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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì - 2 bis
allrugby
allrugby a gmail.com
Lun 11 Maggio 2009 21:59:03 CEST
Colpevolmente, non ho guardato le notizie locali riportate dal
Gazzettino (che comunque, ogni tanto, impagina come vuole).
Da notare il grande risalto dato al rugby nello sport bellunese.
Scusandomi con tutti, presterò maggiore attenzione.
Ciao.
Franco (TV)
RUGBY Le prime analisi dopo la sconfitta nel derby veneto. Intanto a
Wium va il premio "Giocatore dell’anno" del Club Amici di Renzo
Casinò resta nel Super Dieci e guarda al futuro
Il capitano Candiago: «Con il Rovigo potevamo fare meglio, ora spero
che il gruppo sia riconfermato»
Con qualche brivido di troppo il Casinò di Venezia ce l'ha fatta a
confermarsi un altro anno (l'ultimo prima della riforma dei campionati
che scatterà dalla stagione 2010-2011) in Super Dieci, nonostante la
sconfitta interna a zero punti rimediata sabato scorso in casa contro
la Femi-Cz Rovigo, che da parte sua grazie all'affermazione con il
punto di extra bonus (25 a 15 il finale) si qualifica clamorosamente
ai play-off ai danni di Cariparma sconfitta nel frattempo nello
scontro diretto a Calvisano. Un derby veneto quello tra lagunari e
polesani non esaltante nel gioco ma pieno di tensione: alla fine
entrambe le formazioni hanno colto quello che cercavano, il Casinò la
salvezza, il Rovigo uno storico passaggio alla fase finale per la
prima volta dopo undici anni. L'ambiente amaranto-oro si è alla fine
rallegrato per il passaggio dei rodigini ai danni della squadra
emiliana allenata da Andrea Cavinato, che già aveva punito il Casinò
nella finalissima di Coppa Italia proprio a Rovigo ad aprile. Da parte
veneziana è ancora presto per i bilanci definitivi, c'è un notevole
residuo di emozioni forti in campo dopo la gara che ha tenuto in
bilico i veneziani fino al fischio finale e all'arrivo delle notizie
dagli altri campi dove erano impegnate le avversarie dirette, in
particolare da Viadana dove il Gran Parma scivolava giù dal Super
Dieci. Grandissima l'emozione del giocatore Willem Wium nell'ultima
gara che lo ha visto di nuovo in meta per la seconda volta in due
settimane, capace nonostante qualche acciacco di confermarsi tra i
migliori per coraggio e iniziativa, tanto da guadagnarsi il premio di
“Giocatore dell'anno” assegnato dal Club “Amici di Renzo”, in memoria
dello scomparso presidente Renzo Doria. È dunque il capitano Edoardo
Candiago che sintetizza la gara contro Rovigo: «Primo tempo male,
secondo meglio. Potevamo fare di più perché avevamo il vento a nostro
favore, ma ancora una volta non abbiamo messo a frutto una condizione
a noi favorevole – dice il giocatore – adesso con la salvezza in tasca
guardiamo al futuro, spero che il gruppo sia riconfermato anche perchè
abbiamo lavorato tanto e bene, l'intesa è cresciuta con il passare
della stagione e anche la qualità del gioco». Anche l'allenatore
Andrea Sgorlon – che ha assistito nella conduzione tecnica il francese
Christian Gajan - guarda avanti, ma con qualche interrogativo: «Sì, ci
siamo salvati e questo era l'importante. Per quanto mi riguarda il mio
contratto è in scadenza, non so cosa farò la prossima annata». Una
situazione che riguarda anche altri giocatori prossimi alla fine della
carriera o del contratto, dietro ai quali stanno però crescendo nuove
leve come il numero otto Paschini entrato nella ripresa e l'albanese
Sevian Daupi proveniente dalle giovanili. In particolare sabato il
Casinò è stato costretto a schierare una linea dei trequarti davvero
leggera (Perziano, Manuel Dallan, Pilat, Crane) che ha sofferto
nell'avanzamento lungo la verticale. Chi invece ci è riuscito con
maggiore efficacia è il trequarti del Rovigo, Gabriel Pizarro premiato
come Uomo del match e autore della meta decisiva al quarto di
recupero: «Ci abbiamo creduto fino alla fine, dovevamo farlo per noi,
per Brunello e soprattutto per la città e il pubblico che ci ha
seguito anche qui a Mestre».
