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[RUGBYLIST] R: R: R: R: R: finale eccellenza
Giovanni Ciraolo
jxcira a tin.it
Lun 30 Maggio 2016 16:29:52 CEST
Il dissenso è sempre fondamentale perché serve ad arrivare ad opinioni più ampie.
Dissento però anch’io dal fatto che l’Italia sia totalmente priva di buone scuole. I nostri istituti scolastici vincono in alcuni casi concorsi internazionali importanti, e questo è indiscutibile, quindi hanno anche qualche buon docente. Semplicemente il rugby non è un valore dominante tra gli sport che“passano” tra i giovani e quindi molti giovani non si ritengono adatti al gioco. Qualche muscolo in più contribuisce alla reputazione, ma certe strutture fisiche di oggi fanno paura. Per molti genitori poi il rugby è uno sport di nicchia e pur esistendo in certe aree gli impianti (in particolare in Veneto) non c’è un vero segmento di mercato per stimare il “fatturato” complessivo di questo sport. Non esiste un “business plan” del rugby italiano, quindi si procede con la lean start up (strutture leggere da lanciare sul mercato, e se non accetti X ti faccio provare anche Y e Z).
Penso che 7-8 anni fa abbiamo perso la colossale possibilità di un salto dimensionale e qualitativo dell’Italia nel rugby internazionale. Un salto direi di recupero giolittiano dei ritardi precedenti, con molte decine di persone che conoscevano come le loro tasche il nostro mondo e sapevano dove “colpire”. Avremmo dovuto ricreare un rugby da anni precedenti (80-90) e fonderlo con i nuovi numeri federali, trasformando in dure aziende sportive e poli-sportive una struttura provinciale di club ormai priva di fiato.
Allora, invece di scegliere la qualità di gioco ed il workshop costante, siamo sfilati in modo un po’ ridicolo a Piazza del Popolo a Roma inondandoci di calendari sexy (lì davvero siamo in testa nel mondo del rugby, ma lo siamo sempre stati!!) e privandoci di ogni autentico e serio centro studi federale. Non dico Marcoussis, ma nemmeno qualche struttura improvvisata alla meglio.
Non avendo scelto la qualità, siamo oggi costretti a scegliere la quantità. Quanti nuovi tesserati servono per produrre 6-7 nuovi talenti? 30.000? 60.000? 100.000? 40.000 al nord e 30.000 al sud? 15.000 all’anno al nord e 10.000 l’anno al sud? Questa è la politica attuale della FIR, tutto meno che esaltante. Ma esiste una politica alternativa? Forse, ma è stata testata su numeri significativi? Dopo avere soffiato con narcisismo sui successi, adesso il rugby italiano deve spegnere il fuoco divampato. La FIR in questo è solo un attore, anche altri possono fallire insieme a lei.
G.Ciraolo
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di gima_g a libero.it
Inviato: lunedì 30 maggio 2016 10:37
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] R: R: R: R: finale eccellenza
scusa Giovanni ma non condivido assolutamente le tue tesi. Abbiamo da anni "tentato" strade diverse per poi tornare indietro ma mai nessuno ha ammesso gli errori e meno che mai rimesso il mandato come probabilmente succederebbe in una normalissima azienda, come ormai è la FIR ed i responsabili sono sotto gli occhi di tutti ma vengono tenuti al loro posto da chi governa la nave. Per questo ritengo che Gian Domenico abbia centrato il problema.
Per concludere vorrei accennare alla tua ultima frase : ...." e la scuola allena in molti casi non a sufficienza." ??????? ma sai di cosa stai parlando ? la scuola non allena abbastanza ? ma da quanti anni la scuola ha smesso di allenare, educare, istruire ? non lo sai ? per piacere non tocchiamo questo argomento perchè scoppierebbe un casino anche qui in list. Chi ne vuol parlare farebbe bene prima ad informarsi !
Un abbraccio a "quasi tutti"
Giorgio
----Messaggio originale----
Da: "Giovanni Ciraolo" <jxcira a tin.it>
Data: 28/05/2016 18.41
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] R: R: R: finale eccellenza
Scusa Giandomenico ma stai diventando proprio un super-radicale.
