RUGBY
Rovigo s’illude, Benetton ci crede e vince nel recupero
Al "Battaglini" il derby si decide all’ultimo respiro. Lo conquista il
Benetton con una interminabile sequenza a tempo scaduto conclusa da
una meta di Williams. Era il 48′. Praticamente l’ultima palla utile.
Un sorpasso sul filo di lana (13-10) come successo nel derby tra
rodigini e trevigiani dello scorso anno, quando, a parti invertite, fu
Calanchini a decidere al 43′.
Partita combattuta e condizionata dal campo pesante. Il Rovigo dopo
aver sconfitto in casa Calvisano e Viadana è andato vicinissimo a un
altro colpaccio, ma stavolta si deve accontentare del punto di bonus
difensivo. «Abbiamo dimostrato di essere alla pari delle grandi del
torneo» si consola il tecnico Brunello.
In campo internazionale gli All Blacks festeggiano il Grande Slam
delle Isole Britanniche. Un trionfo di pazienza e realismo.
Liviero, Ponzetti e Roversi
RUGBY SERIE B
MARCATORI: pt 19′ cp Colleselli, 32′ meta Colleselli tr Colleselli,
40′ meta Faggiotto; st 18′ meta Politeo tr Politeo, 28′ cp Colleselli,
33′ meta Massaro.
CUS: Zanato, Prà (st 29′ Sepe), Agostini, Pasqualin, Ferullo,
Colleselli, Pietrantoni, Vladeanu, Palandrani, Quadrio (pt 31′
Giacometti), Zanin (st 22′ Massaro), Suzzi (st 25′ Crozzoletto),
Minarello, Musolino, Paccagnella (st 32′ Moro). All. Pellielo.
PETRARCA: Borgato, Mason, Ercolino, Faggiotto (st 25′ Rigoni), Mussap,
Politeo, Burlon, Amadio, Viel, Cucchio (pt 19′ Capri), Redi, Geremia,
Chistolini, Marchetto, Gastaldi (st 20′ Sindoni). All. Salamon.
ARBITRO: Mitrea
NOTE: cartellino giallo a Mason 30′ pt e a Minarello 35′ pt.
Il derby va al Cus, in volata sul Petrarca. Un match nervoso, segnato
dal campo pesante, che ha vissuto sui ribaltamenti continui degli
equilibri in campo. Alla fine più che sulla superiorità nelle diverse
fasi di gioco la partita si è decisa soprattutto sulla capacità delle
due squadre di far valere i momenti di superiorità e sulle occasioni
sfruttate al meglio.
Si parte con un ping pong continuo di calci. Al 10′ un calcetto a
seguire ben giocato da Politeo sorprende la difesa cussina, ma poi la
combinazione con Faggiotto non si chiude e l’occasione sfuma. Il Cus
ritrova la superiorità territoriale e conquista una punizione che
Colleselli sfrutta per il 3-0. Il Petrarca deve rinunciare a capitan
Cucchio, che si fa male in uno scontro. Mason rimedia un giallo
cercando di fermare la ripartenza cussina dopo una liberazione non
ottimale. I padroni di casa insistono e alla fine una bella finta di
Colleselli vale il break che serve all’apertura per segnare in mezzo
ai pali. Il finale di tempo però vede il ritorno del Petrarca.
Minarello rimedia un giallo e il vantaggio numerico va questa volta ai
tuttoneri, che alla fine di una lunga azione riescono a segnare la
meta del 10-5 con Faggiotto.
Dopo il cambio di campo, Politeo ci prova da metà campo, ma con il
sole negli occhi non riesce a segnare. Ci riesce però dopo una bella
combinazione al largo tra Faggiotto e Borgato. Dopo la trasformazione
dello stesso Politeo il Petrarca ottiene anche il vantaggio nel
punteggio sul 12-10. Nella girandola dei cambi è sempre il Petrarca
che pare avere il controllo, pur sbagliando un altro piazzato. Segna
invece Colleselli dalla piazzola e il Cus torna avanti, ritrovando
anche coraggio. Nel finale ancora un insistito pick&go del Cus mette
in crisi la difesa petrarchina finchè un bellissimo incrocio tra
Pietrantoni e Massaro vale la meta del 18-12. Colleselli non trasforma
e nel finale si deve ancora soffrire, anche se al Petrarca non riesce
l’ultimo colpo di coda.
