Ramiro, "gaucho" ferito Riparte la sfida azzurra
La stagione breve di Ramiro Pez a Mestre è stata bella e tormentata.
Si è accasato tardi dopo il mondiale. E il 22 dicembre ha debuttato a
Catania, in una sfida diretta per la salvezza. Il mediano d’apertura è
stato decisivo, infilando al 4′ di recupero un monumentale drop da
lontano. Il 5 gennaio a Favaro Veneto è arrivato il Gran Parma:
gestione della partita impeccabile e un’ altra vittoria pesante.
Tifosi felici, il consumo di birra al bar dello stadio ha subìto
un’impennata a dispetto dell’inflazione.
Poi d’improvviso il buio. Nell’ultimo raduno azzurro prima del Sei
Nazioni Mallett non lo schiera con i titolari. Il nuovo citì vuole un
dieci forte fisicamente e si inventa Masi apertura. E tra le riserve
gli preferisce il più giovane Marcato in prospettiva Coppa del Mondo.
A 29 anni, dopo 40 test-match in maglia azzurra, Pez accusa il colpo.
D’accordo con i dirigenti del Venezia Mestre torna in Argentina per
una vacanza, sacrificando la Coppa Italia. Al rientro i piedi d’oro
del "gaucho" ferito sembrano diventati di metallo grezzo. Lo stile è
come sempre elegante. E appena la qualità del possesso lo consente
detta il gioco. Ma dalla piazzola sbaglia cose facili. Tanto che
Casellato un paio di volte lo toglie nel finale. «Nella vita di un
calciatore ci sono giornate storte» si difende Pez. Che però fa una
mezza ammissione: «Forse è un problema di testa. Non so. Ero venuto a
Mestre per giocare il Sei Nazioni».
Con il Calvisano un infortunio alla spalla gli fa saltare le
successive tre partite. Poi il rientro nel secondo tempo contro il
Catania coronato dalla festa per la salvezza: da parte sua due
piazzati e soprattutto placcate da incorniciare. «Quella di Pez che
non placca è una leggenda metropolitana – mi dice seccato -. Lo so, è
nata a Genova contro i Pumas, sulla meta di Stortoni. Ma non rifiutai
il placcaggio, mi spostò». Da allora gli va dato atto di aver mostrato
una maggior determinazione. «Placcare è una questione mentale, non di
fisico» aggiunge alludendo alla sua taglia non proprio da peso
massimo.
Dice che vorrebbe restare a Mestre. Dipende dai progetti del club. I
suoi sono chiari: riconquistare la maglia azzurra. La sua storia con
la nazionale è un’odissea, cominciata dopo lo scudetto del 2000 con la
Roma. Johnstone lo chiamò e lui, dopo essere stato con i Pumas under
21 assieme ai Corleto e ai Contepomi, scelse l’Italia. Ma la
convivenza all’ombra di Dominguez non fu facile. Se ne andò in
Inghilterra, due stagioni in seconda divisione col Rotherham dove
vinse per due anni il titolo di capocannoniere e conquistò la
promozione in Premiership. Poi al Leicester e al Bath, ma tre giorni
prima delle convocazioni per la Coppa del mondo in Australia Kirwan
gli annunciò che sarebbe rimasto a casa. Reagì lavorando duro,
diventando meticoloso. Finchè il destino… Scanavacca lasciò il tour
in Argentina a causa di una labirintite. Ramiro si trovava dai
genitori, a Cordoba. Lo chiamarono. Due settimane dopo guidava gli
azzurri allo storico successo sui Pumas nella sua città. Rimase con
Berbizier.
Dopo essere stato preferito tra mille polemiche a Scanavacca, ora la
sua carriera azzurra è a un nuovo punto morto. Il suo nome non figura
neppure tra il centinaio di giocatori allertati per l’attività estiva.
La cosa lo rende nervoso. «Ho fatto qualcosa per l’Italia, credo. Ho
una storia bellissima con la maglia azzurra. A metà maggio sono 8
anni» avverte orgoglioso. E aspetta. È convinto che un’altra
occasione, prima o poi, capiterà.
