IL RETROSCENA
Diletta, la fidanzata del match-winner:
«Ora gli chiedo l’anello…»
Roma
NOSTRO INVIATO
(im) Diletta l’aveva profetizzato. Andando a Dublino per il debutto del suo Andrea, nel primo match del Sei Nazioni, sognava ad occhi aperti e a voce alta con i compagni di viaggio: "Magari Andrea entra dalla panchina e segna il drop decisivo, all’ultimo minuto. Sai che bello. Se succede, gli chiedo l’anello!".
Diletta, 23 anni, è la fidanzata di Andrea Marcato. L’eroe del giorno. Il Jonny Wilkinson azzurro che, fedele al carattere da ragazzo con i piedi per terra, ammette: "Per paragonarsi a Wilkinson serve ben altro".
Lei non ha doti divinatorie. La spinge solo la forza dell’entusiasmo e dell’amore, ma quel vaticinio l’ha fatto davvero. Un po’ per scherzo, un po’ per scaramanzia, un po’ forse credendoci. Alla fine si è avverato. Il suo Andrea ha "matato" la Scozia come Jonny il divino ha fatto nella finale di Coppa del Mondo 2003 con l’Australia. E il primo pensiero dopo l’impresa è andato proprio a lei. Marcato in campo si è girato verso la tribuna, indicando con la mano un punto(nella foto). "Dove c’erano Diletta e le mie sorelle" conferma l’apertura padovana del Benetton. Il gesto l’ha ripetuto a fine partita. In modo naturale, come quel calcio nel momento decisivo. "Eravamo là davanti – racconta – Mancava poco alla fine. Era l’unica cosa da fare. Era giusto provarci. Ho urlato a Travagli di darmi la palla. Non so se ha sentito. In campo era difficile comunicare. Quando mi è arrivata ho calciato, ho visto che passava e sono corso verso la tribuna". Verso Diletta. Verso quella previsione mai così azzeccata. Verso una richiesta da piazzare ora in mezzo ai pali come quel drop.
LE ALTRE GARE
Inglesi a raffica sull’Irlanda mentre a Cardiff Francia ko
Grande Slam del Galles
Partita a senso unico tra Inghilterra ed Irlanda ieri a Twickenham. Dopo una partenza fulminante degli ospiti (0-10 dopo soli undici minuti con meta di Kearney e piazzato di O’Gara), i padroni di casa sono andati progressivamente prendendo la supremazia contro un’Irlanda che ha continuato ad evidenziare le palesi pecche già messe in mostra dal Mondiale francese in poi. A questo si aggiunga una netta superiore mobilità degli avanti inglesi che hanno macinato una grande quantità di palloni per i propri trequarti ben orchestrati da Danny Cipriani, 7 su 7 per lui dalla piazzola. Le mete di Tait e Noon nella ripresa hanno chiuso il conto per il 33-10 finale che ora pone serissimi interrogativi sulla permanenza di O’Sullivan alla guida del Xv del Trifoglio.
Al Millennium di Cardiff il Galles del nuovo "corso Gatland" non ha fallito la ghiotta occasione di realizzare il Grande Slam. Al termine di una partita condotta tatticamente in maniera perfetta i Red Dragons hanno superato la Francia per 29-12 (pt 9-6) grazie ai piazzati di Hook e Stephen Jones nonché a due mete nell’ultimo quarto di gioco realizzate dai due Williams. Una difesa gallese impenetrabile ha frustrato l’atteso gioco volitivo dei Bleus a cui è stata imposta una superiore fisicità sia nei punti di incontro che nel recupero dell’ovale in campo aperto.Al rientro dall’intervallo la Francia con la punizione di Yachvili ha riportato in parità le sorti del match (9-9 al 60′) ma negli ultimi venti minuti la maggiore freschezza del Galles si è rivelata decisiva. Un’errata trasmissione dell’ovale tra l’apertura Skrèla ed il centro Jauzion ha permesso al folletto Shane Williams di sprintare per la prima meta casalinga mentre a tre minuti dal termine, in seguito ad una ruck dentro ai ventidue metri ospiti, il flanker Marty Williams ha raccolto l’ovale volando intoccato dentro all’area di meta per il definitivo 29-12, punteggio che punisce comunque oltre misura un Xv transalpino apparso all’altezza del probante appuntamento.
Giampaolo Tassinari
Lo striscione copyright Paolini: "Chi ga vinto?"
Roma
NOSTRO INVIATO
ITALIA DEL ’73 – Prima del match passerella e consegna delle medaglie agli azzurri della tournée 1973 in Sudafrica, quello che ci ha aperto le porte del mondo. Unici assenti Cossara e Puppo. Grande commozione, ha organizzato Ambrogio Bona.
PARACADUTISTI – Sul terreno sono piovuti dal cielo i paracadutisti della Folgore tra gli applausi. Poi hanno ascoltato gli inni sull’attenti: "Fratelli d’Italia" della banda dell’Esercito, "Flowers of Scotland" con le cornamuse della banda di Roma.
CHI GA VINTO? – Fra gli striscioni in tribuna campeggiava "Chi ga vinto?", segno che lo spettacolo di Marco Paolini su la7 ha fatto centro. Due new entry su Martin Castrogiovanni, giocatore azzurro del torneo insieme a Parisse. Un ispirato "Castro man of the meta" (in omaggio alle sue 3 marcature) e un minaccioso "Vincete o vi Castro". Puntualmente rispettato dai giocatori italiani.
TIFOSI – Migliaia di persone al Peroni village dopo il match, maxischermo per vedere la partita a Milano, tribune aggiuntive piene. Il Sei Nazioni del pubblico è stato vinto.
FILASTROCCA – Giunta via sms in tribuna stampa da un tifoso: "Con Masi apertura la vita è dura, con Marcato estremo me sento più sereno, con Picone così non se s-ciodemo da lì". Alla fine però vedendo le lacrime di Mallett tv: "Piango anch’io…".
CIFRE – Del Fava re dei placcatori del match (13), seguito da Bortolami e Strokosch (10). Parisse re delle corse palla in mano (10). Di Parks il maggior numero di errori (7).
I.M.
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