Massimo Zilio
Carrera Petrarca ha rotto il ghiaccio in trasferta
Finalmente il Carrera Petrarca ha rotto il ghiaccio in trasferta
andando a vincere sul campo del Casinò Venezia per 15-12. Sono i primi
punti che i bianconeri portano a casa dopo tre sconfitte esterne.
Punti importanti, che permettono alla squadra allenata da George
Graham di rimanere in linea di galleggiamento e di iniziare la
rincorsa verso quel quarto posto che vuol dire partecipare ai play off
per lo scudetto. Protagonista del successo sul Casinò è stato Ludovic
Mercier, che dalla piazzola ha messo nell’acca i cinque calci (ossia
tutti i punti) che hanno permesso al Carrera di imporsi.
«Ma il merito non è solo mio – precisa subito il trentaduenne estremo
francese – perchè tutta la squadra ha giocato bene, in particolare nel
secondo tempo quando abbiamo concesso davvero pochissimo al Venezia. I
punti di forza sono stati gli avanti, bravi nelle rimesse laterali e
nelle mischie».
Per voi era una partita di fondamentale importanza.
«Finalmente siamo riusciti a vincere una trasferta. E lo abbiamo fatto
contro una buona squadra, che in classifica era appena due punti
indietro a noi. Siamo scesi in campo molto determinati perchè sapevamo
che in caso di una nuova sconfitta la partecipazione alle semifinali,
che vogliamo fortemente, sarebbe diventata difficilissima. Siamo stati
concentrati per tutta la gara, evitando di commettere errori su un
terreno che era molto scivoloso. Bene così».
Però siete ancora in ritardo rispetto alle migliori.
«Sono convinto che il successo con il Venezia ci darà la giusta carica
per migliorare ulteriormente. Dobbiamo continuare a vincere in casa –
magari facendo ogni tanto anche qualche punto di bonus – e imporci in
altre trasferte. Come dicevo, tutti noi siamo certissimi di avere le
carte in regola per arrivare alle semifinali».
Chi sono a suo avviso le squadre migliori, quelle fuori dalla vostra portata?
«Mi piacciono Treviso e Calvisano, ma non ci sentiamo inferiori a
nessuno. Lo dimostreremo sul campo».
Tra tre settimane, dopo la sosta, stavolta per le coppe europee,
ospiterete il Viadana, che è tra le favorite.
«Sarà una bella sfida. Loro sono forti, ma anche noi lo siamo. E in
casa nostra non è facile per nessuno».
Mercier, Little e ora anche Bartholomeusz: sta nei trequarti la forza
del Carrera?
«No. È tutta la squadra ad avere un ottimo potenziale. È vero che
finora non abbiamo incantato, che abbiamo vinto solo quattro partite
su sette e che non abbiamo dimostrato il nostro vero valore, ma
garantisco che il Carrera è completo in tutti i reparti. Abbiamo
ancora ampi margini di miglioramento e dopo la vittoria con il
Venezia, c’è anche la giusta convinzione».
Lei è un giocatore internazionale e ha avuto numerosi tecnici. Come si
trova con George Graham?
«Molto bene. Ha esperienza, conosce il rugby. È un ottimo allenatore.
Di sicuro ha poche responsabilità se in avvio di stagione non siamo
stati troppo bravi».
Sabato prossimo, nella Challenge Cup, il Carrera Petrarca ospiterà il
Bucarest Oaks. Sarà l’occasione per vedere all’opera quei giocatori
che finora hanno avuto poco spazio, e anche quelli che hanno appena
recuperato dagli infortuni come Flechter e Faggiotto, mentre bisognerà
attendere ancora qualche settimana per rivedere in campo Nicola
Leonardi. Il Carrera in Coppa ha finora perso al Plebiscito con gli
inglesi di Worcester (favoritissimi per passare alla seconda fase), ma
è andato a vincere in Francia sul campo del Bourgoin, e guarda caso,
anche quella volta il protagonista era stato Ludovic Mercier.
Alberto Zuccato
SERIE A FEMMINILE
Monza-Sitam Riviera 3-9, Pesaro-Biella 15-0,
Piacenza-Roma rinviata, riposava Benetton. Benetton 25, Monza 19,
Sitam 18, Piacenza 10, Roma 5, Pesaro 4, Biella 0.
SERIE C
Elite: Monselice-Lido Venezia 10-5, Jesolo-Feltre 5-22,
Lemene-Alpago 13-21, Bassano-Conegliano 27-5, Belluno-Pordenone 26-5;
Bassano 30, Feltre 29, Belluno 27, Alpago, Jesolo 20, Lido 10,
Monselice 8, Pordenone 4, Lemene 1, Conegliano 0.