Michele Salin
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RUGBY SUPER 10 Il presidente Fulvio Lorigiola analizza il deludente
campionato dei bianconeri, terminato con un anonimo sesto posto
Petrarca senza Graham. E senza sponsor
«Per motivi familiari il tecnico ci ha chiesto di rescindere il
contratto. E la Carrera non sarà più il nostro abbinamento»
Delusione. In questa parola c'è la sintesi del pensiero del presidente
del Carrera Petrarca, Fulvio Lorigiola, il giorno dopo il termine del
Super 10, che ha visto il XV bianconero classificarsi al sesto posto.
«Una stagione con luci e ombre - spiega Lorigiola - Non abbiamo
raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Avevamo ambizioni
ed erano dichiarate. Visto come è andata la seconda parte del
campionato, resto convinto che questa squadra poteva giocarsela con
tutte. E la delusione aumenta».
Quali sono stati a suo avviso i momenti che hanno segnato la
vostra stagione?
«A fare da spartiacque è stata la partita interna con il
Bucarest, persa in maniera sciagurata. Era un'occasione d'oro per
essere la prima squadra italiana a superare il primo turno di Coppa
Europa. Il rammarico cresce se si pensa che abbiamo battuto due volte
i francesi del Bourgoin, che poi sono arrivati in finale».
Si dice che la sera prima di quella partita, alcuni giocatori
del Petrarca siano andati bellamente a ubriacarsi.
«Non è così. È vero che quella sera qualche nostro giocatore ha
bevuto più del lecito, ma nessuno di quelli che poi è sceso in campo.
La voce ovviamente è giunta anche a noi. Abbiamo fatto tutte le
verifiche».
Un altro momento critico si può identificare con la sconfitta
interna con l'Overmach Parma?
«Sicuramente. Al punto che dopo quella partita abbiamo parlato
chiaramente con lo staff tecnico. Eravamo precipitati in piena zona
retrocessione, serviva una scossa».
Che è stata quella di riaffidare, di fatto, la squadra a
Pasquale Presutti.
«Presutti dello staff tecnico era il capo, ed era la soluzione
più logica che desse una mano pratica a Graham e Roux. Eravamo davvero
in difficoltà. Poi siamo andati a Roma a vincere con la Futura Park e
le cose hanno iniziato a girare per il verso giusto».
Presidente, George Graham rimane al Petrarca?
«Per motivi familiari ha chiesto di rescindere il contratto. Ci
lasciamo da amici».
E Polla Roux?
«La sua posizione è diversa e ha fatto bene il suo lavoro. Non
ci sono motivi per non continuare insieme. Farà ancora parte dello
staff. Tutto il resto è ancora da decidere. A giorni ci troveremo con
Presutti e inizieremo a ragionare sul da farsi. Anche se non è facile.
Per mille motivi».
Ce ne può dire almeno qualcuno?
«Intanto non si sa ancora cosa deciderà di fare la Federazione
con la partecipazione italiana alla Celtic League. Se si farà, può
essere che le squadre del Super 10 si ridimensionino. A noi,
sinceramente, quello della Celtic non sembra un grande progetto, ma è
uno scenario che cambia le prospettive. E di conseguenza, il modo di
programmare la prossima stagione sportiva».
Si parla anche di una possibile coalizione veneta per formare
una delle due squadre che faranno la Celtic.
«Se ne parla, ma il Petrarca non è così attratto. Penso che la
Benetton abbia i mezzi per fare la Celtic da sola. Ad ogni modo non
escludiamo a priori una collaborazione».
Se parte la Celtic, quale potrà essere il futuro del Petrarca?
«Abbiamo il migliore settore giovanile d'Italia con almeno
sei-sette giocatori che possono fare parte della prima squadra. Ma
prima di fare questi discorsi è opportuno capire esattamente cosa
deciderà la Fir entro fine maggio. È comunque nostra intenzione di
massima non sconvolgere l'attuale assetto della squadra».
Capitolo sponsor. Il marchio Carrera rimarrà?
«A oggi c'è la certezza che la famiglia Tabacchi continuerà a
esserci vicina, ma che il marchio Carrera non sarà più lo sponsor
principale. Siamo alla ricerca di un main sponsor, cosa non facile in
questi tempi di difficoltà economiche».
Mezzo sponsor l'avete reperito grazie al sesto posto.
«Esatto. La qualificazione alla Challenge Cup vale circa 400
mila euro. Ma più che per una questione di soldi, ci tenevamo per il
prestigio».
Ha detto che non intendete in ogni caso sconvolgere l'attuale
assetto della squadra. Non è che tutti meritino la riconferma.
«Garantisco che questo è un gruppo di giocatori di grande
serietà, che non si è mai tirato indietro. Io credo che con un anno in
più di reciproca conoscenza, il rendimento sarà molto migliore. Come
del resto è stato dimostrato nelle ultime partite. C'è qualcuno che è
in scadenza di contratto, come Stoltz, che cercheremo di tenere».
