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[RUGBYLIST] italia scozia

Gaetano Palmiotto gaetano.palmiotto a fastwebnet.it
Dom 25 Feb 2007 18:13:27 CET


RICEVO SMS DA MELROSE:

SCOZIA-ITALIA UNDER 19, RISULTATO FINALE 13-19 : ALE' PECCATO CHE ABBIAMO 
MANCATO L'EN-PLEIN PROPRIO CON LE FORMAZIONI CHE ERANO ACCREDITATE DI PIù 
CHANCE DI VITTORIA (LA A E LE DONNE)


----- Original Message ----- 
From: "gallomassimo" <gallomassimo a iol.it>
To: "g.sonego" <g.sonego a pianeta.it>
Cc: "rugbylist" <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Sunday, February 25, 2007 4:48 PM
Subject: Re: [RUGBYLIST] italia scozia


sempre più preciso e sempre più d'accordo ma sempre più convinto della 
superbia. Tutti gli allenatori del mondo con un briciolo di razionalità 
impongono alla propria sq



---------- Initial Header -----------

>From      : rugbylist-bounces a rugbylist.it
To          : "rugbylist" rugbylist a rugbylist.it
Cc          :
Date      : Sun, 25 Feb 2007 15:10:06 +0100
Subject : Re: [RUGBYLIST] italia scozia







> gallomassimo ha scritto:
> > ...d'accordissimo ma credo che la scelta di non calciare sia dipesa 
> > anche da supponenza e dalla superbia. Come a dire 'siete l'Italia ora ve 
> > ne facciamo 4'... si sono attaccati riccamente... a questo aggiungerei 
> > che la poca disciplina che ha determinato i calci è stata frutto della 
> > situazione. Non è facile rimanere lucidi con una vittoria di tale 
> > importanza a portata di mano...
> >
> Puo' darsi che dipenda da quello. Anzi, in un primo momento ho pensato
> anch'io che si trattasse solo un eccesso di supponenza.
>
> E' ovvio che non c'e' mai un solo elemento a determinare il risultato di
> una scelta. In una frazione di secondo i giocatori si fanno carico di
> una grossa responsabilita', e la scelta mescola tutto: superbia e
> orgoglio, calcolo probabilistico e ipotesi su effetti psicologici.
>
> Credo che, in generale, al scelta di giocare o non giocare in un certo
> modo dovrebbe essere dettata elementi razionali e oggettivi.
>
> Invece, molto spesso, l'elemento che prevale sulla scelta e' l'elemento
> caratteriale/psicologico. Cioe' la scelta e' determinata da un pensiero
> del tipo: siccome  la componente motivazionale e' fondamentale per
> vincere, si rinuncia a tentare i 3 punti per cercare un punteggio
> maggiore (e di solito ancora piu' incerto) perche' questo dara' una
> salutare sferzata adrenalinica a tutti i giocatori della mia squadra.
>
> Il ragionamento spesso funziona. Ma, come abbiamo potuto vedere ieri, in
> quanto a sferzata motivazionale, non c'e' nulla che conti quanto la
> vittoria... E, aggiungo, non c'e' nulla che deprima di piu' quanto
> l'aver gettato al vento punti "quasi certi"
>
> Percio', sempre rimanendo nell'ambito di cercare un miglioramento in
> tutti gli elementi psicologici (attenzione, aggressivita', motivazione,
> lucidita') credo che prima di tutto si debba lavorare per conseguire la
> vittoria, in modo lucido e spietato.
>
> La scelta se "piazzare o giocare" e' una scelta fondamentale. Ma credo
> che bisognerebbe lavorare su dei dati statistici, prima di pensare cose'
> meglio fare.
>
> Secondo me sarebbe necessario, che qualcuno elaborasse una analisi
> proprio per determinare come ci si dovrebbe comportare in caso di scelta
> se piazzare o giocare.
>
> Bisognerebbe sapere, per esempio, quante volte la scelta di non piazzare
> si e' EFFETTIVAMENTE concretizzata in una marcatura (e di quanti punti,
> 7 o 5).
> Inoltre bisognerebbe anche sapere qual e' la percentuale di calci che
> vengono trasformati e quanti vengono sbagliati. Non bisognerebbe
> dimenticare, in questa analisi, del punto in cui si deve giocareo o
> piazzare. e' ovvio che i dati di conversione cambiano se la punizione e'
> al centro dei pali, o se e' vicino a 15 metri o vicino ai 5. E forse
> questa analisi andrebbe fatta anche tenendo conto del momento in ci si
> trova. E' altrettanto ovvio, infatti,  che a risultato ormai
> compromesso, puo' essere piu' divertente giocare una palla piuttosto che
> piazzare. E allora gioca lo stesso, anche se non conviene.
>
> Supportati da una analisi storico-statistica di questo tipo, in molti
> casi la scelta che massimizza il risultato sarebbe quasi automatica. E
> si otterebbero due risultati importanti: massimo risultato e basso senso
> di scoramento se poi' non va. Chi potrebbe avere da recriminare se si
> sceglie la strada che razionalmente porta al risultato migliore?
>
> E' altrettanto ovvio, pero', che rimarranno tantissime situazioni in cui
> la scelta sara' piu' o meno uguale. E li' decidera' il capitano,
> fiutando l'aria del momento. Ma in tutti gli altri casi, non ci si puo'
> permettere di "fiutare l'aria".
>
> Credo che una analisi del genere aiuterebbe le squadre a tutti i
> livelli. Chissa' se e' gia' stata fatta. Sarebbe interessante conoscerla.
>
> Ciao
> Giovanni Sonego
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