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[RUGBYLIST] ... E' TUTTA COLPA DI DONDI ...
allrugby
allrugby a gmail.com
Mer 3 Feb 2010 19:38:22 CET
Concordo in pieno con Pasquale ed Angelo. Gli squali devono stare
nell'oceano e non mordere, comunque, anche fuori dall'acqua!
Ciao.
Franco (TV)
Il 03 febbraio 2010 19.14, Angelo Volpe @fast
<volpe_angelo a fastwebnet.it> ha scritto:
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>
> Intanto Federico sii benvenuto in list perchč mi pare di non averti mai letto.
> Il presidente Dondi ricopre questo ruolo da svariati anni, al punto che ormai dev'essere tutt'uno con l'arredamento degli uffici dell federazione. Nello svolgere il suo compito ha sempre contato su ampie maggioranze e scarsa opposizione. Praticamente č stato ed č il padrone assoluto del vapore, anche per mancanza di reali alternative. Dunque tutto quello che di buono e di cattivo č successo o succede nel rugby italiano ricade sotto la sua sfera di influenza. E' la federazione (=Dondi e il suo consiglio federale) che fa le regole e le disfa. E' Dondi che ha portato avanti le trattative con il Board della Magners facendo trapelare le notizie che lui riteneva opportuno far trapelare e quando; č lui (e il suo Consiglio federale) che a suo tempo ha effettuato la scelta delle due formazioni candidate ad entrare nella Celtic ( e sappiamo bene come č andata).
> Adesso tu scrivi che non č con lui che bisogna prendersela, ecc. ecc. Ti ammiro per l'esercizio di stile politically correct, ma che ha un certo che di forzatamente formale e dunque un po' stucchevole; vorrei invitarti a vedere le cose in maniera concreta come le posso vedere io che seguo il rugby con passione, ma non da "dentro", come tesserato, nč dirigente, nč altro. E come me in Italia ce ne sono milioni di appassionati che restano allibiti sull'esito della trattativa per la Magners league. Chi dovrebbe essere l'interlocutore in una situazione come questa se non il direttore della baracca? O se preferisci il maestro concertatore? O se preferisci, il massimo dirigente responsabile della federazione? Con chi bisognerebbe confrontarsi se non con il presidente Dondi? Con l'usciere capo o il capo ragioniere (se ne esiste uno)??
> Qui non si tratta di campanilismi. Io personalmente, essendo padovano, non sono coinvolto direttamente con Viadana o Treviso e nemmeno sono mai stato un convinto estimatore del progetto Celtic perchč ero convinto, e lo sono tuttora, che alla fine a rimetterci sarebbe stato il campionato dei "poveri", ossia degli esclusi, di quelli che non avevano la possibilitą di avventurarsi in Celtic e che sarebbero rimasti a disputarsi un titolo minore, visto che i migliori erano impegnati altrove. Dunque il mio punto di vista č piuttosto neutro. Ma una volta intrapresa l'avventura, buon gusto e buon senso vorrebbero che il percorso e i risultati fossero adeguati all'impegno profuso e alle forze (enormi) messe in campo. Invece stiamo assitendo ad una specie di mercato del sabato dove la controparte resta allibita per come sia stata condotta tutta la vicenda a cominciare dalla scelta delle due squadre italiane e, per finire, al mancato rispetto di alcune clausole richieste da subito e non osservate (contratti tv ecc.).
>
> Dondi -che piaccia o no- č e resta l'interlocutore unico di tutta questa vicenda, perchč di fatto, non ce ne sono altri.
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> Angelo
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> ----- Original Message -----
> From: Ferrini Federico
> To: rugby list
> Sent: Wednesday, February 03, 2010 6:14 PM
> Subject: [RUGBYLIST] ... E' TUTTA COLPA DI DONDI ...
> Coobiz.it - Gestisci la tua azienda in rete - http://www.coobiz.it
> ... č tutta colpa di Dondi ... !!
>
> lo sento, lo leggo ... quali che siano le persone, le latitudini, le longitudini, per non parlare dei forum, č sempre tutta colpa di Dondi (senza naturalmente dimenticare Ascione, il Richelieu della situazione !?).
>
> Da alcuni anni tutti i sabati e le domeniche sono in giro per l'Italia rugbistica, almeno quella dove si gioca il campionato U.20 di eccellenza, il girone 1.
> Da Roma a Treviso, passando per Parma, Viadana, Calvisano, ecc, da pił parti sento sempre malcontenti profondi, lamentele, arrabbiature, un elenco cospicuo di cose che non vanno, che non funzionano ed č sempre tutta colpa di ... Dondi, di Ascione, della FIR.
>
> ... č tutta colpa di Dondi ... !!??
>
> Consentitemi di dissentire, anche di "protestare energicamente" per quello che ritengo un vizio di fondo, un modo non utile, noioso ed alla fine poco intelligente, di definire i problemi.
>
> ... č tutta colpa di Dondi ... !!??
> ... e le societą, i dirigenti, gli stessi tecnici societari, ecc.?
>
> Che il nostro movimento debba crescere non lo scopriamo adesso.
> Tale crescita č indissolubilmente legata alla crescita dei nostri ragazzi. Occorre fare il possibile perché questi ragazzi possano esprimere in modo compiuto le loro potenzialitą.
> Per questo occorre la crescita di tutte le componenti del movimento, a partire soprattutto dai Club: capacitą organizzative, manageriali, gestionali.
> Per quanto scontato possa apparire, in realtą si tratta di una "missione" estremamente difficile.
>
> CAMPANILISMI, LOCALISMI, INCAPACITA' DI PENSARE ED AGIRE IN FUNZIONE DI OBBIETTIVI GENERALI (CHE PURE SOTTENDONO INTERESSI COMUNI) SONO LA REGOLA DIFFUSA, LA DINAMICA PREVALENTE CHE IMPREGNA DI SE EVENTI, COMPORTAMENTI ED IDEE, LA QUOTIDIANITA' DELLE NOSTRE SOCIETA'
>
> Si potrebbero scrivere paginate intere: dinamiche come quelle che vedono il proprio orticello al di sopra di tutto (talvolta anche contro tutto e tutti), i nostri campionati densi di stranieri spesso mediocri, con i nostri giovani relegati in panchina quando va bene, e quant'altro ... .
> Tutti meccanismi perversi, ma anche complessi, che non hanno consentito al "prodotto Rugby" di essere visto, comprato, di affermarsi come sport da vedere e da godere, col risultato di tribune semideserte e di un professionismo gonfiato, illusorio, non supportato da presupposti adeguati (economici prima ed organizzativi dopo) neanche a livelli minimali.
> Anche alcuni aspetti dei dibattiti dei nostri forum, con le stupidamente litigiose posizioni che vi sono espresse, evidenziano queste problematiche.
> Ma sono cose che tutti conosciamo.
>
> Operare in questo contesto č estremamente difficile e faticoso.
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> ALCUNI ASPETTI DELLA "CULTURA", PURE RICCA DI EVENTI E DI VALORI, CHE SOTTENDE IL NOSTRO MOVIMENTO E LA SUA STORIA, SONO FORSE L'OSTACOLO PIU' GROSSO E DIFFICILE DA SUPERARE.
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> Federico_______________________________________________
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