CIV Est:
Valsugana-Montebelluna 12-46, Venjulia-Mirano 3-8, Silea-Oderzo 10-33,
Montereale-Spilimbergo 43-0, Pedemontana Livenza-Cus Udine 57-0;
Montebelluna 35, Pedemontana Livenza 25, Oderzo 24, Mirano 18,
Venjulia 17, Valsugana 14, Cus Udine 8, Montereale 7, Silea 6,
Spilimbergo 0.
CIV Ovest: Vicenza-Trento 59-0, Frassinelle-Valeggio
45-10, Valpolicella-The Monsters 7-10, West Verona-Altovicentino
10-28, SudTirolo-Villadose rinviata, riposava Cus Verona; Vicenza 35,
The Monsters 25, Altovicentino 23, Frassinelle 21, Cus Verona, West
Verona 14, Valpolicella 8, SudTirolo, Valeggio 6, Trento 4, Villadose
-4.
UNDER 19
Carrera-AlmavivA 28-7, Benetton-Montepaschi 30-13,
Cammi-Plusvalore 13-22, Firenze-Tarvisium 36-8, Noceto-Benevento
rinviata. Carrera 36, Benetton 32, AlmavivA 26, Montepaschi 23,
Plusvalore 21, Cammi 19, Firenze, Noceto 12, Benevento 5, Tarvisium 0.
Girone 2: Amatori San Donà-Amatori Milano 32-15, rinviate le altre
partite. San Donà 39, Colorno, Overmach 24, Casinò di Venezia 20,
Amatori Milano 19, Femi CZ 17, Grande Milano 15, Modena 14,
MarchiolSanMarco, Mirano 0.
Ennio Grosso
SERIE A2
8
Calvisano – Benetton Tv 15 – 13
Vibu Noceto – Colleferrorinv.
Pro Recco – S. Gregorio 30 – 15
Mirano 2008 – Lyons 9 – 5
Brescia – Badia 17 – 10
SERIE B/3
8
Petrarca – Cus Padova 18 – 12
Villadose – Rubano 12 – 16
Casale – Valpolic. 7 – 14
Tarvisium – Paese 12 – 14
Villorba – Cus Verona 7 – 27
Valsugana – Riviera 3 – 36
La vendetta è un piatto che va servito freddo
Rovigo
NOSTRA REDAZIONE
La vendetta è un piatto che va servito freddo: Treviso ha atteso un
anno per rifarsi della sconfitta patita la scorsa stagione con la meta
firmata da Calanchini al 43′ della ripresa che capovolse le sorti del
derby. La sfida numero 119 è stata praticamente decisa in modo
analogo: meta di Williams al 48′, ben oltre i 6′ di recupero concessi
dall’arbitro.
Una sfida intensa, combattuta, sempre in bilico nell’andamento del
gioco e del risultato, anche se disputata su un campo pesante con la
pioggia iniziale che poi ha lasciato spazio a un timido sole,
condizioni che hanno indotto le due squadre a prediligere il piede e
nella parte finale del match hanno notevolmente ridotto il raggio
d’azione dei protagonisti, con la panchina di Treviso,
qualitativamente più fornita, a fare la differenza di fronte ad alcuni
rossoblù stremati.
Una sfida decisa da un episodio, quando, meritatamente, Rovigo stava
conducendo in porto il successo. Un Rovigo leggermente impacciato
all’inizio, tra il giudizioso e il timoroso, tanto da permettere una
sterile supremazia territoriale degli ospiti nei primi 20′. Ma poi,
cresciuta un po’ alla volta la mischia (troppe volte punita da
Passacantando), prese le misure in touche, la FemiCz ha alzato la
testa, tanto da portare tre volte in piazzola Basson che, dopo due
errori di misura, ha fatto centro al 39′ pareggiando il piazzato di
Goosen di poco prima. In mezzo una ghiotta occasione-meta per i
bersaglieri da calcio di Goosen stoppato da Calanchini e Immelman a
commettere in avanti nel tentativo di raccogliere l’ovale a due passi
dalla meta.
