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I: R: [RUGBYLIST] Brunel: presentato a Bologna
Salvatore Messina
totorugby a yahoo.it
Ven 4 Nov 2011 10:34:01 CET
Boh... veramente rileggendo i comunicati di ogni nuovo allenatore dell'Italia (a parte Berbizier) gli obiettivi sono sempre gli stessi, riformulati poi a scendere. Questo perché, a parte i forum inutili(a livello di pressione sui vertici), l'ambiente del rugby italiano non è critico (leggetevi un po' quello che succede in Inghilterra, Francia e Australia). Almeno non lo è se non per rimpinguare la borsa di ogni club.
Quello che non riesco a capire è come si possa fare un progetto con limite massimo (parole del presidente, salvo solita smentita e cambio di rotta, tipico della politica italiana) di quattro anni dando come obiettivo risultati positivi fra quattro anni, senza prevedere una penale contrattuale in caso non venissero raggiunti.
E' un po' come pagare 250.000,00 euro ad un'impresa di costruzioni la quale si impegna fra quattro anni a costruirmi la casa ma senza prevedere il rimborso dei compenso se non viene costruita. Io lo trovo "leggermente" incongruente.
Se poi penso che il controllo sul raggiungimento del target proposto avviene dopo due anni ma a quella data il progetto non prevede risultati in progressione, tutto il progetto sembra una bella (?) farsa.
Qualcuno un tempo parlava di "ammuina".... Vera o falsa che sia la leggenda mi sembra tanto che qua si rimescoli sempre le stesse carte e che nessuno abbia la minima voglia di mettersi in discussione e rischiare.
Problema apertura: All'apertura, invece, effettivamente c'è un problema nel trovare un giocatore molto forte. Serve dare la possibilità a chi c'è di giocare ad alto livello per migliorare, ma un 10 di livello mondiale è difficile da trovare ovunque".
Bocchino è stato "tagliato" dagli Aironi. Non penso che la dirigenza e lo staff tecnico della franchigia siano incompetenti. Non essendo più un U20 vedo un suo recupero difficile o, perlomeno, fuori tempo utile.
Burton gioca nella Benetton ed in NZ non ce l'hanno voluto portare gli allenatori, che saranno praticamente gli stessi per un altro anno, seguendo le "direttive" F.I.R. (sullo sviluppo dei giovani italiani). In ogni caso ha 31 anni e fra quattro sarà già vecchio per la RWC. Chi stiamo preparando? Mi sarei aspettato piuttosto questa frase: "All'apertura, invece, effettivamente c'è un problema nel trovare un giocatore molto forte. Serve individuare già da oggi un gruppo di giovani promettenti per fargli fare il più presto possibile esperienza ad alto livello per migliorare, anche se un 10 di livello mondiale è difficile da trovare e formare ovunque.
Metodo di lavoro professionistico: "Lo staff attuale è quello che meglio conosce i giocatori e il potenziale di questa squadra, quindi mi sembrava normale iniziare con loro e poi capire come muovermi".
Io so che i ragazzini del Monza (Velonza) conoscono a memoria anche la marca delle mutande dei loro beniamini azzurri. Lui no? Il campionato francese è fermo da giugno 2011. Cos'à fatto nel frattempo? Visto che già da mesi era stato annunciato che fosse lui il futuro tecnico non mi sembra che gli sarebbe stato impedito di fare un giro (a bocca chiusa e mani conserte) durante gli allenamenti. Forse è sfuggito il particolare che a questi livelli un allenatore pro ha il suo staff di assistenti. Volendo essere sinceri si sarebbe dovuto dire: "Poiché per motivi tecnici contrattuali (impegni con altri clubs) e linee operative della F.I.R. non mi è stato possibile portare in Italia i miei collaboratori di fiducia, la soluzione ottimale è stata quella di confermare lo staff attuale, in attesa di valutare la capacità di collaborazione di entrambi".
