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Re: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì

Angelo Volpe a fast volpe_angelo a fastwebnet.it
Lun 29 Mar 2010 17:35:02 CEST


Due brevi commenti.
1- Perchè restare a casa? Leggo spesso la stessa cosa anche con il 6 Nazioni. Pare che ormi si debba partecipare ad una competizione solo a patto di vincere, altrimenti a casa. Ma perchè? e da quando?. Lo sport è partecipazione prima di tutto, sebbene si tratti una partecipazione competitiva mirata alla vittoria. Con questo metro di giudizio e rinunciando a qualcosa ogni volta che si perde finiremo per non giocare o partecipare più a niente. 
2- La vicenda Bordon-Roma si è risolta con un arbitrato federale in base alla clausola compromissioria che regolamente simili dispute. Non c'è stato ricorso alla giustizia ordinaria, come da regolamento FIR. Che altra strada avrebbe dovuto percorrere Bordon per far valere i suoi diritti senza per questo incorrere in reprimenda?

angelo
  ----- Original Message ----- 
  From: allrugby 
  To: rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Monday, March 29, 2010 3:01 PM
  Subject: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì


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  Dal Gazzettino
  Ciao.
  Franco (TV)

  Honk Kong Sevens alle Samoa, Italia ko (commento: c'è un filo
  conduttore - purtroppo negativo - tra l'Italia a 15 e quella a 7.
  Basta vedere i risultati. Ma perchè non rimaniamo a casa dal seven?)

  Battendo in finale la Nuova Zelanda 24-21, le Samoa hanno conquistato
  il torneo di Hong Kong (nella foto la danza dei samoani) sesta tappa
  del circuito mondiale a sette. Nel match d'esordio i samoani avevano
  sconfitto l'Italia 40-12. Gli azzurri hanno poi battuto la Russia
  14-12 e sono stati sconfitti dall'Argentina 42-0. Infine ceduto
  all'Hong Kong 26-16.
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  Roma condannata a pagare Bordon (commento: siamo al giudiziario, non
  al rugbistico, ma tant'è. La riporto ugualmente, anche se
  malvolentieri)

  ROVIGO - Dopo il ko sul campo contro la FemiCz Rovigo (35-13) quello
  nelle aule della giustizia sportiva contro il rodigino Stefano Bordon
  (costato 87 mila euro).
        È stato un week-end pesante per la Rugby Roma e il suo
  presidente Paolo Abbondanza. L'imprenditore attorno al quale ruotava
  anche la candidatura dei Pretoriani per la Celtic League, scelta in un
  primo momento dal consiglio della Fir al posto di quella del Benetton
  Treviso. E se la sconfitta sportiva alla ripresa del Super 10 (3. di
  ritorno) contro una diretta rivale play-off sta nella legge dello
  sport. Quella giudiziaria patita nel lodo arbitrale contro l'ex
  allenatore Bordon è pesante. Perchè riconosce l'illegittimità del
  recesso della Roma dal contratto con il tecnico rodigino (esonerato il
  17 gennaio 2009) e condanna il club a liquidargli 87 mila euro per
  compensi professionali e spese di rito.
        La Roma aveva "cacciato" l'ex bandiera rossoblu e azzurra
  accusandolo di slealtà. Il collegio dichiarando l'illegittimità del
  recesso ha riconosciuto invece l'assoluta correttezza del suo
  comportamento. Tanto che pur non pronunciandosi sull'ulteriore domanda
  di risarcimento per diffamazione, a seguito del tenore dei comunicati
  stampa diramati sull'esonero, non l'ha respinto e ha indirizzato
  Bordon alla commissione disciplinare Fir.
        Il lodo arbitrale è lo strumento giuridico deputato a dirimere i
  contenziosi fra rugbisti in base alla clausola compromissoria
  sottoscritta dai tesserati. È pronunciato da un collegio di tre
  persone. Nello specifico ha stabilito che la Roma paghi a Bordon
  25mila euro per risoluzione anticipata del contratto, 25mila per le
  mensilità non corrisposte, 8 mila per i premi dei traguardi raggiunti
  nella stagione 2008/09 (salvezza e 6° posto), 20 mila per le spese di
  funzionamento del collegio arbitrale e 9 mila per le spese di
  assistenza e difesa sostenute da Bordon. Soddisfatto il difensore
  dell'allenatore rodigino, l'avvocato Francesco Zarbo: «Il collegio
  arbitrale ha restituito a una persona molto importante del rugby
  italiano la dignità e il decoro che ingiustamente si era cercato di
  sporcare».
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  Europeo under 18. Azzurrini travolti dalla Francia (commento: vedi il
  Sei Nazioni per le motivazioni della sconfitta, a dire il vero,
  "pesantina". Anche il Belgio e la Georgia ci sopravanzano).