Scenari comunque tutti da definire.
«Visto il caos che si è creato con la storia della Celtic
League, è inevitabile. Ma il Petrarca ha una sua storia, una sua
tradizione, una continuità di intenti. Possono magari cambiare i
protagonisti, ma il Petrarca rimane».
Alberto Zuccato
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RUGBY GIOVANILE
ROFEO PINO BOTTACIN
Una grande kermesse nel segno del Petrarca
Il Petrarca rugby Junior si è aggiudicato la 28. edizione del
"Trofeo Pino Bottacin", cui hanno partecipato 18 società (e 60
squadre) nelle categorie Under 9, 11 e 13, per un totale di 1.325 tra
giocatori e tecnici. All’Aquila (i giocatori abruzzesi sono stati
alloggiati dalle famiglie dei coetanei padovani, mentre i loro
genitori hanno usufruito dell’interessamento dell’associazione
albergatori termali di Abano e Montegrotto) è stato invece assegnato
il 1. Trofeo Infracom "Passione e competenza". La manifestazione
ricorda la figura di Giuseppe "Pino" Bottacin, mediano di mischia del
Petrarca e della nazionale negli anni ’50 e ’60, poi industriale di
successo, che perse la vita a 43 anni in un tragico incidente aereo
nei pressi di Rieti il 16 dicembre del 1978. «Il trofeo è stato una
giornata meravigliosa», ha sottolineato il presidente del Petrarca
rugby Junior, Giacomo Lorello. Un’apposita giuria ha poi assegnato i
premi individuali. Under 9 più combattivo: Bitta Crivellaro (Badia),
premio degli "Amici di Mattia", associazione costituita per ricordare
Mattia Porro, trequarti delle giovanili bianconere scomparso in un
incidente stradale nel 1999; under 11 più creativo: Gabriele Migotto
(Leonorso Udine) premio dei Petrarchi; migliore attaccante under 13:
Francesco Bettio (Paese), premio degli "Amici di Mattia". Alle
premiazioni sono intervenute Francesca e Roberta Bottacin, figlie di
Pino.
TORNEO CITTÀ DI PADOVA
Tanti applausi agli impianti del Valsugana
I campi sportivi del Valsugana rugby hanno ospitato la 25.
edizione del torneo Città di Padova di minirugby. A sfidarsi 70
squadre in rappresentanza di 17 società. Numeri sempre in aumento
anche in questa edizione: 930 atleti coinvolti, circa 1.800 spettatori
presenti divisi tra genitori, parenti e semplici accompagnatori, con
160 persone dello staff organizzativo che hanno svolto diversi
compiti. Doppio successo dei trevigiani del Mogliano nell’under 7 e
nell’under 9. Vittoria del Cus Padova nell'under 11 (battuto in finale
il Roccia Rubano). Primi tre posti tutti veneti per la categoria under
13, con il Vicenza trionfatore dopo il successo finale sui padroni di
casa del Valsugana, piazza d'onore per il Roccia Rubano. Alla
conclusione del torneo è stato assegnato il premio al giocatore più
giovane della manifestazione, vinto da Riccardo Benvegnù, classe 2002,
del Mogliano rugby.
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«Dopo il ko con l’Overmach
la squadra è stata affidata a Presutti
Eravamo davvero in difficoltà
«Giocatori ubriachi prima del match
con Bucarest? Qualcuno ha bevuto
più del lecito, ma non ha poi giocato»
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Travolto l’Oderzo, il XV di Dal Pont approda al barrage nazionale
(s.c.) Il Belluno Rugby liquida con grande autorevolezza la pratica
Oderzo e stacca il biglietto per il barrage nazionale. Un torneo
(l’inizio - a dir poco discutibile - è previsto il prossimo 31 maggio)
che vedrà 16 formazioni in lotta per la conquista degli ultimi quattro
biglietti disponibili per salire in serie B. Era una gara senza
appello quella prevista ieri a Villa Montalban. Per gli sconfitti,
infatti, significava la chiusura della stagione. Logico che entrambi i
contendenti vi siano arrivati con la massima concentrazione. Forse
meno scontato, ma pur sempre in linea con lo spirito dello sport (e
del rugby in particolare), il fatto che - alla vigilia - ci si impegni
a realizzare qualcosa di particolare in caso di successo. Così, al
termine, compagni e tecnici non hanno fatto sconti a Stefano Pasa. E
la lunga, fluente chioma «rasta» è caduta sotto l’azione di
improvvisati Figaro. Una cosa è certa: i suoi genitori non se la
prenderanno!
