Tuttavia, per Clarke e compagni il Cinque Nazioni del 1993 si è rivelato una delusione. L’età, gli infortuni e le modifiche alle regole sull’ingaggio hanno annullato il pack della Rosa e con esso sono crollate le performance della squadra. Come risultato, l’Inghilterra ha perso sia contro il Galles sia con l’Irlanda, consentendo alla Francia di vincere il trofeo.
Nonostante il fallimento della squadra, Ben ha ottenuto ugualmente recensioni entusiastiche ed è stato selezionato per il tour dei British Lions in Nuova Zelanda, dove ha giocato in tutte e tre le prove. La serie è stata persa, ma il flanker si è dimostrato un giocatore colossale.
In l’autunno Ben era di nuovo in azione contro gli All Blacks, questa volta con la maglia bianca dell’Inghilterra. Con Dean Richards e Tim Rodber, egli ha prodotto una prestazione immensa, contribuendo ad aiutare la propria squadra a vincere 15 a 9. Tale vittoria ha fornito una dolce rivincita per la delusione del tour dei Lions.
L’Inghilterra del 1994 si è presentata ai nastri di partenza del Cinque Nazioni come favorita, ma alla fine non è stata abbastanza audace da arrivare fino in fondo. I bianchi hanno iniziato con una vittoria di misura sulla Scozia a Twickenham (15 a 14), poi Ben è stato escluso per la seguente partita contro l’Irlanda, che è terminata con una sconfitta. Realizzata la follia della sua decisione, il coach Geoff Cooke ha restituito la maglia a Clarke e si è ricordato anche di Nigel Redman. L’Inghilterra, immediatamente, è sembrata una squadra più fiduciosa e lo dimostrano le vittorie con Francia e Galles. Purtroppo non è riuscita a vincere il campionato, finito nella bacheca del Galles a causa della differenza punti.
In estate il XV della Rosa è partito con destinazione Sudafrica per la prima volta dopo lo sfortunato tour di John Scott del 1984. L’Inghilterra ha inizialmente lottato per acclimatarsi alle condizioni locali e nelle partite non ufficiali sembrava una squadra mediocre. Tuttavia, nel primo test match a Pretoria i giocatori si sono ripresi e Ben ha ottenuto anche una superba meta, che ha contribuito alla netta vittoria per 32 a 15. Il secondo test ha portato a una pesante sconfitta (9 a 27), ma gli inglesi avevano mostrato quello che erano in grado di fare quando si trovavano al top della forma.
Nella stagione 1995 Ben ha conquistato il suo primo e unico Grande Slam. Particolarmente impressionante è stata la prestazione contro la Francia, quando lui, Victor Ubugo e Tim Rodber, hanno costantemente bucato la difesa avversaria con le loro potenti incursioni. Nella gara con l’Irlanda, invece, ben ha siglato la sua seconda meta con la maglia della nazionale.
Il Grande Slam era stato vinto grazie alla coerenza, ma durante la Coppa del Mondo in Sudafrica l’Inghilterra è tornata la squadra che brillava un minuto ed era inguardabile quello successivo. I bianchi hanno passato abbastanza agilmente la prima fase, quindi, sono riusciti ha sconfiggere l’Australia nei quarti grazie al drop di Rob Andrew all’ultimo minuto. Purtroppo, in seguito sono incappati in Jonah Lomu, il quale ha rifilato loro quattro mete e li ha esclusi dalla finalissima. Il torneo è terminato con una sconfitta deludente per 9 a 19 subita dalla Francia nella finale di consolazione.
L’Inghilterra ha conquistato un altro campionato nel 1996, ma in verità la squadra era l’ombra di quella dell’anno precedente ed è riuscita a vincere solo a causa della sconfitta inattesa della Francia contro il Galles all’ultima giornata.
Lo stesso anno Clarke ha lasciato Bath per il club di seconda divisione di Richmond, firmando un contratto milionario e diventando in quel modo un professionista. Questo, forse, ha posto le basi per l’interruzione della sua carriera internazionale, nonostante il flanker abbia dato una grossa mano per la promozione dei londinesi.
Nella stagione 1997 il terza linea ha disputato un solo match con la propria nazionale, una vittoria contro il Galles durante il Cinque Nazioni, ed è stato ignorato dai British Lions. Ha dovuto accontentarsi di un tour con l’Inghilterra, dove ha giocato in tutte e tre le prove contro l’Argentina e l’Australia, vincendo con i primi (dove ha segnato anche la sua terza meta internazionale) e perdendo entrambe quelle con i Wallabies.
A quel punto Ben ha perso le prime otto partite dell’era Woodward, e non ha svolto alcuna prestazione nel Cinque Nazioni del 1998. È riapparso in estate per una sostituzione nella clamorosa sconfitta 0 a 76 in Australia. Quindi è stato in campo nelle ultime tre partite del cosiddetto "Tour From Hell", contro Nuova Zelanda e Sudafrica, dove tutti i match sono stati persi, le due contro la Nuova Zelanda addirittura con dei margini da record (22 a 64 e 10 a 40). Big Ben ad ogni modo è riuscito a brillare in un mare di mediocrità. Nonostante la sua apparente ripresa, però, Woodward aveva già deciso che Clarke non era l’uomo per lui e l’ha lasciato fuori dalle prestigiose prove autunnali contro l’Australia e il Sudafrica e in tutte le successive gare del Cinque Nazioni.
La partita finale di Ben è stata contro l’Australia il 26 giugno 1999, un match organizzato per celebrare i 100 anni dei test Down-Under. Il gioco dell’Inghilterra ha prevalso per la maggior parte della sfida, ma è stata l’Australia che alla fine ha vinto 22 a 15.
Nel 1999, dopo il fallimento di Richmond con la conseguente confluenza del club nei London Irish, Clarke è tornato al Bath, dov’è rimasto sino al 2001. Quell’anno il flanker è passato ai Worcester Warriors, svolgendo il duplice ruolo di giocatore e vice allenatore. Purtroppo, a causa di un infortunio al ginocchio, ha potuto disputare solo 15 incontri, dopo dei quali si è definitivamente ritirato.
In totale Ben Clarke ha giocato 39 volte per la nazionale inglese e ha segnato 3 mete. Con il Bath, invece, ha vinto tre campionati (1992/93, 1993/94, 1995/96) e tre coppe anglo-gallesi.
Tra il 1991 e il 2001 ha giocato cinque volte con i Barbarians, segnando anche in questo caso 3 mete.
Oggi Big Ben lavora come broker finanziario presso la BCG Partners. Per un certo periodo al suo fianco c’era un’altra terza linea della nazionale inglese, Peter Winterbottom, finché quest’ultimo ha lasciato nel 2008.
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