Dimenticata per anni nei ricordi di antichi suonatori, la Piva emiliana gode ora di una rinnovata salute che la pone a pieno titolo all’interno della grande famiglia europea delle cornamuse.
Dalla Scozia alla Galizia, dai Paesi dell’Est Europa fino al nostro Appennino, la Cornamusa è uno degli strumenti più omogeneamente diffuso in tutto il continente.
Manifestandosi sotto svariati nomi e differenti apparenze, la cornamusa si manifesta nel nostro Appennino sotto le sembianze della Piva emiliana e della Musa piacentina.
La banda di pive emiliane “Le pive nel sacco” nasce nel 2005 intorno alla neonata scuola di musica popolare di Nonantola (MO) diretta da Fabio Bonvicini, grazie all’interesse degli allievi della scuola e di alcuni amatori dello strumento fra cui Marco Mainini componente del gruppo Bonifica Emiliana Veneta e Franco Calanca costruttore degli strumenti della banda.
Due i filoni finora delineatisi nella costruzione del repertorio: da un lato i brani classici della tradizione emiliana dei balli staccati (gighe, monferrine e altri) con incursioni nel repertorio vocale, dall’altro il tentativo di riprendere alcuni brani del periodo barocco – un autore fra tutti: Arcangelo Corelli – adattandoli alla sonorità e alle potenzialità dello strumento.
Appassionati di rugby i componenti della banda sono pronti a cimentarsi
in sfide sonore con i cugini scozzesi. O anche in occasioni di partite
per sostenere la squadra prima, durante e dopo l'evento sportivo.
Oltre al classico "Flower of Scotland" e all’italianissimo "Azzurro", il gruppo può arricchire la proposta inserendo nel proprio repertori altri brani tipici della tradizione rugbistica.
Se volete ascoltare la versione dell’Inno di Mameli eseguita con le Pive
VVTV – il modo nuovo di immaginare la TV
Siamo pronti alla sfida lanciata da Giovanni.
A Roma 2008 batteremo gli scozzesi sia sul campo che fuori.
Aspettiamo suggerimenti per l’inno pivaro del rugby. Lanciate idee che vedremo come realizzare.
Fabio
Cari amici della RugbyList, sono Alessandro delle "PiveNelSacco".
voglio confermarvi la nostra voglia di scendere in campo! ho scoperto il rugby troppo tardi per poterlo praticare, ma questo non diminuisce la mia voglia di esserci dentro!
Agli amici del Modena Rugby: che ne pensate di essere i primi a provare l’emozione di festeggiare una meta al suono di una Giga Emiliana o di fare sentire la forza della squadra con un "Canto delle Scolte Modenesi" (le sentinelle di guardia alle mura di Modena) mentre il capitano vi chiama intorno a se prima dell’inizio della partita?
Ciao a tutti!