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Nella 18. edizione della kermesse trevigiana Lions Mogliano e Benetton
portano a casa il titolo rispettivamente fra gli Under 7 e gli Under
15
Trofeo Topolino, la Marca va due volte in meta
Sei le venete in finale, doppietta anche del Petrarca Padova. Ma a
vincere è stato il rugby con 5 mila bambini in campo
Treviso
Due categorie vinte dalle squadre trevigiane nel “31. Torneo
Minirugby Città di Treviso-18. Trofeo Topolino”, manifestazione
riservata alle categorie Under 15, 13, 11, 9 e 7, che si è disputata
tra ieri e sabato a Treviso e Casale.
Lions Mogliano e Benetton Treviso hanno sbaragliato il campo
nelle categorie estreme. Il XV moglianese ha vinto la categoria dei
più piccoli, quella degli Under 7, piegando nella finale l’Amatori
Parma per 3-0, la compagine biancoverde ha invece battuto i rivali del
Petrarca nella categoria dei più grandi, quella degli Under 15.
In totale 6 squadre venete si sono qualificate tra le 10
finaliste e ben 4 sono le categorie vinte dalla nostra regione.
Treviso e Padova l’hanno fatta da padroni: se Treviso ha vinto con
Mogliano e Benetton, il Petrarca ha piazzato al vertice due sue
squadre in Under 11 e Under 13. Treviso ha aperto e chiuso la serie
dei successi.
Nella prima finale il Lions Mogliano ha battuto 6-0 l’Amatori
Parma. Partita mai in discussione con i moglianesi di Cristina Zanata
una spanna al di sopra degli avversari. La formazione del Lions:
Bassotto, M. Garbisi, Zabeo, Zanin, L. Marin, Lorenzon, Spironello, A.
Garbisi, La Rocca, Santin. All. Zanata; accompagnatore D. Marin.
Nella finale dei più grandi, sfida tiratissima, con il Benetton
che dopo aver chiuso sotto 0-5 il primo tempo, è riuscito nel finale
di gara a ribaltare la situazione grazie a una meta segnata da
Francesco Zaramella, trasformata da Matteo Gasparini. Poi Treviso ha
difeso con i denti il risultati nei minuti che mancavano e ha portato
a casa un trofeo meritato e di grande prestigio. La formazione
trevigiana: Lassotovitch; Russo, Nizzero, Zaramella, Ceccato;
Gasparini, R. Brunello; Michieletto, Spolitu, Fallahi; Chiusso,
Fanton; Serraglia, Frasson, Relandini. A disp. Zaffalon, Bardin,
Cavallin, Cosulich, Gerotto, Mazzariol, Bianchin. All. Toppan.
Accompagnatore: Brunello.
Per la Treviso rugbistica è stata una grande giornata sportiva,
un successo in una manifestazione riuscitissima e che ha accolto per 2
giorni, in Ghirada, Casale e poi a Monigo, in occasione delle finali
delle 5 categorie, quasi 5.000 bambini da ogni parte d’Italia e pure 3
club stranieri, dalla Croazia, dalla Svizzera e dall’Austria.
A vincere è stato ancora una volta il rugby e chi ha partecipato
ha portato a casa qualcosa di importante. Una manifestazione riuscita
sotto tutti i punti di vista, un risultato che va condiviso tra i
numerosi volontari e i componenti del Vecio Rugby che da anni stanno
contribuendo perché tutto fili liscio.
Questi i risultati delle finali. Under 7: Lions Mogliano-Amatori
Parma 6-0, Under 9: Olimpic Roma-Perugia 3-0, Under 11: Petrarca-Parma
9-1; Under 13: Petrarca-Valsugana 5-3; Under 15: Benetton-Petrarca
7-5.
Questi i vincitori del premio “Grillo Talpa Sky”. Under 7:
Leonardo Marin (Lions Mogliano); Under 9: Tommaso Colafigli (Olimpic
Roma); Under 11: Alberto Chinchio (Petrarca); Under 13: Marco
Matteralia (Petrarca); Under 15: Francesco Zaramella (Benetton).
Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti l’assessore del
Comune di Treviso, Mauro Michielon, il presidente del Civ, Roberto
Bortolato, il ds della Federazione, Carlo Casagrande, quindi il
presidente del Minirugby Treviso e vice presidente del Benetton,
Alfonso Fuselli e il consigliere del Benetton, Giuseppe Maresio.