Non si tratta di polemizzare a priori ma, come ho detto sopra, quando si fallisce un obiettivo non è salutare buttare via tutto e ricominciare da capo ma almeno verificare il materiale a disposizione e rielaborare una strategia.
Io, a parte il nuovo tecnico, vedo solo un mantenimento dello status-quo. Per lo meno mi sarei aspettato una dichiarazione di rielaborazione delle strategie federali in tempi stretti. Qua vedo solo il solito quadriennio. Apprezzo Dondi per i grandi progressi che ha fatto fare al nostro sport ma, ultimamente, a livello di nazionale lo vedo un po' deluso. Se non riesce a trovare una nuova via potrebbe almeno affidarsi a persone nuove che lo sappiano consigliare.
Comunque il sottoscritto non è che uno spettatore. Questi sono pensieri personali. Una volta avevo il sogno di vedere l'Italia al 6N. Adesso quella di competere con le grandi. Magari è impossibile, sicuramente difficile, ma chi non ha sogni non ha futuro. C'è poi il fatto che da Italiano me ne può fregare poco di ollblecs e polletti.........
PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
Salvatore Messina
----- Messaggio inoltrato -----
Da: "14cavallopazzo a libero.it" <14cavallopazzo a libero.it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Venerdì 4 Novembre 2011 8:59
Oggetto: R: [RUGBYLIST] Brunel: presentato a Bologna
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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Bene, cominciano già gli attacchi e le critiche. Però non si possono travisare impunemente le parole
dei soggetti per meglio sparargli addosso. Brunel non ha promesso che l'Italia vincerà il 6 Nazioni.
Ha detto che il suo progetto ha come finalità di migliorare il gioco dell'Italia : "arrivando a permettere
all'Italia di arrivare al Sei Nazioni con l'obiettivo di vincerlo". Quindi portare la squadra ad un livello
tale che se lo possa giocare. Credo che fino ad oggi non si sia mai potuto dire che l'Italia iniziava
un 6 Nazioni con l'obbiettivo di vincerlo. Lo iniziava sempre con l'obbiettivo di vincere almeno 2 partite.
Poi, mano mano, l'obbiettivo era quello di vincerne almeno una ed infine di non portare a casa il cucchiaio
di legno. Quello che trovo bizzarro è la concessione del Presidente sulla scuola francese: ma scusi, Presidente,
con tutto il rispetto, ma allora i Jhonston, i Kirwan ed i Mallet chi li ha voluti????
Un caro saluto da Cavallopazzo.
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----Messaggio originale----
>Da: totorugby a yahoo.it
>Data: 03/11/2011 18.17
>A: "rugbylist a rugbylist.it"<rugbylist a rugbylist.it>
>Ogg: I: [RUGBYLIST] Brunel: presentato a Bologna
>
>
>Ma una ventata di ottimismo, di rinnovamento, di progresso, anche solo per finta???????????????????
>Nemmeno il più patetico dei politici fa un programma elettorale del genere.
>
>
>Riassumendo: non cambieremo nulla, faremo le stesse cose che abbiamo sempre fatto ma questa volta vinceremo il 6N.....
>E come?
>Botta di cu... fortuna?
>
>
>Questo signore ha un contratto di soli 4 anni, Dondi ha dichiarato che ogni 4 anni si deve cambiare allenatore, e fra 3 anni vedremo i risultati????????????????
>Qualcuno mi spieghi dov'è il trucco....
>
>PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
>
>
>Salvatore Messina
>
>----- Messaggio inoltrato -----
>
>
>
>Da Rugby 1823
>di Duccio Fumeri
>
>
>L'appuntamento era per questa mattina, ore 11.30, a Bologna. Oggi, infatti, si è chiusa definitivamente l'era di Nick Mallett ed è iniziata quella di Jacques Brunel, il nuovo allenatore dell'Italrugby. Ecco le prime dichiarazioni da ct azzurro del tecnico transalpino.
