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[RUGBYLIST] R: R: R: Re: R: Re: I: R: I: Inghilterra-Italia u.20: 48-10

ilfalco7 ilfalco7 a libero.it
Ven 10 Giu 2016 18:03:02 CEST


Sì infatti unica eccezione .....l argentina con un sistema scolastico però di tipo anglosasdone


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-------- Messaggio originale --------
Da: dalcol.p a toscoveneta.com 
Data:10/06/2016  15:35  (GMT+01:00) 
A: rugbylist a rugbylist.it 
Oggetto: [RUGBYLIST] R: R: Re: R: Re: I: R: I: Inghilterra-Italia u.20:	48-10 

Certo che contano la scuola tecnica e la professionalità del movimento !! Eccome . Hai sintetizzato perfettamente , secondo me.
Certo che i canestri da basket che  troviamo ovunque ( ma proprio ovunque , anche fissati ad un muro di recinzione  ) favoriscono l’approccio .
Considerazione ovvia sulla mancanza cronica di seconde e terze linee : quanto valgono le nazionali di basket e pallavolo di NZ , Australia, Sudafrica, Inghilterra,Galles , Irlanda , Scozia  ?  
Piero
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Luca Oliver
Inviato: venerdì 10 giugno 2016 15:10
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: Re: R: Re: I: R: I: Inghilterra-Italia u.20: 48-10
 
La genetica per i 3 bianchi italiani che giocano in NBA conta davvero poco, niente a che vedere con i neri americani.

Conta senz'altro l'attitudine ma molto di più la dedizione ed il lavoro costante.

Rimane il fatto che la nazionale di basket nel suo complesso se la gioca alla pari con le migliori squadre europee e la nazionale di pallavolo è arrivata seconda ai mondiali e terza agli europei (per non dire terza alle Olimpiadi del 2012).

Non è che conta anche la scuola tecnica e la professionalità del movimento ?

Ciao.
Luca

Il 10/06/2016 13:38, ilfalco7 ha scritto:
Certo che sono gli stessi bambini.
Infatti ne abbiamo tre in ma. ....3 non so se rendo l idea........li conta la genetica non l attività scolastica. Ma si andiamo avanti così. ....
 
 
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-------- Messaggio originale --------
Da: Luca Oliver 
Data:10/06/2016 11:02 (GMT+01:00) 
A: rugbylist a rugbylist.it 
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: Re: I: R: I: Inghilterra-Italia u.20: 48-10 

Ogni tanto nel nostro rugby parte un "mantra": ora il mantra è "la scuola".

La colpa è della "scuola" che non forma adeguatamente i bambini dai 4 ai 12 anni, come dice ilfalco. 

Non si fa educazione motoria a "scuola", i bambini hanno i piedi piatti, corrono male, non sanno prendere un pallone al volo, ti guardano con quegli sguardi un pò inebetiti ...

Ma non sono gli stessi bambini che quando vanno in nazionale di basket mandano tre giocatori in NBA e fanno paura a tutte le nazionali europee e quando vanno in nazionale di pallavolo vincono la medaglia d'argento ai mondiali e la medaglia di bronzo agli europei ?

No, evidentemente non sono gli stessi bambini ...

Ciao.
Luca

Il 09/06/2016 12:36, ilfalco7 ha scritto:
 
Non sono d accordo. 
I nostri ragazzi hanno mancanze motore e di atletismo dai 4 ai 12 anni.  X le poche e non precise esperienze che fanno. Nessun ed motoria a scuola. Non poca, badate bene ....nessuna. E dei scarsissimi percorsi proposti dai club. Queste diff sono mascherate fino ai 18 anni ma quando si va a lavorare sulle competenze e qualità fini quella mancanza frena inesorabilmente la crescita. Inoltre il passaggio a 18 anni nei club spesso è un grande passo indietro nella proposta di lavoro. Tutto questo rende inevitabile la differenza attuale. 
 
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-------- Messaggio originale --------
Da: Luca Oliver 
Data:09/06/2016 11:04 (GMT+01:00) 
A: rugbylist a rugbylist.it 
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] I: R: I: Inghilterra-Italia u.20: 48-10

Sono diversi anni che ripetiamo sempre le stesse cose qui in list.

Si vinceva con under 15, 16, 17 e 18 anche negli anni '70 e '80, senza un meccanismo di selezione professionale e con ragazzi raccattati solo sulla base del talento e delle "indicazioni" locali. 
Ricorderete che negli '80 l'Italia under 19 vinse un campionato europeo battendo Francia e Romania.
Negli anni recenti qualche risultato a livello di under 18 c'è stato (ma ricordo anche un'annata che perse contro il Belgio) ma ora i ragazzi, arrivati in under 20, sembrano avere perso quello smalto.

