Comunque sia, anche fuori dal rettangolo di gioco Andrew ha dimostrato di essere un personaggio gradito ai tifosi e ai media, grazie ai piacevoli modi di fare, all’intelligenza, alla sua arguzia e, soprattutto, al forte senso dell’umorismo.
Andrew Philip Mehrtens è nato il 28 aprile 1973 a Durban, in Sudafrica, quando i suoi genitori si trovavano là per lavoro, ma è cresciuto a Christchurch, dove ha frequentato l’High School Boys. La sua tradizione rugbistica ha sempre risieduto a North Canterbury. Suo nonno, George, ha giocato per Canterbury nel 1920 come estremo ed è stato anche un All Black in una gara non ufficiale contro New South Wales nel 1928. Anche suo padre Terry ha rappresentato Canterbury tra il 1964 e il 1976 nel ruolo di apertura, ed ha fatto parte della nazionale under 23 nel 1965 contro gli Springboks e di nuovo nel 1967. Mentre si trovava in Sudafrica, invece, ha giocato da estremo per Natal proprio contro gli All Blacks, durante il tour del 1970. Nonostante questo background familiare però, Mehrtens è emerso nel rugby solo nella tarda adolescenza. In principio, infatti, il ragazzo è stato un tennista molto promettente, che si è spesso classificato ai primi posti nazionali nelle varie fasce d’età.
Mehrtens ha iniziato a praticare il rugby nella squadra junior di Kaiapoi. La sua prima selezione rilevante è arrivata nel 1992, quando ha giocato nella nazionale under 19 contro l’Australia, in un XV che comprendeva gente che, come lui, sarebbe in seguito emersa sia nei Crusaders sia negli All Blacks, come Adrian Cashmore, Norman Berryman, Milton Going, Tabai Matson, Justin Marshall e Taine Randell.
Andrew è stato quindi selezionato da Canterbury nella stagione 1993-94, la stessa in cui ha fatto parte anche dei New Zealand Colts, trovando il suo primo impatto a livello nazionale nella squadra che nel 1994 ha conquistato il Ranfurly Shield contro Waikato. La prestazione di quel giorno, e anche quelle nelle gare seguenti contro Counties e Otago, sono state un chiaro segnale di un suo immediato ingresso negli All Blacks. A detta di molti era lui la risposta al problema, non era stato del tutto risolto, del pensionamento di Grant Fox avvenuto nel 1993.
Così, il 25 aprile 1995 Andrew ha debuttato in maniera splendida in una gara contro il Canada, nella quale ha realizzato una meta, 7 trasformazioni e 3 penalties, per un totale di 28 punti. Questo ha fatto si che, anche se inizialmente era stato escluso dalla formazione, il ragazzo è stato convocato per la Coppa del Mondo in Sudafrica.
Il mondiale, almeno per Mehrtens, è stato un successo. Egli è stato uno dei tre ragazzi, con Jonah Lomu e Josh Kronfeld, che ha dato ai neri una dimensione che era mancata per gran parte della stagione precedente. L’unico errore che si può imputare ad Andrew è stato quel mancato drop nel tempo supplementare della finale, persa contro gli Springboks.
In totale, nell’arco del torneo Andrew ha segnato 1 meta, 2 drop (uno dei quali in finale), 14 trasformazioni e 14 penalties (3 in finale).
Nel corso delle successive sei o sette stagioni Mehrtens è stato una scelta automatica di tutte le squadre All Blacks. Purtroppo, un infortunio al ginocchio l’ha costretto a interrompere il tour del 1995 in Francia. Anche negli anni seguenti, colpa una serie d’infortuni e con un talento del calibro di Carlos Spencer alle spalle, l’apertura di Canterbury ha perso un bel po’ di partite.
Per riavere un Andrew Mehrtens in piena forma si è dovuto aspettare il 1999. Egli ha prima calciato un record di nove penalties in una gara contro l’Australia all’Eden Park, quindi ha partecipato da protagonista alla Coppa del Mondo, dove ha realizzato 11 trasformazioni e 19 calci di punizione.
