Se ci fosse qualcuno da indicare come "persona vincente" questi sarebbe senza dubbio William Beaumont Blackledge. Nato a Chorley, il 9 marzo 1952, a Preston, nel Lancashire. Bill è stato la seconda linea della nazionale inglese e, a livello di club, del Fylde fino al 1982, anno in cui un grave infortunio lo ha costretto al ritiro dall’attività agonistica.
Dopo avere iniziato a giocare a scuola, nell’estate del 1974 Beaumont ha preso parte ad un tour in Sud Africa con il Lancashire, un’esperienza con la quale ha imparato a conoscere il rugby internazionale. Tornato in patria è stato chiamato a fare parte della nazionale Under 23 che ha affrontato la squadra di Tonga durante il loro tour nel suo Paese. L’anno seguente, esattamente il 18 gennaio, a 22 anni, ha esordito nella nazionale maggiore a Dublino contro i verdi irlandesi, in una gara del 5 Nazioni persa dagli inglesi per 12 a 9.
Sempre nel 1975 Beaumont è stato convocato per la tournèe in Australia: da quel momento il suo posto con la maglia bianca è risultato inattaccabile. Grande era la sua abilità nel conquistare palloni puliti in touche e nel dirigere la mischia, così come grande era l’abilità con la palla in mano e la sua mobilità. Ma ciò che più di tutto lo ha reso un leader rispettato sia dai compagni di squadra che dagli avversari sono stati la tranquillità con la quale approciava ogni partita e la capacità di essere sempre un esempio.
Alla fine saranno 34 i caps in nazionale, di cui 21 come capitano, ai quali vanno aggiunte 7 presenze con i Lions e 15 incontri disputati tra le file dei Barbarians, compresa la mitica sfida vinta con gli All Blacks a Christchurch nel 1978, in cui Bill ha svolto una parte fondamentale, formando con Gordon Brown una coppia strepitosa. Purtroppo quella serie, vinta 3 a 1 dai neozelandesi, è stata caratterizzata dai troppi errori dei trequarti, che non sono riusciti a valorizzare in pieno le palle conquistate dalla mischia.
Nel 1979 si è svolta la tournèe contro Giappone, Fiji e Tonga, tour che sarà ricordato soprattutto per la sua violenza. Nella prima prova, infatti, Beaumont è stato colpito subito duro in touche ed ha lasciato il campo per ricevere cure mediche. Nel frattempo il pilone inglese Mike Burton era stato costretto ad uscire a sua volta e Beaumont, appena rientrato, ha dovuto giocare i restanti 75 minuti di partita come pilone; esperienza alla quale fortunatamente è sopravvissuto!
Sempre nel 1979 Bill ha condotto la selezione del nord dell’Inghilterra ad una splendida vittoria contro gli All Blacks a Otley, dando così il via al periodo d’oro della nazionale della rosa che culminerà con il Grande Slam nel 5 nazioni del 1980, che mancava all’Inghilterra da ben 23 anni.
A livello personale, invece, la più grande grande soddisfazione gli è stata data dalla fascia di capitano dei British Lions nel tour sudafricano del 1980, esattamente 50 anni dopo l’ultimo inglese che ha ricevuto tale privilegio.
L’ultima partita da lui disputata con la nazionale è datata 16 gennaiol 1982, e si è svolta a Murrayfield, contro la Scozia, dove gli inglesi hanno pareggiato 9 a 9.
Dopo la fine della sua attività agonistica, Bill Beaumont è stato ordinato Cavaliere dell’ordine dell’impero britannico. Quindi si è diviso tra le attività economiche di famiglia e la dirigenza sportiva. Oggi, infatti, è direttore esecutivo dell’azienda tessile della famiglia Beaumont, l’unica rimasta a Chorley, e dal 1999 è il rappresentante inglese in seno all’IRB e membro del comitato del 6 Nazioni. Inoltre, è stato il dirigente accompagnatore del tour del 2005 dei British Lions in Nuova Zelanda.
Nel 2003 è stato ammesso nella Hall of Fame per i suoi meriti sportivi, entrando così nel ristretto gruppo di rugbysti inglesi, quattro, presenti nella galleria delle celebrità della disciplina sportiva.
Attualmente è anche presidente onorario della fondazione di beneficienza Wooden Spoon Society, nata per iniziativa di un gruppo di ex rugbysti di prima fascia con lo scopo di raccogliere fondi per i bambini svantaggiati tramite esibizioni amichevoli.
Nel 2007 la Federazione inglese ha deciso d’intitolare a lui il campionato delle contee, creando la Bill Beaumont Cup, che dimostra quale segno indelebile abbia lasciato quest’uomo nella storia del rugby britannico.
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