La recente finale dei campionati mondiali in Francia ha visto l’affermazione di South Africa su England per 15-6. Se conoscessero il calcio, loro lo chiamano soccer, italiano gli Springboks avrebbero riconosciuto nella loro tattica di gioco il nostro “catenaccio”. Gli Inglesi, alta l’età media della loro squadra, si sono buttati a capofitto e sono caduti in trappola. I Sudafricani, bassa la loro età media, vivono in un Paese sovrastato da un continente e non sanno se potranno mantenere la loro identità, oltre che i loro beni. England è lontana, in tutti i sensi. Nei quarti di finale South Africa aveva liquidato per 37-20 le Isole Fiji. A quest’ultima compagine del Pacifico dobbiamo, tuttavia, riservare un applauso. Rispetto a quello di England e South Africa, l’assetto del Paese di questi simpatici isolani, semplicemente, non esiste. I nostri aborigeni hanno fatto un mondiale di tutto rispetto e, per poco, non riusciva loro il colpaccio. Il colpo è invece riuscito ad un altro Paese che, quanto a problemi di vario genere, non è secondo a nessuno: Argentina batte Francia 34-10. I Gauchos le hanno suonate ai Galletti in crisi di risorse e sono finiti terzi in classifica generale. Last but not least, Italy. I penisolani del Vecchio Continente non hanno superato il turno al proprio girone fermati dalla Scozia per un pelo, 18-16. Con le tradizioni che ha il nostro Paese in materia, per ora, cosa vogliamo di più?
Campionati mondiali e dintorni
Riflessioni su protagonisti ed eventi dei Mondiali di Francia 2007
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