Equilibrata la ripresa, anche se Rovigo ha sofferto la scarsa vena di
Passacantando, incapace di valutare e sanzionare il "gioco sporco" a
terra dei trevigiani nei raggruppamenti, limitandosi a sporadici
richiami verbali. Scampato il pericolo su due significative incursioni
di Kingi e Galon-Williams, i rossoblù sono andati in meta al 18′:
Bustos, nella propria metà campo, raccoglie al volo un calcetto di
Botes, quasi incredulo trova un varco, serve Britz, palla a Basson e
quindi all’accorrente Orlandi, fuga con placcaggio a un passo dalla
linea, veloce ruck, Immelman raccoglie e schiaccia in tuffo. Basson
trasforma per il 10-3 e poco dopo Goosen accorcia dalla piazzola al
23′.
Ultimo quarto con il pallino del gioco in mano rossoblù con Treviso
che ci prova, ma sterilmente, senza profondità di fronte alla grintosa
diga rodigina. Anzi, allo scadere si gioca nella metà campo ospite
(touche rubata da Barion, devastantate placcaggio di Di Maura su De
Jager) e per la FemiCz sembra tutto meritatamente in discesa.
Ma altrettanto meritatamente Treviso ha vinto, credendoci sino alla
fine. Anche quando, allo scadere del lunghissimo recupero, ha
effettuato un’interminabile azione tra metà campo e i propri dieci
metri, più volte spostando l’ovale a destra e sinistra, provando
qualche timida verticalizzazione, mantenendo un possesso senza
avanzamanto di fronte al muro dell’attenta e corretta difesa rodigina.
Sino a quando, sulla destra, Mulieri ha trovato un incredibile varco
con fuga bloccata a un passo dalla meta. Ruck, fallo con giallo per
Badocchi, mischia trevigiana, apertura al largo con due contro due di
Williams-Galon su Basson-Bacchetti e decisivo spunto del folletto
australiano sul mancato tentativo di intercetto-placcaggio
dell’estremo sudafricano.
Stefan Basson che però è stato l’indiscusso protagonista e
trascinatore di una FemiCz che ha scontato la scarsa vena di Bustos.
Basson ha dettato i ritmi del gioco, da solo ha tenuto a bada i lunghi
calci tattici di Goosen, soprattutto, Williams e Mulieri, non ha
sbagliato un pallone, coprendo la profondità magistralmente e tenendo
in apprensione la retroguardia trevigiana con il proprio piede. Al suo
fianco un eccezionale Immelman, prodigioso anche con la mischia
arretrante, Favaro e Di Maura eccellenti nei placcaggi, i generosi
Legora e Calanchini, l’eccellente la prima linea Orlandi-Mahoney-De
Marchi in crescita durante il match. Ma tutto ciò non è bastato per
mantenere l’imbattibilità interna di fronte a un Treviso a volte
lezioso e prevedibile, incerto nello sfruttamento della potenza degli
avanti, incapace nel lanciare le proprie stelle (quanti errori Waters
e De Jager), ma bravo a non mollare sino alla fine.
Paolo Ponzetti
HANNO DETTO
Brunello: «Abbiamo dimostrato di essere alla pari delle
grandi del torneo» Smith: «La squadra ha creduto sino alla fine nella
vittoria, non è stato facile»
Rovigo
NOSTRO SERVIZIO
La delusione per una sconfitta arrivata nei minuti di recupero, non è
facile da smaltire. A Massimo Brunello, allenatore della FemiCz
Rovigo, serve una buona mezzora per presentarsi davanti ai
giornalisti. «Non c’è molto da dire esordisce La partita è stata molto
equilibrata, come d’altro canto ci aspettavamo, e la differenza è
arrivata da alcuni episodi. Non ho niente da rimproverare ai ragazzi.
Sono stati bravi sotto il profilo tattico e anche disciplinati, come
avevo chiesto prima della partita. Siamo riusciti a fare una bella
meta, facendo vedere le nostre qualità offensive, ma poi nel finale il
risultato è cambiato. In ogni caso abbiamo dimostrato di essere in
grado di giocare alla pari con tutte le grandi del torneo e questo non
deve essere dimenticato». Nonostante la sconfitta Tommaso Reato,
capitano rossoblu, cerca di trovare degli aspetti positivi. «Con un
terreno così pesante dice abbiamo impostato la partita con una
determinata scelta tattica e credo che la squadra sia riuscita ad
applicarla bene. A volte le partite si vincono o si perdono per un
singolo episodio e oggi è andata bene al Benetton Treviso. Da parte
nostra c’è la convinzione di aver fatto una buona gara contro una
delle formazioni più forti del Super 10».