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Dondi primo italiano nell’Irb, Kidney alla guida dell’Irlanda, Parisse in meta
ITALIA NELL’IRB – Grande successo politico per il rugby italiano che in
settimana ha visto il presidente della Fir, Giancarlo Dondi, venire
eletto nel Comitato esecutivo dell’International Board. A questo punto
non è più una chimera vedere nel prossimo Sei Nazioni 2009 una gara
diretta dal nostro arbitro Carlo Damasco. Quest’ultimo, nel frattempo,
dirigerà il 28 giugno prossimo Nz Maori-Giappone e 7 giorni più tardi
Figi-Tonga.
SUPER KIDNEY – È il 48enne Declan Kidney il successore di Eddie
O’Sullivan alla guida della nazionale irlandese. L’attuale tecnico del
Munster ha firmato fino a tutto il 2011, ma non entrerà in carica fino
a dopo l’estate per cui uno staff provvisorio seguirà la nazionale nel
prossimo tour estivo agli antipodi. Kidney guiderà il Munster nella
finalissima di Heineken Cup contro il Tolosa il prossimo 24 maggio.
SAMURAI OK – Continua la cavalcata del Giappone di John Kirwan nel
Cinque Nazioni d’Asia. Nel terzo turno i biancorossi hanno vinto 82-6
a casa del Kazakistan (2 mete a testa per Robins, Imamura e Yoshida)
rimanendo così in testa alla classifica a punteggio pieno con 18
punti. A Doha (Qatar) il Golfo Arabo ha ceduto nettamente 20-43 alla
Corea del Sud (2 mete Jae Young-Chae).
UNDER 20 -In attesa della disputa in Galles, tra meno di un mese,
della prima edizione del Mondiale Under 20, l’Irb ha annunciato che
nel 2009 la seconda edizione si svolgerà in Giappone. Un primo passo
verso l’assegnazione del Mondiale assoluto nel 2015 o 2019?
TECNICI BOKS – Dick Muir (Sharks) e Gary Gold (Stormers) sono stati
nominati assistenti del neo-ct Springbok, Pieter de Villiers. Gli
Sharks hanno già nominato John Plumtree quale successore di Muir a
partire dal prossimo mese di giugno mentre la Saru non ha ancora
scelto il nuovo manager della nazionale anche se appare improbabile la
riconferma del controverso Zola Yeye.
CORK CAMPIONE – Dopo nove anni di attesa il Cork Constitution rivince
il campionato irlandese: nella finale ha avuto la meglio 18-8 dei
campioni uscenti del Garryowen. Per i vincitori tutti i punti portano
la firma del cecchino Jeremy Manning autore di 5 punizioni ed un drop.
TIGRI INDOMABILI – Una meta dell’ala Tom Varndell a 4 minuti dalla fine
consente al Leicester di beffare 31-28 gli Harlequins e di soffiargli
l’ultimo posto utile per i play-off. Nel derby del sud-ovest tra
Gloucester e Bath finisce 8-6 per i biancorosssi (Bortolami e Nieto in
campo 80′). Domenica prossima nelle semifinali: London Wasps-Bath e
Gloucester-Leicester.
BIS PARISSE – Ancora in meta Sergio Parisse con lo Stade Français che
vince facile 43-20 con l’Albi nel 21esimo turno di Top14 (Mirco
Bergamasco entrato al 60′). Il Clermont passa a Biarritz 16-11 (Canale
e Masi 80′) ma il Perpignan non ne approfitta per allungare perdendo
28-22 a Montauban.
IN EUROPA -Va al Boitsfort la Coppa del Belgio: in finale hanno
sconfitto l’Asub Waterloo per 17-13. Sabato prossimo queste due
medesime squadre si ritroveranno nella finale di campionato. In Spagna
il Pozuelo Boadilla di Madrid sconfigge 36-31 il favorito El Salvador
e si aggiudica la Copa del Rey mentre il Germania la Coppa finisce
nelle mani del Tsv Handschuhsheim che batte Rg Heidelberg 24-23.
Giampaolo Tassinari
Nell’88 la sua azione regalò lo scudetto, oggi la sua conduzione in
panchina riporta i rossoblu in Europa. «Una scommessa vinta». Garbin lascia
Rovigo vent’anni dopo in meta con Brunello
L’allenatore: «Ora rosa più ampia e un nuovo tecnico nello staff».
