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R: I: [RUGBYLIST] considerazioni Italia
Giovanni Cardeti
gcardeti a yahoo.it
Lun 28 Feb 2011 16:11:42 CET
Capisco perfettamente il formalismo e il protocollo da seguire ma questa del TMO è una cosa che proprio non mi va giù, non da sabato ma da sempre.
Ritengo che sia cento volte più accettabile che sia direttamente l'arbitro a sbagliare senza nessun aiuto (come avveniva una volta) che vedere alla moviola un azione come quella di sabato e dopo sulla base di un formalismo o di come pongo la domanda uscire con una decisione del genere.
Se non c'è buon senso e uniformità nell'applicare una cosa che nei limiti del possibile dovrebbe essere oggettiva, meglio tornare al vecchio metro soggettivo che come detto è sicuramente più tollerabile.
Mi sembra che nel rugby valga il vecchio detto "per i nemici la legge si applica per gli amici si interpreta", il problema che siamo sempre dalla parte dei nemici....
Immagina se questa meta non fosse stata data alla Nuova Zelanda alla finale di coppa del mondo: veniva giù il mondo!
Giovanni
--- Lun 28/2/11, paolo.valbusa a libero.it <paolo.valbusa a libero.it> ha scritto:
Da: paolo.valbusa a libero.it <paolo.valbusa a libero.it>
Oggetto: I: [RUGBYLIST] considerazioni Italia
A: rugbylist a rugbylist.it
Data: Lunedì 28 febbraio 2011, 15:44
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----Messaggio originale----
Da: gcardeti a yahoo.it
Data: 28/02/2011 15.23
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] considerazioni Italia
Alcune considerazioni veloci dopo la partita con il Galles, agli esperti il compito di analizzare gli aspetti tecnici.
In riferimento alla meta di Zanni ritengo che, indipendentemente dalle regole che non conosco e non voglio conoscere, è veramente inconcepibile che non sia stata assegnata. Tutto dipende dal modo con cui un arbitro pone la domanda al TMO (basta chiedere: "c'è nessun motivo che osta alla concessione della meta?" e la meta di sabato sarebbe stata assegnata). Ridicolo.
Giovanni
Anch'io credo che la meta fosse da assegnare ma è bene ricordare che il protocollo di comunicazione tra arbitro e TMO (le frasi sono circa una quindicina) ha una sua ragione di essere: il TMO non sostituisce l'arbitro ma lo aiuta a prendere la decisione. Cioè a domanda precisa dell'arbitro (che poteva essere: esiste un motivo per cui io non debba concedere la meta?) deve esserci una risposta precisa del TMO che non può, diciamo così, "allargarsi troppo" , per esempio: guarda che tutta l'azione è viziata da un in avanti che non hai visto sulla linea di metà campo. Questo perché l'arbitro resta comunque il giudice unico della gara e si assume pienamente la responsabilità degli atti che compie. A noi italiani il tutto apparirà forse un vuoto formalismo. Ma ai formalismi, gli anglosassoni tengono molto. In fondo vi hanno costruito sopra una civiltà.
Però che rabbia non veder premiato il bel gesto di Zanni.
Ciao,
Paolo
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