Le motivazioni, a mio modo di vedere, possono essere le seguenti:
- le rappresentative delle home unions (in particolare fino all'under 18) non sono completamente rappresentative del movimento, poichè la selezione è ancora concentrata a livello dipartimentale e non nazionale
- i metodi di preparazione prediligono la tecnica e non il fisico,  cosicchè i nostri riescono a sopperire a livello fisico ciò che non raggiungono a livello tecnico
- passando da under 18 ad under 20, alla preparazione tecnica vengono aggiunte la preparazione atletica (fitness) e mentale (strategica e psicologica) tant'è che le selezioni under 20, finalmente nazionali e finalmente a preparazione completa, diventano inarrivabili per noi

Le soluzioni non possono che essere, come al solito, quelle di prendere esempio dai migliori:
- migliorare la preparazione tecnica dei nostri ragazzi fino all'under 18, attraverso una scuola tecnica condivisa a livello nazionale e fatta penetrare a livello locale 
- mantenere la selezione a livello regionale fino all'under 18
- posticipare la fase di selezione a livello nazionale nel passaggio da under 18 ad under 20

Meccanismi semplici, che richiedono però l'inversione dell'attuale metodo di preparazione, che predilige il fitness agli skills, e la revisione dei metodi di selezione, che prevedono l'individuazione dei ragazzi di interesse nazionale già a livello di under 15, senza adeguati processi di revisione.

Haloa a tutti !!!

Luca

Il 08/06/2016 18:12, tizianotaccola1 a alice.it ha scritto:

Sulle carenze riscontrate rispetto agli avversari concordo pienamente.
Sulla teoria :
 
 che nel passaggio da 18 ai 20 anni le altre squadre vedano emergere definitivamente tanti anni di preparazione tecnica che noi – alla stessa età – non abbiamo ancora accumulato.
 
concordo meno.
Se a 17-18 anni siamo competitivi e riusciamo non solo a portare a casa il risultato, ma convinciamo pure, non penso che si possa affermare che ci sia una "differenza di preparazione tecnica" che
al momento non appare , ma che si evidenzia a 20 anni. Questo senza attribuire a Troncon alcuna responsabilità, in quanto non ho conoscenza dei suoi metodi di lavoro.
Un caro saluto da 14 Cavallopazzo
----Messaggio originale----
Da: dalcol.p a toscoveneta.com
Data: 8-giu-2016 16.39
A: "RUGBYLIST"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] R: I: Inghilterra-Italia u.20: 48-10


Mah , guardando in Tv le partire della nostra Under 20 all’ ultimo 6 Nazioni ( e qualche volta allo stadio ) ho notato che :
- i kili ci sono o quasi.
- la nostra velocità è inferiore in parecchi giocatori di tutti i reparti.
- la tenuta fisica nell’intera partita è spesso inferiore .
- la tecnica nei confronti di Inghilterra , Francia , Galles ed Irlanda è inferiore ( errori di Handling , meno precisione nei calci , etc.).
- la palla di solito esce dai raggruppamenti e viene trasmessa con velocità inferiore agli altri .
- Nei primi 20/30 minuti sopperiamo con la tenuta atletica alle carenze elencate.
Tralascio ( per incompetenza tecnica) di commentare i piani di gioco . Forse non riusciamo a metterli in atto proprio a causa dei difetti di cui sopra.
Credo che nel passaggio da 18 ai 20 anni le altre squadre vedano emergere definitivamente tanti anni di preparazione tecnica che noi – alla stessa età – non abbiamo ancora accumulato. Francamente non credo che ciò sia imputabile a Troncon .
Saluti a tutti
Piero
 
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di tizianotaccola1 a alice.it
Inviato: mercoledì 8 giugno 2016 16:03
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] I: Inghilterra-Italia u.20: 48-10
 

Rimango comunque in attesa che qualcuno mi spieghi come una U 17 o 18 competitiva non lo sia più a 20 anni!
Spero che almeno O'Shea capisca le motivazioni e prenda le necessarie misure
Cari saluti da 14Cavallopazzo
----Messaggio originale----
Da: begione11 a yahoo.it
Data: 8-giu-2016 12.17
A: "Rugbylist Rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] Inghilterra-Italia u.20: 48-10

Gli azzurrini opposti ai forti Inglesi hanno tenuto il campo per i primi 20' creando seri problemi agli avversari che però col passare dei minuti, anche grazie a incredibili errori dei nostri, assumevano la totale gestione delle operazioni. Una buona Italia in rimessa laterale, mentre abbiamo sofferto in mischia ordinata e nell'uno contro uno. Tragica la prova degli italiani dal punto di vista disciplinare. Evidentemente anche gli u.20 come la nazionale maggiore manifestano il loro 'tallone d' Achille' nell'endurance.
 
Romano Rambaldi
 
 
 
 



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