Il vertice FIR sarà pure responsabile di ciò che accade, ma nelle democrazie di votazione il vertice è l’emanazione eletta della base. Se i giocatori non sono veri professionisti, e non lo sono neppure i loro mentori, anche il vertice diventerà insufficiente. Se la “cilindrata sportiva” dei giocatori cresce, allo stesso modo crescerà anche il corpo governante. Per necessità se non per virtù.
Solo in un sistema totalmente top-down esiste un'unica direzione di flusso decisionale, e chi sta in alto determina tutto e comanda su tutto. Ma nemmeno il fascismo è riuscito a fare questo.
Davvero si può credere che i giocatori di rugby in Italia siano tutti persone serie ed anche chi si occupa personalmente di loro lo è?
La realtà è ben diversa. C’è mancanza di piena responsabilità sulla propria condizione professionistica e carenza di attenzione nel training. Il gioco è tecnicamente superato. Si verifica un crollo delle prestazioni atletiche nei tempi di gioco finali. Ci sono procuratori dilettanteschi, era così anche in anni di semina.
Per te tutto questo non esiste? Sarebbe tutto demerito del “lumbard” e dei robot industriali che lo sostengono? Mah, deve avere una importanza enorme questo Gavazzi. Nel tennis non sono bastati quarant’anni per recuperare una situazione stabile dopo i trionfi degli anni settanta. Ancora oggi, dopo qualche successo, siamo quasi tornati al nome del padre. Eppure, ci sono milioni di tesserati!
La verità secondo me è che l’Italia di oggi fatica ad adeguarsi a nuovi metodi e a cicli di insegnamento più avanzati. Abbiamo oltre 10 anni da recuperare. Salvo qualche disciplina di élite (tipo scherma), annaspiamo in molti sport. C’è una insufficiente serietà in molte aree organizzative. Non è solo una questione tecnica ma è un problema di adeguatezza delle personalità che vengono messe in campo, cioè quelle che scendono concretamente in gioco e credono di essere competitive. E rimediano belle batoste in vari settori.
Anche nella nostra riserva naturale, il calcio, abbiamo una sola squadra (Juventus) competitiva a livello internazionale. Fatta in gran parte di stranieri e di supertecnici e managers.
Le personalità di giovani che vanno oggi in campo sono fragili in molti casi. Non è il presidente di una federazione che cambia la psiche delle persone. Deve cambiare la mentalità e le ricompense vanno concentrate in modo severo. Come si può proporre ad un giovane di abbracciare un’etica sportiva compiuta se lo si impiega anche titolato a pochi euro? Le famiglie non controllano abbastanza i propri giovani e la scuola allena in molti casi non a sufficienza. E con i soldi illegali circola altra roba che dovremmo tutti impegnarci a togliere di mezzo.
Troppo facile auspicare la bacchetta magica dall’alto. C’è un lavoro di base enorme da fare.
Giovanni Ciraolo
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Gian Domenico Mazzocato
Inviato: sabato 28 maggio 2016 16:45
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] R: R: finale eccellenza
Ma si può?
Gavazzi è riuscito nella non disprezzabile impresa di fare peggio del suo predecessore.
E sarà anche vero che non scende in campo lui.
Ma la squadra che scende in campo è figlia sua, frutto delle sue scelte e delle sue strategie.
Lui ha tutte, tutte, tutte le responsabilità.
Per definizione.
Perché il vertice è responsabile sempre e comunque della base.
Ma si può?
Si può, si può.
L’attuale FIR che trova un difensore.
