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[RUGBYLIST] R: R: CAPISCO
Andrew
jeppo678 a virgilio.it
Mer 28 Nov 2018 18:34:31 CET
Da quando sono arrivato in Italia, ho sempre promosso Tag Rugby come introduzione per fare sport con una pallone ovale. Dal momento in cui; a Viadana; un dirigente di F.I.R. visitato e mi ha detto che tutta questa attività con Tag ecc. è stata una totale perdita di tempo e non dobbiamo continuare, ho continuato; e continuerà a promuovere il rugby senza contatto per i bambini piccoli. (Abbiamo infatti giocato Tag Rugby a San Benedetto del Tronto già nel 1986). Ho lavorato in più di 100 scuole, promuovendo il Rugby (Tag) per diversi motivi, e ho contribuito a organizzare molti festival per Tag Rugby, a volte coinvolgendo più di 500 bambini in un giorno. In tutti questi anni non ho mai; ripeti mai; ricevuto un commento negativo da un insegnante nelle scuole elementari o medie. Gli unici commenti negativi sono arrivati dalla F.I.R.
I vantaggi di essere in grado di mescolare giocatori di Tag maschi e femmine a qualsiasi età è ovvio. La paura dell’infortunio dal contatto viene rimossa, e si spera che i bambini tornino a casa con la necessità di comunicare ai loro genitori che il Rugby è; infatti; non è uno sport per dei giganti pericolosi con l'intento di provocare un massacro!
Guardando il recente successo dell'Irlanda sul palcoscenico internazionale e attraverso i recenti premi del World Rugby, è interessante notare che in Irlanda il Tag Rugby viene praticato molto ampiamente, e ci sono numerosi tornei di Tag improvvisati ogni fine settimana, oltre a un Organizzazione Tag Rugby dedicato che organizza partite in campionati per tutte le età, compresi gli adulti. Il passaggio dal non-contatto al Rugby di contatto non è obbligatorio, e in effetti molti club offrono entrambi i codici in modo da mantenere i numeri praticanti.
Come tutti sappiamo, la parte più difficile del reclutamento è quel momento incerto al cancello del club, per un nuovo arrivato lo stress di entrare attraverso il cancello del club, non conoscendo nessuno, che voglia ancora prendere parte al gioco che hanno vissuto a scuola. Saranno generalmente accompagnati da un genitore meno entusiasta che in genere vuole coprire il loro bambino con ovatta per proteggerli da quei giocatori di Rugby 'grandi, duri e aggressivi'. Questo invece deve essere fatto in un momento accogliente e confortante; accolto dalla persona che hanno anche incontrato a scuola durante le lezioni di Rugby (Tag?). Non devono tuttavia essere gettato nella acqua profonda, ma purtroppo per molti allenatori contatto e una parte importante delle loro sessioni allora il nuovo arrivato non ha scelta. Forse faranno comunque la scelta di non partecipare in futuro.
Forse sto divagando, tuttavia le ragioni dietro il mio ultimo commento sono le seguenti;
A mio parere una grande percentuale di allenatori arriva dopo una carriera (?) giocando nella parte avanti della squadra. Ci sono molti meno allenatori che emanano dal trequarti. L'allenatore ex-avanti conosce molto il contatto con il Rugby, poiché è stato il suo " pane quotidiano" per molti anni. È anche tangibile, relativamente facile da analizzare e quindi pianificare le sessioni e la gestione dell’allenamento ecc. è molto più comoda per lui. Confronto le due situazioni come guardando una fotografia (contatto) per guardare invece un pezzo di arte moderna (senza contatto). Uno è una dichiarazione; l'altro richiede immaginazione. (l'Italia trequarti è migliorata considerevolmente - Conor O'Shea un ex-trequarti ma le avanti è peggiorato). Forse quindi Tag Rugby non è troppo accettato in Italia a causa del dominio dei giocatori ex-avanti.
Jeppo
-----Messaggio originale-----
Da: Rugbylist <rugbylist-bounces a rugbylist.it> Per conto di anna maria via Rugbylist
Inviato: martedì 27 novembre 2018 17:34
A: Andrew via Rugbylist <rugbylist a rugbylist.it>
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: CAPISCO
Carissimo Andrew, la tua analisi, riprende una mia proposta che ebbe il tuo assenso diversi anni addietro. Il RUGBY DEVE ENTRARE NELLA SCUOLA PRIMARIA, come scrivi tu, coinvolgendo i due generi, con il rugby-touch (che è possibile praticare anche all'interno delle palestre senza limiti di partecipanti,come facevo quando, durante la ricreazione nella Scuola frequentata da mio figlio riuscivo a divertire anche una cinquantina di bambini fra maschi e femmine). Per poi svilupparsi, con il rugby a sette a livello di classi nella Scuola media. Il Rugby a "15" dovrebbe essere praticato nella Scuola superiore con tornei fra gli istituti come in diverse città avviene ora. Un abbraccio Romano Rambaldi
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