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R: [RUGBYLIST] Brunel: presentato a Bologna

Piero Filotico pierofilotico a alice.it
Ven 4 Nov 2011 09:55:06 CET


“Quello che trovo bizzarro è la concessione del Presidente sulla scuola
francese: ma scusi, Presidente,

con tutto il rispetto, ma allora i Jhonston, i Kirwan ed i Mallet chi li ha
voluti????”

 

Bella domanda, cui solo Dondi può rispondere. Vuoi vedere che è successo
tutto a sua insaputa?

J  Piero

 

Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di 14cavallopazzo a libero.it
Inviato: venerdì 4 novembre 2011 09:00
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: R: [RUGBYLIST] Brunel: presentato a Bologna

 

Bene, cominciano già gli attacchi e le critiche. Però non si possono
travisare impunemente le parole

dei soggetti per meglio sparargli addosso. Brunel non ha promesso che
l'Italia vincerà il 6 Nazioni.

Ha detto che il suo progetto ha come finalità di migliorare il gioco
dell'Italia  : "arrivando a permettere

all'Italia di arrivare al Sei Nazioni con l'obiettivo di vincerlo". Quindi
portare la squadra ad un livello

tale che se lo possa giocare. Credo che fino ad oggi non si sia mai potuto
dire che l'Italia iniziava

un 6 Nazioni con l'obbiettivo di vincerlo. Lo iniziava sempre con
l'obbiettivo di vincere almeno 2 partite.

Poi, mano mano, l'obbiettivo era quello di vincerne almeno una ed infine di
non portare a casa il cucchiaio

di legno. Quello che trovo bizzarro è la concessione del Presidente sulla
scuola francese: ma scusi, Presidente,

con tutto il rispetto, ma allora i Jhonston, i Kirwan ed i Mallet chi li ha
voluti????

Un caro saluto da Cavallopazzo.
. 

----Messaggio originale----
Da: totorugby a yahoo.it
Data: 03/11/2011 18.17
A: "rugbylist a rugbylist.it"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: I: [RUGBYLIST] Brunel: presentato a Bologna

Ma una ventata di ottimismo, di rinnovamento, di progresso, anche solo per
finta???????????????????

Nemmeno il più patetico dei politici fa un programma elettorale del genere.

 

Riassumendo: non cambieremo nulla, faremo le stesse cose che abbiamo sempre
fatto ma questa volta vinceremo il 6N.....

E come?

Botta di cu... fortuna?

 

Questo signore ha un contratto di soli 4 anni, Dondi ha dichiarato che ogni
4 anni si deve cambiare allenatore, e fra 3 anni vedremo i
risultati????????????????

Qualcuno mi spieghi dov'è il trucco....

 

PEACE & LOVE & PLAY RUGBY

Salvatore Messina

----- Messaggio inoltrato -----



Da Rugby 1823

di Duccio Fumeri

 

 

L'appuntamento era per questa mattina, ore 11.30, a Bologna
<http://basketcase.blogosfere.it/2011/09/kobe-bryant-alla-virtus-bologna-e-q
uasi-fatta.html> . Oggi, infatti, si è chiusa definitivamente l'era di Nick
Mallett
<http://rugby1823.blogosfere.it/2011/10/sud-africa---nick-mallett-coach-degl
i-springboks.html>  ed è iniziata quella di Jacques Brunel
<http://rugby1823.blogosfere.it/2011/04/affari-italiani---ecco-jacques-brune
l-il-futuro-coach-dellitalrugby.html> , il nuovo allenatore dell'Italrugby.
Ecco le prime dichiarazioni da ct azzurro del tecnico transalpino. 