Brizzante e il tormentone a Munari: l’incubo è tornato!
La meta di Brunello, vent’anni dopo. Il destino sembra aver riservato
alla Rugby Rovigo la parabola dei grandi gesti e degli eroi raccontati
nei romanzi d’appendice di Alexandre Dumas.
La notte del 28 maggio 1988 un’azione travolgente dell’estremo
"Schinca" Brunello, in un Flaminio fradicio di pioggia, regalava ai
rossoblu la vittoria in finale sul Benetton e lo scudetto dello
stella. Il pomeriggio del 10 maggio 2008 la squadra allenata da
Massimo Brunello, in un Battaglini inondato di sole, batte la
Capitolina e riporta i Bersaglieri in Europa dopo quattro stagioni.
Per la FemiCz Rovigo un epilogo esaltante di questo Groupama Super 10
vissuto e concluso (manca un turno, ma il verdetto è scritto) da
squadra rivelazione. Non sarà come vincere il campionato, ma per la
Rovigo in crisi dei giorni nostri un sesto posto e le coppe valgono
quasi uno scudetto.
Stesso destino 20 anni dopo, se n’è reso conto Brunello?
«Sì, la finale del Flaminio e i suoi giorni di avvicinamento mi sono
venuti in mente preparando la sfida con la Capitolina. Quando arrivi a
maggio nel rugby respiri aria di verdetti. C’è una tensione speciale.
In allenamento il silenzio, dovuto alla concentrazione per l’obiettivo
da raggiungere, è innaturale. Sensazioni forti, belle. Che ti giochi
il 6. posto o lo scudetto, con le dovute proporzioni, è lo stesso».
Allora era un estremo di belle speranze, oggi un tecnico esordiente
nel Super 10, ma continua a segnare la storia di Rovigo.
«Vent’anni fa la meta di Brunello (che poi l’ha segnata Ravanelli,
ndr) e il tricolore sono stati il coronamento di una lavoro iniziato
da tempo con il gruppo di Frassinelle, il lancio dei giovani, la
crescita della squadra, l’arrivo dei campioni sudafricani. Mi
piacerebbe fra 2-3 anni pensare che la meta attuale, cioè l’ingresso
in Europa, è stato il punto di partenza perché Rovigo torni a giocarsi
una finale scudetto».
Parla già di futuro.
«Perché questo gruppo deve andare avanti. Ho rinnovato l’aspettativa
al lavoro e resterò tecnico a tempo pieno un altro anno. Il ds ha
avuto assicurazioni dagli sponsor. I 350mila euro che arriveranno
dalle Coppe saranno un aiuto. Ora dovremo allargare la rosa, darle più
qualità, trovare un nuovo preparatore atletico perché Silvano Garbin
va a lavorare con la Fir come coordinatore delle Accademie, affiancare
a me e Flaviano Brizzante un nuovo tecnico nello staff che lavori
anche sui giovani (Fabio Coppo e Rocco Salvan papabili, ndr). Così
Rovigo farà un altro passo avanti verso la rinascita».
Ci avrebbe scommesso a inizio stagione?
«L’hanno fatto gli sponsor: Costato, Bullo e Zambelli. L’ha fatto il
gruppo della nuova cooperativa: Badocchi, Paolo Brizzante, Moscardi,
Milto Baratella. Li ringrazio tutti per aver puntato su una coppia di
tecnici esordienti. Alla fine hanno vinto. Dimostrando che in
campionato anche i giovani allenatori italiani possono fare bene».
Qual è stato il punto di svolta del torneo?
«La vittoria su Treviso all’andata, nonostante la raffica di
infortuni. Ci ha caricato. Ci ha dato la convinzione nei nostri mezzi
e nel gruppo. Ci ha convinto che al Battaglini sarebbe stata dura per
tutti. Flaviano, nelle memorabili telefonate notturne a Vittorio
Munari, ha coniato allora il tormentone: l’incubo rossoblu è tornato!
Alla fine rischiamo di chiudere il torneo con più vittorie (9) della
quarta squadra qualificata ai play-off (Parma 7, Petrarca 8
attualmente). Meglio di così…».
