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R: [RUGBYLIST] meta di punizione o tecnica
Finim BROKER
finimbroker a tiscali.it
Lun 16 Nov 2009 16:53:33 CET
Ormai si perde nella notte dei tempi la mia dismissione dal settore
arbitrale FIR ma, ricordo benissimo, che una delle ultime questioni
dibattute in un raduno arbitrale di alto livello era stata proprio riferita
a questo argomento:
"la ripetizione di falli intesa come operata dal singolo giocatore, dalla
sua squadra in un limitato periodo di tempo o su particolari situazioni di
gioco, determina la possibilità di concedere una meta tecnica?".
La risposta del Centro Studi, supportata da documenti internazionali
provenienti da IRB era stata negativa. Infatti si diceva che la meta tecnica
era comunque da concedere, qualora ce ne fossero i presupposti, anche al
primo fallo che impediva una segnatura, senza bisogno che si verificassero
più falli dello stesso tipo.
La ripetizione di falli, doveva comportare in primo luogo un richiamo, poi
L' espulsione temporanea, la definitiva anche di tutti i 15 giocatori in
campo.
All' epoca era così; non so se lo sia ancora adesso ma qualora non lo fosse
secondo me, dopo quanto successo sabato, una riflessione da parte di IRB
andrebbe fatta.
Roberto Ferrario
-----Messaggio originale-----
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di athos.fba
Inviato: lunedì 16 novembre 2009 16.05
A: rugbylist
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] meta di punizione o tecnica
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Ma per Giove !!!
Tutto lo stadio, credo tutti gli appassionati incollati alla televisione che
mandavano grandi "incoraggiamenti" ai nostri e altro all'arbitro, tutta la
stampa specializzata internazionale compresa quella neozelandese con toni
diversi ma univoci nell'analisi della situazione dicono che una meta di
punizione "DOVEVA" esserci accordata e chi ti esce ????
Addirittura il coordinatore del centro studi arbitrale della federazione
italiana che difende il collega....
Siamo proprio appposto.... anzi quasi ammirazione per i neozelandesi ... che
"conoscendo" il regolamento commettono falli "legali"...
non so se ridere o piangere....
ciao
fabio
----- Original Message -----
From: <paolo.valbusa a libero.it>
To: "rugbylist" <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Monday, November 16, 2009 10:06 AM
Subject: [RUGBYLIST] meta di punizione o tecnica
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Ciao a tutti,
riporto un articolo apparso oggi sulla Gazzetta on line. Spiega il motivo
per cui l'arbitro non ha concesso la meta di punizione.
Ciao,
Paolo
La Gazzetta dello Sport.itEcco perché non è stata data meta all'Italia
Quegli ultimi sette minuti finali resteranno nella mente di tutti, degli
80.000 a San Siro come dei due milioni di spettatori davanti alla tv.
L'Italia che spinge con la mischia a 5 metri dalla meta, la prima linea che
collassa una, due, tre, quattro volte e Parisse a chiedere di nuovo un'altra
mischia, aspettando una meta tecnica invocata da tutti ma che l'arbitro
Dickinson non concederà. Perché la meta non è stata concessa all'Italia?
Secondo Claudio Giacomel, coordinatore del centro studi arbitrale della Fir,
l'arbitro australiano non poteva fare diversamente. "Non poteva concedere la
meta tecnica perché l'Italia non era in avanzamento. Certo, è una situazione
paradossale perché era proprio il fallo del pilone sinistro neozelandese,
Tialata, a impedirlo. Ma la meta tecnica viene data solo se il fallo
impedisce una segnatura sicura, in quel caso invece l'Italia era inchiodata
a cinque metri, troppo lontana dalla meta: per il regolamento, in quei
cinque metri può anche succedere che Parisse, raccogliendo il pallone,
faccia un "in avanti". Se l'Italia fosse riuscita ad avanzare di due o tre
metri, a spingere la mischia neozelandese dentro la propria area, allora le
condizioni per la meta tecnica ci sarebbero state, ma così no. Devo dire che
i neozelandesi hanno dimostrato di essere molto preparati nel regolamento.
Hanno fatto l'unica cosa che poteva evitare i cinque punti. Di fronte a
quegli affossamenti istantanei, l'arbitro non poteva far altro che fischiare
falli su falli, al limite dare altri cartellini gialli, ma non poteva dare
meta tecnica. Il fatto che il tempo stesse per finire è stato un aiuto in
più".
Simone Battaggia
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