A presentare il nuovo coach è il presidente Giancarlo Dondi "Brunel non ha
bisogno di grandi presentazioni, lo conosciamo tutti e conosciamo la sua
carriera. L'ho cercato da anni, si è concretizzato oggi e credo che, viste
le esperienza passate, la scuola francese sia la migliore per noi. Sono
certo che Jacques ci porterà i risultati sperati". Poi Dondi allarga il
discorso "Però per arrivare ai risultati Brunel non può lavorare da solo.
Ha bisogno del sostegno di tutti, da me, ma anche da parte dei club, dei
dirigenti, degli allenatori e di tutto il movimento che lo aiuti a creare
non solo una nazionale vincente, ma anche una scuola rugbistica nuova".
Passa, così, la parola a Jacques Brunel "Buongiorno a tutti, il mio
italiano non mi permette ancora di tenere un discorso intero, ma prometto di
farlo al Sei Nazioni - l'esordio del nuovo coach, che poi prosegue,
rispondendo alle prime domande -. La squadra che ho visto ha un potenziale
importante e spero di far crescere ancora di più le qualità dell'Italia,
arrivando a permettere all'Italia di arrivare al Sei Nazioni con l'obiettivo
di vincerlo, giocando allo stesso livello delle squadre più titolate". Il
discorso, poi, passa al rapporto con le franchigie celtiche, rapporto
difficile durante la gestione Mallett "Credo che la struttura rugbistica
italiana abbia tanti livelli importanti, dalle Accademie alle franchigie,
dai club alla nazionale e tutti assieme dobbiamo lavorare collaborando per
migliorare tutti assieme. Credo che il sistema sia ottimo e performante se
lo si fa funzionare". Brunel poi passa ai suoi obiettivi sulla panchina
azzurra "La nazionale è la vetrina del rugby italiano e quindi i risultati
sono obbligati. Ma altrettanto importante è come si arriva a questi
risultati, quindi creare un'identità di gioco, creare un collante tra i
diversi livelli del movimento, lavorando tutti sulla stessa strada. Quindi
risultati, ma non solo".
Poi si passa a parlare dello staff tecnico "Lo staff attuale è quello che
meglio conosce i giocatori e il potenziale di questa squadra, quindi mi
sembrava normale iniziare con loro e poi capire come muovermi". Un tema
scottante, in Italia, è la mediana "Il livello del numero 9 è già buono,
ci sono 3/4 giocatori di livello internazionale. All'apertura, invece,
effettivamente c'è un problema nel trovare un giocatore molto forte. Serve
dare la possibilità a chi c'è di giocare ad alto livello per migliorare,
ma un 10 di livello mondiale è difficile da trovare ovunque".
Che gioco dobbiamo aspettarci dall'Italia di Jacques Brunel? "La difesa e
l'attacco sono connesse l'una con l'altra. L'equilibrio tra i due momenti e
se viene rotto c'è un problema. Un buon attaccante è anche un buon
difensore e non si può puntare su una sola priorità rispetto all'altra. Se
non c'è equilibrio allora i risultati non arrivano, nonostante un buon
attacco o una buona difesa". 
La scelta dei giocatori sarà fatta guardando al livello cui giocano o
verranno scelti i giocatori che più si adattano al suo gioco? "Non c'è un
metodo. Sicuramente dobbiamo sfruttare al massimo il potenziale dei
giocatori, avendo delle idee e facendole applicare ai giocatori stessi".
Parlando del subito, cosa va subito cambiato in questa nazionale? "Come
detto prima, bisogna trovare un equilibro. Tra difesa e attacco, tra mischia
e trequarti", cioé quel problema esistito fino a oggi, dove si è pensato
troppo a difendere e poco ad attaccare, dove tra pack e linea arretrata vi
era una spaccatura, e non solo nel gioco.
Il Sei Nazioni è alle porte. Ci si deve aspettare subito una rivoluzione, o
rivedremo il gruppo della RWC? "Sarà importante partire dall'ossatura del
gruppo mondiale in questo primo momento, per poi allargare il gruppo e farlo
crescere a partire dal tour di giugno. Servono giocatori pronti subito per
il Sei Nazioni, che è un torneo troppo importante, poi ci sarà tempo per
scoprire i giovani".

Un caro saluto da Cavallopazzo
<http://rugby1823.blogosfere.it/2011/09/calendario-mondiali-rugby-2011-tutti
-gli-orari-italiani.html> 



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