Un premio è stato assegnato dal Vecio Rugby Treviso alla bambina
e al bambino più piccoli del torneo, Magdalena Vendramin dello Jesolo
e Lautaro Bressan del Rugby Educativo San Donà. Premi consegnati dal
presidente del Vecio Rugby, Manrico Marchetto e dal vice, Giorgio
Fanton.
Ennio Grosso
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Belluno32 - Oderzo10
MARCATORI: Belluno - Risdonne 2 mete, Cerpelloni, Govigoux e
Serragiotto 1 meta, Da Pian 1 trasformazione, Piazza 1 trasformazione
e un piazzato. Oderzo - Contò e R. Martin 1 meta.
BELLUNO: Risdonne; Serragiotto, Lunardon, Govigoux, Cerpelloni;
Piazza, Fogherazzi; Moretti, Cibien, T. Michelon; De Bona, G.
Michelon; Pasa, Panepinto, Sommacal. Entrati anche: Da Pian, De Col,
De Polo, Savelli, Sponga e Zago. All: D'Antimo.
ODERZO: Damo; Da Rugna, Sartor, Pagotto, Marturano; R. Martin,
Balliana; De Bortoli, Zoia, S. Martin; Furlan, Santarossa; Momesso,
Bergamo, Carpenè. Entrati anche: Cappelletto, Contò, Grando, Moino,
Romanello, Saccon e Sanson. All: Brochetto.
ARBITRO: Poli di Padova.
BELLUNO – Nulla da fare per l’Oderzo di Gabriele Brochetto che
si ferma proprio alla soglia delle finali nazionali a 16 squadre per
la promozione in serie B.
Troppo forte il Belluno per il XV opitergino e il computo delle
mete sta a testimoniare la differenza in campo tra le due squadre.
Alle due marcature trevigiane, di Contò e Riccardo Martin, ha risposto
il Belluno con ben 5 marcature.
Tanto di cappello comunque all’Oderzo che ha condotto una
stagione di spessore e la qualificazione alla fase finale, con il
passaggio del primo turno di barrage ai danni del Vicenza, sono una
limpida testimonianza del valore della compagine. Ora l’arrivederci
alla prossima annata che tutti in casa opitergina si augurano ancor
più ricca di successi e magari anche più fortunata, mentre per la
conferma di Brochetto sulla panchina dell’Oderzo sembra solo questione
di attendere qualche giorno.
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Benetton Treviso28 - Futura Park Roma 0
MARCATORI: pt 1’ Francescutti meta tr Benvenuti; 24’ Missaglia meta tr
Benvenuti; 33’ Missaglia meta tr Benvenuti; st 35’ Barzan meta tr A.
Persico.
BENETTON TREVISO: Gobbo; Giuliato, Benvenuti, D'Aloja,
Missaglia; Negretto, Curtolo; Corbanese, Lorenzon, Francescutti;
Marcolina, Bocchi; Berisa, Gega, Naka. Entrati anche: Zara,
Taffarello, Fantin, Biasin, Piovesan, A. Persico e Barzan. All: Zorzi.
FUTURA PARK ROMA: M. Falsaperla; Senso, Salvan, Di Luzio,
Iacobini; L. Falsaperla, Delfino; Cascio, Cipollini, Fatucci; Chiusso,
Fiorelli; Attuna, Scalas, Brizioli. Entrati anche: Politano, Congiu,
Palmieri, Boccanni, Peduzzi e Lupidi. All: Gamboni.
ARBITRO: Cason di Rovigo.
NOTE: cartellino giallo a Cipollini (27’ pt) e Naka (20’ st); pt 21-0.
TREVISO – Battendo la Futura Park Roma per 28-0 (4 mete a zero),
l’Under 19 del Benetton si è qualificata per la semifinale scudetto in
programma il 17 e 24 maggio contro il Carrera Petrarca Padova, a sua
volta vincitore nel barrage sul Colorno per 40-6. Partita mai in
discussione, con i trevigiani avanti sin dal primo minuto di gioco con
una meta di forza di Francescutti; quindi a cavallo della mezz’ora una
doppietta di Missaglia ha spalancato le porte al successo della
squadra trevigiana. Nella ripresa, solo allo scadere il punteggio si è
mosso nuovamente, con la quarta meta segnata da Barzan. Domenica la
semifinale contro Padova da giocare a Treviso, il ritorno una
settimana più tardi a campi invertiti. Sorpresa negli altri due
barrage: il Montepaschi Viadana è stato sconfitto in casa dal
Mantovani Lazio 14-17, i campioni d’Italia dell’AlmavivA Capitolina
sono stati battuti, anche loro in casa, dall’Orved San Donà 15-24.