Non nasconde la soddisfazione Franco Smith, l’allenatore del Benetton.
«Per noi si tratta di un successo molto importante Vincere su questo
campo, dove hanno perso sia il Calvisano che il Viadana, non sarà
facile per nessuno. Mi spiace che il pubblico non abbia potuto
assistere una gara più spettacolare, ma le condizioni del terreno non
permettevano certo un gioco diverso da quello che le due squadre hanno
mostrato. Sapevo che il Rovigo era una squadra difficile e oggi lo ha
dimostrato. Noi, però, abbiamo mantenuto la giusta concentrazione ed
ai ragazzi va il merito di aver creduto fino in fondo alla possibilità
di conquistare la vittoria».
Sull’equilibrio che ha caratterizzato questo derby è d’accordo anche
Amerino Zatta, presidente del club trevigiano. «Il risultato più
giusto di questa partita sarebbe stato il pareggio. Ma nel rugby non
succede spesso e oggi siamo stati noi a conquistare il successo, a
differenza di quello che era successo proprio un anno fa, sempre qui a
Rovigo, quando perdemmo all’ultimo minuto. Adesso siamo pari».
Oltre alle condizioni del campo, Zatta, imputa lo scarso spettacolo
del derby anche alla lunga pausa del campionato che, a suo giudizio,
toglie il ritmo agonistico alle squadre. «Queste soste sono deleterie.
Quando gioca la nazionale sarebbe meglio continuare il campionato,
come fanno negli altri paesi».
Roberto Roversi
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MONDO. TEST AUTUNNALI DOMINATI DALL’EMISFERO SUD
Mauro Bergamasco scatenato: entra e segna due mete
Terzo Grande Slam degli All Blacks: dopo l’impresa della squadra di
Graham Mourie nel 1978 e di quella di Tana Umaga nel 2005 ecco adesso
consacrarsi alla storia il XV guidato da Richie McCaw che ha piegato
l’opposizione delle nazionali britanniche. I neozelandesi in tutte e
quattro le uscite europee hanno saputo ingranare con sistematico
tempismo la quarta marcia sempre nei momenti in cui gli avversari
tentavano disperatamente l’assalto alla baionetta. In pratica McCaw &
Co. hanno mostrato una solidità mentale ed una tenuta nervosa
impressionante, il cui urto non è stato retto da alcun nemico. Un anno
dopo il disastro al Mondiale, gli All Blacks ripartono quindi dagli
stessi volti già noti: Henry, McCaw e Carter, con quest’ultimo che
fino a fine giugno prossimo delizierà le platee francesi ed europee
vestendo la casacca del Perpignan.
BOKS – Meno scintillante di quanto recitino i risultati è stato il
tour sudafricano. Il controverso gruppo di Peter de Villiers ha
salvato per il rotto della cuffia i test col Galles e con la Scozia
affidandosi ad una difesa impenetrabile. Niente a che vedere col gioco
espansivo promesso dal Ct coloured ad inizio anno, sintomo che quando
la pressione ambientale diventa schiacciante si ritorna giocoforza a
contare sulle caratteristiche basilari radicate nel proprio
Dna.
CANGURI – Il cinismo dei Wallabies è stato smantellato abbastanza
facilmente sabato a Cardiff ma già contro la Francia si erano
intravisti cedimenti e lacune che solo alcune ingenuità dei Bleus
avevano perdonato da sicura sconfitta. Gatland questa volta non ha
invece fallito l’obbiettivo confermando il Galles quale favorito per
la vittoria nel prossimo 6 Nazioni. Per la cronaca comunque l’Emisfero
Sud comanda ancora: dei 14 scontri diretti in programma solo 3 sono
stati ad appannaggio delle compagini europee.SUPER-MAURO FRANCESE –
Due mete di Mauro Bergamasco negli ultimi 10′ di gioco hanno spianato
la vittoria dello Stade Français per 32-13 a Biarritz nel 12° turno di
Top14. Entrato al 62′ (Mirco è sceso in campo 2′ dopo), il più anziano
dei due fratelli ha segnato una prima meta con un intercetto di ben 60
metri. Pochi minuti dopo Mauro si è ripetuto, questa volta calciando a
seguire dentro ai 22 avversari per poi raccogliere l’ovale e
depositarlo in meta. Dax corsaro a Tolone 13-6 (Bortolussi entrato al
41′) e Mont de Marsan di Travini (entrato al 48′) che ha sorpreso il
Clermont, 12-11.