E poi ci lamentiamo.
gian do mazzocato
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Da: anna maria [mailto:begione11 a yahoo.it]
Inviato: sabato 28 maggio 2016 14:35
A: Gian Domenico Mazzocato; rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: finale eccellenza
Ormai siamo diventati tutti maestri, ma solo nella critica a quelli che reggono il timone. Abbiamo (ma non chi scrive queste note) avuto il coraggio di biasimare anche il presidente emerito Giancarlo Dondi che seppe cogliere il buon momento dei nostri azzurri per lanciarli nel 6Nazioni. Ora leggo "peste e corna" sull'operato dell'attuale presidente Gavazzi incolpandolo degli scarsi risultati ottenuti dalle nostre nazionali maggiori. Come se fosse lui a scendere in campo. Ricordo a tutti che prima dell'inizio dell'ultimo 6Nazioni il presidente usò quella che da alcuni venne definita l'arma del ricatto quando propose di commisurare il premio di partecipazione in base ai risultati ottenuti. Era, probabilmente, l'unica strada per tentare di responsabilizzare dei professionisti chiaramente avviati a collezionare il sesto cucchiaio di legno. Fra le righe delle dichiarazioni il nuovo tecnico irlandese pare lasciar capire che intenda finalmente responsabilizzare ogni azzurro sulle proprie condizioni, non solo atletiche, nelle quali viene a trovarsi all'atto della convocazione. Forse siamo sulla giusta strada per cominciare a risalire la china nella quale è precipitato il nostro movimento rugbistico .
Romano Rambaldi
Il Venerdì 27 Maggio 2016 15:02, Gian Domenico Mazzocato <giandoscriba a giandomenicomazzocato.it> ha scritto:
Io parlo degli scadenti commenti.
Poi altri parlano del fatto che la finale non la fuma nessuno.
La RAI tratta il rugby come una cosaccia.
Si potrebbe continuare.
La realtà è che il rugby italiano è un prodotto scadente nel suo complesso. Viste le semifinali? Visto il ranking mondiale? Visto il livello del nostro gioco internazionale? Io poi dal mio osservatorio trevisano cosa dovrei dire di una Benetton rotolata al punto più basso della sua storia decente?
Prodotto scadente, scadentissimo.
Se vi pare che Gavazzi sia l’uomo che può invertire la tendenza…
Se lo facesse vorrebbe dire che fa tutto il contrario del disastro che ha combinato ad ora.
gian domenico
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Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Luca Oliver
Inviato: venerdì 27 maggio 2016 11:32
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] finale eccellenza
Apro il blog onrugby.it, ormai una delle bacheche mediatiche più frequentate del nostro rugby che, ahimè, stanno progressivamente soppiantando il metodo di comunicazione tramite email, garantendo totale (o quasi) anonimato a chi posta o risponde a commenti sui temi rugbystici più disparati, garantendo nel contempo la pressochè totale volatilità degli stessi.
Chi mai andrà infatti a ricostruire i commenti postati non dico un anno fa, non dico un mese fa, ma dico dello stesso giorno su due temi magari affini ?
Insomma, mi reco su questo blog per trovare aggiornamenti sulla finale di Eccellenza - del nostro massimo campionato nazionale, ce lo ricordiamo tutti - di domani alle ore 19.45 (mi pare ...) ...
Non trovo niente ...
Ci sono 11 notizie sulla home page (dall'alto verso il basso):
1. Pro12: Tommaso Allan torna alla Benetton (primo piano)
2. Rugby Union: verso Seven e Rugby League
3. Pro12: 13 rinnovi in casa Zebre
4. Nazionale: nuove dichiarazioni di Conor O'Shea
5. Rugby in TV: palinsesto fine settimana (qui si apprende che la finale di Eccellenza è in programma dalle 19.05 su Raisport 2, quindi in bassa qualità)
6. Nazionale: Sami Panico sostituisce Matteo Zanusso
7. Pro12: seconda copertura stadio Monigo
8. Premiership: promozione Bristol
9. Test match giugno: convocazioni Australia
10. Test match giugno: convocazioni Stati Uniti
11. Serie A: Nuovo staff L'Aquila
Sull'altro blog rugbystico, rugby1823.blogosfere.it, contenuti analoghi, ma non mi chiedete di fare lo sforso di riepilogarveli.
Sul Gazzettino del Nord-Est, edizione nazionale, niente ... !!!! Sulla Gazzetta dello Sport, sezione rugby, presentazione della finale, data 25/5/2016.
Sull'edizione cartacea non lo so perchè non l'ho letta, ma me l'immagino ...
Domanda: ma dove c...zo stiamo andando ???
Ciao.
Luca Oliva
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