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RUGBY Quasi 400 spettatori a Villa Montalban per lo spareggio che apre
la porta ai successivi spareggi per la promozione in B
La corsa playoff del Belluno parte alla grande
Obiettivo centrato: il 32-10 all’Oderzo consente a Risdonne e compagni
di approdare al barrage nazionale
Obiettivo centrato. Il Belluno Rugby supera di slancio l’ostacolo
Oderzo e approda al barrage nazionale: 16 squadre in lizza per i
quattro posti che valgono la serie B. Sul terreno di Safforze si sono
affrontate (come, d’altra parte, indicavano tutti i pronostici) due
antitetiche visioni del gioco. Da una parte gli ospiti impegnati a
nascondere quanto più possibile l’ovale dentro e ottorno alla mischia,
a provare la conquista del terreno solamente con lunghi calci, e molto
attenti a esplorare sistematicamente l’elasticità della terna
arbitrale in tema di antigioco. Dall’altra, un XV gialloblù che s’è
via via rivelato una macchina perfettamente tarata; e un perfetto
amalgama tra «esperti» e giovani. Partenza attenta dei padroni di
casa, memori - oltretutto - di quanto successo lo scorso anno a
Valdagno. Poco alla volta, comunque, il Belluno avanza il suo raggio
d’azione e, seppure non concreta in punti la superiorità territoriale,
tiene sotto pressione la difesa ospiti. Al 10’ il punteggio si
schioda. Piazza mette tra i pali il primo di una serie di penalty
provocati dagli ospiti.
Potrebbe essere la svolta ma, inopinatamente, alla prima sortita
in avanti, gli ospiti vanno a segno. Qualche distrazione di troppo
nella difesa gialloblù permette a Martin di schiaciare il meta. La
reazione dei padroni di casa non si fa attendere e, prima del riposo,
un’azione corale, caraterizzata anche da numerosi cambi di fronte, è
finalizzata da Risdonne.
Lo spartito cambia radicalmente nella seconda parte della gara.
I trevigiani appaiono sempre più in debito d’ossigeno e le frecce
gialloblù sbucano da ogni parte. Con l’ovale che viaggia velocemente,
la differenza di tasso emerge impietosamente. A referto vanno
Cerpelloni, Risdonne (al secondo centro personale), Gouigoux e
Serragiotto ma, ma, per quanto visto sul terreno, le segnature
gialloblù potevano essere molte di più. Unico neo in una ripresa di
grande spessore tecnico e di costante pressione, la distrazione che
permette a Curtò di rendere meno pesante il divario finale. Con la
complicità di Stevanato e Zampieri ha diretto, davanti a poco meno di
quattrocento testimoni, Mauro Poli.
Silvano Cavallet
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PARLA DAL PONT
«Ora aspettiamo
gli altri avversari»
Perfetto
l’amalgama
tra il gruppo
dei giovani
e gli «esperti»
(s.c.) «Mi pare che sia stata una buona gara. Giocata con attenzione,
con i giusti equilibri e i necessari tempi. Sapevamo che cosa ci
avrebbe preparato l’Oderzo. E ci siamo comportati di conseguenza».
Sereno il tecnico gialloblù, Alessio Dal Pont, subito dopo il fischio
di chiusura. «Forse all’inizio siamo stati un po’ contratti. D’altra
parte, avevamo ben presente l’esito della gara di spareggio della
scorsa stagione. Questa è stata, probabilmente, la causa di qualche
errore e qualche imperfezione iniziale. Poi abbiamo preso le giuste
misure e siamo progressivamente cresciuti».
Un frutto della gioventù?
«Il frutto di un complesso di giocatori che ci credono da inizio
stagione. Tutti, indistintamente. Non a caso, il mio più grande
cruccio è stato quello di scegliere - tra gli oltre 30 che si allenano
con passione e dedizione - i 22 da portare a referto».
E adesso?
«Adesso aspetteremo, continuando a lavorare con la stessa
intensità, di conoscere i nomi delle squadre con le quali giocarci la
promozione».
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L’AVVENTURA
L’Under 13 gialloblù in Galles: «Un’esperienza indimenticabile»
Un’avventura. Da raccontare in un diario. Ecco la storia della
trasferta in Galles della formazione Under 13 del Rugby Belluno.
Raccontata dai protagonisti.
