano un importante punto bonus: senza Dan Carter, ancora fuori per l’infiammazione al tendine di Achille, i transalpini grazie ai calci di Steve Meyer limitano la rimonta degli ospiti in cui desta preoccupazione l’infortunio alla caviglia sinistra dell’estremo Lee Byrne, vittima di un incidente di gioco. Fine della corsa europea anche per lo Stade Français che lascia agli Scarlets la prima vittoria in questa edizione. Per i parigini magra consolazione è la meta di Mirco Bergamasco allo scadere (Mauro Bergamasco esce al 49′, Parisse 80′) che non evita la figuraccia a Guazzini e truppa.
Dal comodo successo per Clermont giunge invece la notizia dell’infortunio ad un adduttore per Gonzalo Canale uscito dopo soli 15′. Ancora a zero punti le italiane: i calci di Fraser non bastano al Calvisano mentre 8 mete del Leicester (Castrogiovanni 80′), sbriciolano un inesistente Benetton. Meritevole di menzione infine l’exploit dell’estremo Peter Hewat dei London Irish che in Challenge Cup, nel largo successo contro Connacht 75-5, ha segnato 5 mete.
RISULTATI 5° turno Heineken Cup (tra parentesi i punti in classifica): Gruppo 1 Munster (18)-Sale (11) 37-14; Clermont (13)-Montauban (6) 43-10; Gruppo 2 Edinburgh (9)-Castres (5) 32-14; Wasps (16)-Leinster (16) 19-12; Gruppo 3 Leicester (20)-Benetton (0) 52-0; Perpignan (13)-Ospreys (16) 17-15; Gruppo 4 Ulster (10)-Harlequins (17) 21-10; Scarlets (7)-Stade Français (11) 31-17; Gruppo 5 Toulouse (18)-Glasgow (8) 26-33; Newport Gwent (6)-Bath (19) 12-15; Gruppo 6 Calvisano (0)-Biarritz (11) 15-23; Gloucester (15)-Cardiff (22) 12-16;
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