Ivan Malfatto
SUCCESSI DI VALSUGANA, ROCCIA, PETRARCA, MOGLIANO E AMATORI VICENZA
Al trofeo "Topolino" le squadre venete centrano l’en plein
En plein delle squadre venete nel 30. Torneo Minirugby Città di
Treviso 17. Trofeo Topolino, manifestazione riservata alle categorie
Under 15, 13, 11, 9 e 7, disputatasi ieri e sabato tra Treviso e
Casale sul Sile. Con 8 squadre sulle 10 arrivate nelle finali delle
varie categorie, il Veneto ha visto le sue rappresentanti
spadroneggiare. Cinque primi posti in altrettante categorie. Tre
successi padovani, Valsugana Rugby Junior B nell’Under 9, Roccia Santo
Stefano nell’Under 11, Petrarca Rugby Junior B nell’Under 13, uno
trevigiano, con la vittoria del Mogliano negli Under 15, quindi una
vittoria vicentina, quella dell’Amatori Vicenza A negli Under 7.
Questi i risultati delle finali.Under 7:Amatori Vicenza A-US Primavera
Rugby Roma 9-1;Under 9:Valsugana Rugby Junior B-Barilla Parma A;Under
11:Roccia S. Stefano-Monti Rovigo 1-0;Under 13: Petrarca Rugby Junior
B-Rugby Educativo San Donà 2-0;Under 15: Mogliano Rugby-Ruggers
Tarvisium A 15-0.
Questi invece i vincitori delpremio Grillo Talpa Sky.Under 7: Nicolò
Favaglioni (Amatori Vicenza A); Under 9: Michele Peruzzo (Valsugana);
Under 11: Enrico Sottoriva (Roccia S. Stefano); Under 13: Beatrice
Rigoni (Petrarca Rugby Junior B); Under 15: Federico Zanon (Mogliano
Rugby). Premio fair-play al Rugby Rovigo.
Un nuovo grande successo per lo sport e il rugby trevigiano, una
manifestazione riuscitissima e che ha accolto 4.500 provenienti da
ogni parte d’Italia e pure da Galles, Irlanda, Svizzera e Croazia, per
un totale di 6 formazioni straniere.
Alla fine ci sono stati dei vincitori, ma chi ha vinto veramente è il
rugby e i partecipanti hanno portato a casa qualcosa di significativo.
Una manifestazione che ogni anno cresce di importanza ed interesse,
una rassegna nella quale il volontariato è parte fondamentale.
Ennio Grosso
VARIE
Al Casinò di Venezia il tecnico Umberto Casellato ottenuta la
salvezza annuncia l’addio. Staibano a Castres, Canale ds a Calvisano,
Mascioletti via da Roma
Pilat a Venezia, Canavosio a Viadana, Ghiraldini verso Tolosa
(im) Pablo Canavosio dal Castres al Viadana, a giocare mediano di
mischia e non ala, anche in prospettiva azzurra. Corrado Pilat torna
in Veneto passando dal Viadana al Casinò di Venezia, dove il tecnico
Umberto Casellato annuncia l’addio. Il tallonatore azzurro e padovano
Leonardo Ghiraldini, corteggiato dal Tolosa, potrebbe lasciare
Calvisano. Sono alcune delle notizie più ghiotte di mercato. Sempre
sul fronte giocatori Fabio Staibano (Overmach) avrebbe firmato con il
Castres. Intressamento della Capitolina per il pilone Juan Pablo
Orlandi e di altri club per Lodie Britz e Braam Immelman, ma i tre
dovrebbero restare a Rovigo dopo il raggiunto traguardo europeo.
Qualche italiano in scadenza di contratto potrebbe lasciare Treviso,
si parla addirittura del capitano Silvio Orlando o di Andrea Marcato.
Il pilone-tallonatore del Marchiol San Marco Davide Giazzon piace a
Petrarca, Viadana e Rovigo. Sul fronte allenatori Massimo Mascioletti
lascerà la Capitolina per tornare forse a guidare il tentativo di
rinascita dell’Aquila. I romani dovrebbero affidarsi all’accoppiata
argentina Camardon-Rubio. Alejandro Canale sarà il nuovo direttore
sportivo del Calvisano al posto di Massimo Borra: a fianco di Marc
Delpoux se vincerà il campionato, probabilmente con un nuovo tecnico
(Ciro Sgorlon?) se il Cammi fallirà la corsa scudetto.