Per tanti di noi la trasferta in Galles rappresentava non solo
un viaggio decisamente lungo ma, anche, il battesimo del volo. Qualche
preoccupazione c’era, è logico. Ma la prospettiva di andare a giocare
in Galles è stata superiore a ogni timore. Prima sorpresa
all’aeroporto di Bristol: ci stanno aspettando sventolando la bandiera
tricolore! Il tempo di salutare, poi subito sul pullman diretti verso
Brecon. È già notte e non si vede nulla ma intuiamo che stiamo vivendo
una straordinaria avventura. Arriviamo a Brecon dopo le due della
notte ma, altra sorpresa, i coetanei con i quali vivremo i prossimi
giorni sono tutti in piedi ad aspettarci. Evidentemente, né le
lusinghe né le minacce dei genitori li hanno convinti ad andare a
letto. Veloci presentazioni e poi, con le auto, via verso le case che
ci ospiteranno. La sveglia è data di buon mattino, colazione ‘robusta’
e finalmente possiamo vedere dove siamo: i nostri amici abitano in
fattorie e, intorno a noi, ci sono distese di prati verdi a perdita
d’occhio. Ma il programma è fitto. Alle dieci del primo giorno siamo
già a scuola, accolti nella palestra da tutti gli alunni della High
School di Brecon. Poi ci dividiamo in piccoli gruppi e andiamo in
classe a fare lezione. Mangiamo alla mensa e, finalmente, arriva il
momento di scendere in campo. In realtà, bisognerebbe dire ‘i campi’:
ce ne sono addirittura 4, la pista di atletica, la piscina, 2 campi da
calcio e quello di cricket! Un’ora di allenamento con il tecnico della
scuola e poi la partitella. Che affrontiamo con qualche timore.
Intanto arrivano anche Toni Palma e i nostri dirigenti ai quali
raccontiamo le nostre impressioni: qui non si scherza e sarà dura.
Difatti, la partitella ci vede battuti. Ma la sconfitta ci spinge ad
analizzare subito le ragioni della nostra non ottima figura. Subito
dopo, via alla volta delle ‘nostre’ famiglie. In serata sono previste
le premiazioni dei migliori atleti dell’anno. Per noi, anche l’invito
alla cena nella Club House. In famiglia non facciamo quasi in tempo a
parlare al telefono con i nostri genitori: c’è un’importante chiamata.
Jamie Roberts, centro dei Cardiff Blues, giocatore della nazionale
gallese e selezionato per il XV dei Lion’s (poco meno di un mito,
insomma) ci sta aspettando per conoscerci. Immancabile la foto ricordo
prima di andare a nanna. Domani sarà il momento del torneo. Sveglia,
colazione, arrivo al campo. I nostri tecnici ci stanno aspettando e,
nel frattempo, hanno fatto garrire la bandiera italiana, quella
gallese e quella mitica del Belluno Rugby (cucita con tanta pazienza
da Carlos) che ci accompagna sempre nelle nostre trasferte. Poche
parole: adesso servono i fatti. Per la prima volta calpestiamo l’erba
dello stadio di Brecon. Qui Keith Morris papà di Nia (la nostra
insegnante di inglese), ha fondato il minirugby e allenava pur essendo
costretto su una sedia a rotelle. C’è, infatti, una targa che lo
ricorda. Davide, il nipote, gioca con noi e vediamo che la mamma è
emozionata, cercheremo di mettercela tutta e di fargli far bella
figura. L’esordio è con il Builth Wells. L’emozione della vigilia è
passata. Partiamo con grinta: palla conquistata in un raggruppamento,
apertura al largo con tutti i tre quarti interessati fino a Federico
Sacchet che finalizza in meta. La segnatura ci mette le ali ai piedi:
finisce 32 a 0 per le sei mete e una trasformazione. Ma è proprio
vero? Non c’è però il tempo di pensarci. Dobbiamo tornare in campo,
questa volta con il Brecon. Sappiamo che sarà dura. Nel loro XV ci
sono molti giocatori della scuola; tra i quali anche Roory Roberts che
ieri sera è stato premiato come miglior giocatore dell’anno. Gara
difficile, grande agonismo da una parte e dall’altra. Ma ci abbiamo
preso gusto: placchiamo e pressiamo senza un cedimento. A metà partita
siamo avanti nel punteggio ma, subito in avvio di ripresa, arrivano
due mete dei padroni di casa. Gara sempre più incerta ma, a cinque
minuti dalla fine, siamo noi che realizziamo la meta decisiva.
Incredibile: abbiamo vinto il torneo. Il ‘terzo tempo’ è nella
migliore tradizione: riceviamo il nostro primo ‘cap’, c’è lo scambio
di cravatte tra i dirigenti, e poi ci chiamano sul palco dove cantiamo
a squarciagola l’inno di Mameli. E’ tempo di tornare. A Belluno ci
sono i genitori che ci accolgono con urla e applausi. Che dire? È
stata un’esperienza indimenticabile. Adesso, aspettiamo il momento nel
quale potremo ricambiare l’ospitalità e l’accoglienza dei nostri amici
di Brecon. Da ultimo, un grazie a tutti coloro che ci hanno permesso
di realizzare questo straordinario sogno!