  (e.g.) Agli Europei Under 18 in Veneto, Italia battuta nei quarti
  dalla Francia 50-10 (meta di Calabrese, un cp e una trasformazione di
  Menniti). Semifinali (mercoledì). 1.-4. posto: Francia-Belgio (San
  Donà, alle 20) e Irlanda-Georgia (Casale, alle 20); 5.-8. posto:
  Italia-Russia (San Donà, alle 18) e Germania-Romania (Casale, alle
  18).
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  MISCHIA APERTA di Antonio LIVIERO

  Sterilità italiana. La lunga notte dei "senza maul"

  Come va Nick? Non c'è maul. Era la corrosiva battuta di Stefano
  Semeraro che circolava tra i giornalisti lo scorso anno. E che
  riassumeva lo stato di impotenza del citì e della squadra azzurra dopo
  che era stato regolarizzato il crollo del raggruppamento palla in
  mano. Si sentivano defraudati del loro principale mezzo offensivo per
  avanzare, conquistare punizioni e, soprattutto, segnare mete. Ma ora
  che il Board è tornato sui propri passi l'Italia non riesce più a
  utilizzarlo. In autunno c'era la giustificazione del poco tempo
  disponibile. Poi è venuto il Sei Nazioni, e il maul quasi non si è
  visto. Non ha lasciato il segno, né in termini di avanzamento che di
  punti.
        Una prima considerazione è legata all'attenzione occhiuta che
  gli arbitri, in applicazione delle nuove direttive, dedicano alla
  squadra che ha il possesso, trascurando chi difende. Al secondo
  arresto della progressione non è più tollerato un ulteriore
  disassamento: o si gioca la palla o il possesso passa agli avversari.
  Questa regola c'era già, ma veniva accettata una certa
  discrezionalità. C'è poi la questione della coda del maul che si
  stacca e dei giocatori che vi si aggiungono a rimorchio: non deve
  venir meno la "legatura" tra giocatori. Stare ai margini appoggiando
  solo una mano non basta. Inoltre in una nuova testa di maul il
  portatore non deve rimanere dietro lo scudo dei compagni ma essere
  disponibile per il placcatore, altrimenti si sanziona l'ostruzione.
  Per contro le difese si sono perfezionate: in touche hanno migliorato
  la capacità di contrastare e recuperare il pallone così come di
  individuare e mettere a terra il perno del raggruppamento prima della
  blindatura laterale.
        Tutto questo ha reso più difficile segnare col maul. Franco
  Smith che a Treviso ha creato una delle testuggini più temute della
  Heineken Cup, mette nel conto gli automatismi perduti.
  «L'organizzazione richiede tempo e cura dei dettagli- mi dice -. Dopo
  un anno che non ci lavori non è facile ritrovare la strada. Però se
  gli arbitraggi dovessero privilegiare chi difende, questo gesto
  simbolo rischierebbe di essere abbandonato».
        In attesa che torni qualche meta da penaltocuhe, è anche vero
  che squadre come Francia, Irlanda e Inghilterra nel Sei Nazioni ne
  hanno fatto un uso significativo in pieno campo, per avanzamenti
  incisivi. Ma l'obbligo del combattimento frontale e della progressione
  sull'asse derivanti dalla limitazione dei disassamenti, lo ha
  trasformato in una prova di forza dispendiosa. Tanto che gli avanti
  rischiano di scoppiare poi in mischia chiusa. Insomma chi non ha un
  super pack ora tende a evitare il maul. Un problema che potrebbe
  riguardare l'Italia visto l'appannamento della mischia ordinata. Ma
  per ora la cosa certa è la responsabilità del gioco al piede che non
  consente un'occupazione efficace e con essa l'innesco di
  raggruppamenti penetranti in zona sensibile.
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  Dopo il brutto stop di Parma
  per il Casinò sarà vietato sbagliare

  Ripresa di campionato amara per il Casinò di Venezia che torna da
  Parma, dove si è disputata sabato la terza di ritorno, con una
  sconfitta per 24 a 17 contro il Plusvalore Gran Parma che lo
  riconsegna all'ultimo posto in classifica a quota 14, superato di una
  lunghezza proprio dai diretti avversari emiliani che si portano a 15
  punti al penultimo posto, a sei giornate dal termine del campionato di
  Super Dieci che dopo la lunga pausa agonistica dettata dal Sei Nazioni
  proseguirà ora senza interruzioni nel suo svolgimento fino a sabato 8
  maggio. Una battuta d'arresto in parte mitigata dal punto di bonus
  difensivo raccolto allo scadere grazie alla meta di Scott Palmer, che
  permette ai lagunari di rimanere a stretto contatto con un Plusvalore
  Gran sorretto da parte sua da una decisiva prestazione del mediano
  azzurro Tito Tebaldi autore per la sua squadra della marcatura e della
  trasformazione al 37' del secondo tempo. Da salvare per i veneziani
  rimangono anche la buona prestazione complessiva, a tratti superiore a
  quella offerta dai padroni di casa, e il pieno recupero del capitano
  Edoardo Candiago, che sabato dopo oltre sei mesi di stop per
  infortunio ha rimesso piedi in campo in un contesto agonistico,
  dimostrando il suo pieno recupero fisico e siglando anche una meta al
  12' della ripresa che cocretizzava una prolungata azione offensiva
  degli avanti amaranto-oro. Su queste basi il Casinò comincia oggi a
  preparare la prossima gara il derby contro il Petrarca Padova, in
  programma sabato prossimo a Favaro Veneto alle ore 16, quando la
  squadra ritroverà lo stesso avversario che ne aveva clamorosamente
  messo in luce i limiti di tenuta nell'incontro dell'andata svoltosi in
  notturna al "Geremia" alla Guizza. Da allora il XV veneziano ha un
  nuovo allenatore Alejandro Canale, il quale sia prima sia dopo
  l'incontro di Parma ha espresso la convinzione che "la nostra salvezza
  non è legata certo a una sola partita contro il nostro avversario
  diretto, perchè possiamo raccogliere punti anche contro squadre più
  attrezzate di noi, e in sei partite c'è lo spazio per recuperare lo
  svantaggio". Possibilmente a cominciare da sabato prossimo contri i
  cugini veneti del Petrarca..
        M.Sal.
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