PREMIERSHIP – Il Gloucester (8. turno) travolge il
Northampton 33-10 (Bortolami e Nieto 80′) e i Saracens di Ongaro
(uscito al 76′) sconfiggono 23-6 il Worcester. Infine nella Magners
League continua sempre in vetta la corsa del Munster di Pucciariello
(entrato al 65′) che ha espugnato il nuovissimo Parc y Scarlets grazie
ad un piazzato di O’Gara al 79′ per il 18-16 finale.
Giampaolo Tassinari
Che cinici gli All Blacks Il grande slam del realismo
Quando una partita si mette sul combattimento totale, quindici contro
quindici, quelli che fanno blocco di solito hanno la meglio sugli
avventurieri. Una regola confermata nel terzo Grande Slam delle Isole
Britanniche realizzato dagli All Blacks. Il primo, 30 anni fa, fu un
trionfo. Il secondo, nel 2005, un altro spettacolo. Questa volta
niente meraviglie. Hanno dovuto ricorrere ad altre risorse per venire
a capo di una estenuante stagione con 15 test (13 vinti) che li ha
portati a conquistare Tri Nations, Bledisloe Cup e, appunto, Isole
Britanniche. Oltretutto con diversi cambiamenti in squadra a causa
dell’addio di molte stelle trasferitesi nei club europei.
Se nel Tri Nations avevano dato prova del loro gioco multiforme e
della capacità di adattamento tattico, in questo Slam si sono imposti
grazie anche a caratteristiche di solito non apprezzabili negli All
Blacks: la pazienza, il gioco al risparmio, il cinismo. Qualità che si
sono aggiunte a virtù antiche, come il carattere, e ad altre più
recenti, quali il realismo spinto. Il tour è stato preceduto il primo
novembre ad Hong Kong da una sofferta vittoria nella Beldisloe Cup con
l’Australia (19-14). Un match che ha rivelato segni di stanchezza e
indotto Henry a ruotare gli effettivi: «Non si vincono quattro test di
seguito con la stessa squadra» ha spiegato. Fuori una decina titolari
e a Edimburgo agile 32-6 sulla Scozia. La settimana dopo a Dublino per
capitan McCaw è cominciata la sfida a basso consumo di giocatori (nei
punti d’incontro) e di energie. Partita sul 3-3 fino all’ultimo
secondo del primo tempo quando è arrivata una meta tecnica a
sanzionare un fallo volontario di Bowe che impediva a McCaw di
schiacciare. Nella ripresa le mete di Nonu (tournée strepitosa) e
Thorne (su pallone di recupero) per il 22-3 finale.
Appassionante partita infrasettimanale col Munster (regolato 18-16) a
Limerick e il 23 novembrela "finale" intercontinentale contro il
Galles tra vincitori dei più importanti tornei dei rispettivi
emisferi. La partita più difficile. Anche a Cardiff primo tempo di
attesa, con prevalenza territoriale e di possesso dei Dragoni (9-6 il
parziale). Poco prima dell’ora di gioco la svolta. I kiwi approfittano
di un’improvvisa superiorità numerica dovuta a due gallesi rimasti a
terra per infortunio nel corso di una lunga sequenza e marcano con
Nonu. Per segnare la seconda meta solo a tempo scaduto con Kaino.Anche
con l’Inghilterra hanno colpito alla distanza: 3 mete in 13 minuti
maturate nell’ultimo quarto quando il bilancio delle energie
cominciava a pesare. I neozelandesi hanno lasciato sfogare
l’Inghilterra sfruttandone l’indisciplina (4 espulsioni temporanee,
svariate punizioni). Ne hanno anche patito l’aggressività debordante.
Ma anche a Twickenham hanno saputo aspettare. Nel momento critico si
sono raccolti attorno alla mischia, settore tenuto in grande
considerazione de Henry. E hanno trovato tutte le certezze volute,
oltre a una meta in prima fase di Muliaina. Carter ha occupato il
campo al piede con rigore. Sempre con un lancio di gioco da mischia
hanno prodotto un squilibrio profondo nella difesa inglese, giungendo
dopo quattro punti d’incontro alla doppietta di Muliaina imbeccato da
un calcetto di Carter. Terza meta su contrattacco, da palla di
recupero a terra, con una sola fase, i neri rapidi (Rokocoko e Nonu)
opposti ai bianchi lenti. In semplicità, con freddezza. Quasi senza
forzare.
A. Liviero
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