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L’unica bellunese che ha già concluso la propria annata, e che
sicuramente si ripresenterà in autunno ai blocchi di partenza della
serie C, è l’Alpago, che ha terminato la stagione regolare al quarto
posto rimanendo per una piazza fuori dai giochi promozione. L’impegno
del club di Filippo Sitran è già quindi rivolto in pieno al prossimo
campionato, per impostare nel miglior modo possibile squadra, guida
tecnica e ambizioni.
Partiamo dal tecnico. L’addio di Cesco Dotto dopo un biennio di
ottimi risultati, ha certamente chiuso un ciclo importante per la
società gialloverde, chiamata ora a far tesoro degli insegnamenti che
il coach trevigiano ha impartito. Pur trovandosi ad affrontare la
stagione con una rosa ridotta, e tecnicamente con alcune lacune,
l’Alpago ha infatti raggiunto il piazzamento che, se da un lato era
nelle ambizioni societarie, dall’altro è parso il migliore possibile
alla luce delle risorse a disposizione. Obiettivo centrato insomma,
per merito del nocciolo duro della squadra, ma evidentemente anche di
chi lo ha saputo gestire dalla panchina. Non è ancora chiaro chi
prenderà il posto di Dotto: i dirigenti alpagoti hanno in corso
interessanti trattative e sperano di chiudere il cerchio già entro
questo mese.
Quanto alla squadra, il gruppo che in estate continuerà il
lavoro di mantenimento in vista della preparazione agostana a quanto
pare sarà privo di Tacerbi e Grespan, conterà su qualche rientro e
qualche promettente giovane come Mognol, e potrebbe essere privo di
Sitran e Roffarè che non hanno ancora confermato la disponibilità.
Infine la ambizioni. Si capiranno chiaramente quando sarà
sciolto il nodo tecnico, ma non dovrebbero essere diverse dalle ultime
annate: un campionato tranquillo, per mantenere la squadra come punto
di riferimento di un settore giovanile che continua a crescere, nei
numeri e nella qualità tecnica, spinto dal basso da un minirugby in
forte espansione.
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g.p.) Mentre il Belluno, ieri, si è giocato le chance di ammissione
al challenge a 16 per gli spareggi playoff, il Feltre entrerà in scena
il 31 maggio, a quasi un mese e mezzo dall’ultima di campionato. Non è
stata una grande pensata quella della Federazione, di procastinare di
tanto tempo questi eventi, costringendo i giocatori interessati a un
surplus di allenamenti che, vada bene o male, non si concluderà prima
del 21 giugno.
In casa Feltre, dopo aver salutato Josh Papale, partito per i
lidi australiani prima di tornare in Svezia per il campionato estivo,
come si addice a un vero globetrotter della palla ovale, si fanno i
conti con i coefficienti che determineranno la griglia di partenza
delle gare (andata e ritorno, in programma il 31 maggio e il 7 giugno)
del primo turno. «I nostri informatici - spiega il viceallenatore
Alberto Gobbi - hanno calcolato che abbiamo un coefficiente abbastanza
buono, attestato su 4,05 punti a partita. In compenso, soprattutto nei
gironi meridionali, esistono formazioni con un coefficiente 5:
significa che hanno vinto tutte le partite con il bonus». Tradotto: o
sono degli squadroni invincibili o, più prosaica delle soluzioni, il
girone in cui sono stati inseriti faceva acqua da tutte le parti.
«Sempre secondo i calcoli dei nostri esperti, siamo tra la sesta
e la nona posizione del ranking», aggiunge Gobbi. Essere nelle prime
otto significherebbe avere il privilegio di giocare il ritorno in
casa. «Solo oggi conosceremo la nostra collocazione esatta. Per
l’avversario dovremo attendere quanto meno il 23/24 maggio, in quanto
la Fir, a seguito del terremoto in Abruzzo, ha procastinato di una
settimana le comunicazioni». Per il Belluno, invece, in caso di
passaggio del turno, ci sarà sicuramente l’andata in casa e il ritorno
in trasferta. «I cugini possono essere una mina vagante del torneo,
perché proprio in forza dell’attribuzione dei coefficienti potrebbero
trovarsi di fronte una squadra di vertice solo di facciata». Non è
invece un dubbio che le bellunesi dovranno prepararsi a fare le
pendolari lungo tutta l’Italia.
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