Oltre alla sua importanza per gli All Blacks, Mehrtens dalla fine degli anni ‘90 alla metà dei 2000 ha stabilito un record eccezionale per i Crusaders a livello di Super 12. Ha avuto ruoli chiave nei tre titoli vinti nel periodo 1998-2000, sia attraverso il suo comando tattico del gioco che, come nella finale del 2000 contro i Brumbies, con un penalty segnato sotto forte pressione. Ha anche giocato nelle squadre rosso-nere che hanno vinto il titolo Super 12 del 2002 e del 2005, anche se nel finale di quest’ultima stagione era ormai messo in secondo piano dalla stella emergente Daniel Carter.
Mehrtens ha dato anche un contributo enorme a Canterbury a livello di NPC, diventando celebre grazie alla sua partnership con il mediano di mischia Justin Marshall. Oltre alla vittoria del 1994 contro Waikato, ha giocato nei XV che hanno trionfato in Shield nel 2000, di nuovo contro Waikato, e nel 2004 contro il Bay of Plenty. È stato titolare poi in tre vittoriose stagioni in NPC nel 1997, 2001 e 2004.
Negli anni successivi, soprattutto nel 2003, Mehrtens è stato afflitto da problemi personali i quali hanno influenzato anche la sua forma fisica. Quell’anno, infatti, è stato escluso dagli All Blacks, anche se molti ritengono ancora oggi che sarebbe stato molto utile come kicker al team che ha partecipato alla fallimentare Coppa del Mondo in Australia.
Alla fine ha trovato ancora il suo posto in nazionale per un breve periodo nel 2004, ma allora era già chiaro che il futuro apparteneva a Carter.
Il 2005 è stato ancora ricco di successi per i Crusaders; Andrew ha fatto apparizioni regolari dalla panchina ed è partito titolare in un paio di partite. Nel corso di quella stagione poi, è diventato il miglior realizzatore di tutti i tempi, titolo che ha mantenuto fino al 9 maggio 2009, quando Stirling Mortlock dei Brumbies l’ha superato raggiungendo 990 punti. Alla fine del campionato, però, Mehrtens ha lasciato il rugby neozelandese e si è trasferito a giocare per gli Harlequins in Gran Bretagna.
In patria ha lasciato in ricordo un formidabile record di 281 partite per un totale di 3178 punti. 108 gare le ha disputate per Canterbury, con 1056 punti realizzati, mentre 87 presenze e 981 punti li ha stabiliti con i Crusaders. Per quanto riguarda gli All Blacks, invece, ha indossato la maglia numero 10 in 70 partite, segnando 967 punti. Con i neri ha partecipato a due Coppe del Mondo ed ha vinto il Tri Nation nel 1996, 1997, 1999 e 2002.
Con il suo trasferimento in Inghilterra, e poi in Francia, Andrew ha aiutato i primi tre club in cui ha giocato a ottenere la promozione nella massima serie del rispettivo Paese. Nella sua prima stagione con gli Harlequins ha guidato il club appena retrocesso a un immediato ritorno in Guinness Premiership, grazie a 318 punti realizzati in due stagioni.
Il 23 maggio 2007 l’apertura si è trasferita al Tolone, ambiziosa squadra di Pro D2 con la quale ha vinto il titolo e ha garantito una veloce promozione nel Top 14, totalizzando in un solo anno 261 punti. Lui, però, è rimasto in D2 Pro nell’altrettanto ambizioso Racing Métro 92. Per la seconda volta consecutiva Andrew ha condotto la sua squadra al primo posto e quindi al salto nella massima serie. Dopo due anni con il club di Parigi, dove ha realizzato 288 punti, il suo contratto non è stato rinnovato e per la stagione 2010-11 si è accasato al Béziers, club che gioca in Fédérale 1 (quarta divisione), il livello più alto del rugby amatoriale francese. Sul contratto c’è scritto che egli ha la possibilità di entrare nello staff tecnico del club una volta che decide di porre fine alla sua carriera da rugger.
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