>A presentare il nuovo coach è il presidente Giancarlo Dondi "Brunel non ha bisogno di grandi presentazioni, lo conosciamo tutti e conosciamo la sua carriera. L'ho cercato da anni, si è concretizzato oggi e credo che, viste le esperienza passate, la scuola francese sia la migliore per noi. Sono certo che Jacques ci porterà i risultati sperati". Poi Dondi allarga il discorso "Però per arrivare ai risultati Brunel non può lavorare da solo. Ha bisogno del sostegno di tutti, da me, ma anche da parte dei club, dei dirigenti, degli allenatori e di tutto il movimento che lo aiuti a creare non solo una nazionale vincente, ma anche una scuola rugbistica nuova".
>Passa, così, la parola a Jacques Brunel "Buongiorno a tutti, il mio italiano non mi permette ancora di tenere un discorso intero, ma prometto di farlo al Sei Nazioni - l'esordio del nuovo coach, che poi prosegue, rispondendo alle prime domande -. La squadra che ho visto ha un potenziale importante e spero di far crescere ancora di più le qualità dell'Italia, arrivando a permettere all'Italia di arrivare al Sei Nazioni con l'obiettivo di vincerlo, giocando allo stesso livello delle squadre più titolate". Il discorso, poi, passa al rapporto con le franchigie celtiche, rapporto difficile durante la gestione Mallett"Credo che la struttura rugbistica italiana abbia tanti livelli importanti, dalle Accademie alle franchigie, dai club alla nazionale e tutti assieme dobbiamo lavorare collaborando per migliorare tutti assieme. Credo che il sistema sia ottimo e performante se lo si fa funzionare". Brunel poi passa ai suoi obiettivi sulla panchina azzurra "La
nazionale è la vetrina del rugby italiano e quindi i risultati sono obbligati. Ma altrettanto importante è come si arriva a questi risultati, quindi creare un'identità di gioco, creare un collante tra i diversi livelli del movimento, lavorando tutti sulla stessa strada. Quindi risultati, ma non solo".
>Poi si passa a parlare dello staff tecnico "Lo staff attuale è quello che meglio conosce i giocatori e il potenziale di questa squadra, quindi mi sembrava normale iniziare con loro e poi capire come muovermi". Un tema scottante, in Italia, è la mediana "Il livello del numero 9 è già buono, ci sono 3/4 giocatori di livello internazionale. All'apertura, invece, effettivamente c'è un problema nel trovare un giocatore molto forte. Serve dare la possibilità a chi c'è di giocare ad alto livello per migliorare, ma un 10 di livello mondiale è difficile da trovare ovunque".
>Che gioco dobbiamo aspettarci dall'Italia di Jacques Brunel? "La difesa e l'attacco sono connesse l'una con l'altra. L'equilibrio tra i due momenti e se viene rotto c'è un problema. Un buon attaccante è anche un buon difensore e non si può puntare su una sola priorità rispetto all'altra. Se non c'è equilibrio allora i risultati non arrivano, nonostante un buon attacco o una buona difesa".
>La scelta dei giocatori sarà fatta guardando al livello cui giocano o verranno scelti i giocatori che più si adattano al suo gioco? "Non c'è un metodo. Sicuramente dobbiamo sfruttare al massimo il potenziale dei giocatori, avendo delle idee e facendole applicare ai giocatori stessi". Parlando del subito, cosa va subito cambiato in questa nazionale? "Come detto prima, bisogna trovare un equilibro. Tra difesa e attacco, tra mischia e trequarti", cioé quel problema esistito fino a oggi, dove si è pensato troppo a difendere e poco ad attaccare, dove tra pack e linea arretrata vi era una spaccatura, e non solo nel gioco.
>Il Sei Nazioni è alle porte. Ci si deve aspettare subito una rivoluzione, o rivedremo il gruppo della RWC? "Sarà importante partire dall'ossatura del gruppo mondiale in questo primo momento, per poi allargare il gruppo e farlo crescere a partire dal tour di giugno. Servono giocatori pronti subito per il Sei Nazioni, che è un torneo troppo importante, poi ci sarà tempo per scoprire i giovani".
>Un caro saluto da Cavallopazzo
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