Traguardo raggiunto dall’associazione allenatori presieduta da Cristofoletto
Aiar riconosciuta dalla Fir
Nata nel settembre 2005, l’Associazione italiana allenatori di rugby
(Aiar) è stata ufficialmente riconosciuta da parte della Fir. Un passo
importante che apre nuove prospettive di collaborazione tra la
federazione e l’associazione stessa, la quale vanta oggi oltre 200
iscritti ed è in continua crescita. A presiederla è Walter
Cristofoletto, tra i fondatori anche Tiziano Casagrande ed Alessandro
Remonato.
«La mission dell’Aiar – spiega Cristofoletto – è in primis quella di
formare una rete di comunicazione tra i tecnici italiani e di creare
occasioni di confronto e di scambio utili alla crescita professionale
della nostra categoria. Spesso gli allenatori per ragioni economiche,
di ferie o logistiche, hanno difficoltà a partecipare ai corsi della
Fir. L’associazione cerca di venire loro incontro andando sul
territorio e organizzando nei club stage con tecnici di spessore,
soprattutto stranieri».
«Il nostro lavoro – continua il presidente – vuole essere
complementare a quello della Fir, non certo alternativo. Il presidente
Giancarlo Dondi è informato dell’evoluzione dell’Aiar e sa che siamo a
disposizione per qualsiasi forma di collaborazione. La federazione con
i propri tecnici sta già svolgendo un ottimo lavoro, ma non può fare
tutto ed essere presente dappertutto, soprattutto non può essere così
capillare da raggiungere anche i piccoli club".L’Aiar si propone di
fatto di diventare una sorta di associazione di categoria. «È nostra
intenzione – conclude – garantire agli associati anche un’assistenza
legale e fiscale, forniture di materiali a prezzi convenzionati e
altri servizi». Per informazioni ed iscrizioni c’è il sito
www.aiarugby.net
Piergiorgio Grizzo
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NOTIZIARIO
Serie A: Bordon batte Eugenio nel derby, colpo del Badia a Padova
(e.g.) È cominciata ieri la fase finale del Campionato di serie A. A
Roma, nei playoff promozione, derby veneto in panchina tra Stefano
Bordon (Futura Park Roma) ed Eugenio Eugenio (Mantovani Lazio).
Nell’andata vittoria esterna del Futura Park 16-3 (4-0); nell’altra
semifinale Easy Living L’Aquila-Prato 30-15 (4-0). Il ritorno
domenica. Nei playout il derby veneto è stato vinto dallo Zhermack
Badia che ha espugnato il campo del Cus Padova 21-19 (4-1), mentre il
Reggio Emilia è stato battuto in casa dall’Antares Benevento 13-12
(4-1). Domenica il ritorno.
SERIE B Finali Promozione (andata): Cammi Calvisano-Colleferro 23-22
(4-1), Romagna-Mirano 6-32 (0-5), Cus Verona-Viadana 20-31 (0-4), San
Gregorio-Amatori Milano 23-18 (5-1). Spareggio salvezza: Rieti-Cus
Ferrara (a Prato) 32-15, retrocesso in serie C il Cus Ferrara.
UNDER 19 AlmavivA Capitolina e Benetton Treviso hanno vinto le gare di
andata, entrambe in trasferta, delle semifinali scudetto. Giunti Cus
Firenze-AlmavivA Capitolina 5-56 (0-5), Rolly Gran Parma-Benetton
Treviso 19-21 (1-4). Domenica il ritorno a campi invertiti.
SERIE C Spareggio per entrare nelle finali promozioni (ad Arezzo):
Tivoli-Villadose 17-34.
TORNEO MILANI
Saranno 24 squadre a disputare la 34. edizione del torneo Aldo Milani.
Lo stadio Battaglini di Rovigo ospiterà infatti sabato e domenica
circa 550 ragazzi nati negli anni ’91 e ’92 (Under 17) i quali,
disputando complessivamente 72 incontri, si contenderanno l’ambito
trofeo che fa bella mostra di sé nelle bacheche di club importanti,
non solo italiani, ma anche di paesi stranieri rugbisticamente evoluti
come Francia, Inghilterra, Galles, Irlanda, Scozia e Sud Africa.
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