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[RUGBYLIST] italia scozia
gallomassimo
gallomassimo a iol.it
Dom 25 Feb 2007 16:53:41 CET
sempre più preciso e sempre più d'accordo ma sempre più convinto della superbia. Tutti gli allenatori del mondo con un briciolo di razionalità impongono alla propria squadra di uscire dai 22 con dei punti, pochi o molti che siano. E' ovvio che se provi la prima, provi la seconda e il calcio non entra alora si gioca e amen. Ma con un calciatore coem Patterson solo la presunzione può motivare la scelta di andare in touche.
P.S. Purtroppo sul carro dei vincitori tutti vogliono salire. Piccolo aneddoto: oggi un collega dello sport (io in redazione mio malgrado mi occupo di altro) mi ha chiesto numeri di telefono a go go e ha voluto fare le interviste in prima persona. Fino a ieri era una pratica da sbrigare e da far sbrigare a me con la scusa che ne capivo di più. Insomma anche se non era dovuto me lo chiedevanoe io lo facevo volentieri ovviamente. Oggi che mi sarebbe piaciuto sbrigare la pratica....
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>From : rugbylist-bounces a rugbylist.it
To : "rugbylist" rugbylist a rugbylist.it
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Date : Sun, 25 Feb 2007 15:10:06 +0100
Subject : Re: [RUGBYLIST] italia scozia
> gallomassimo ha scritto:
> > ...d'accordissimo ma credo che la scelta di non calciare sia dipesa anche da supponenza e dalla superbia. Come a dire 'siete l'Italia ora ve ne facciamo 4'... si sono attaccati riccamente... a questo aggiungerei che la poca disciplina che ha determinato i calci è stata frutto della situazione. Non è facile rimanere lucidi con una vittoria di tale importanza a portata di mano...
> >
> Puo' darsi che dipenda da quello. Anzi, in un primo momento ho pensato
> anch'io che si trattasse solo un eccesso di supponenza.
>
> E' ovvio che non c'e' mai un solo elemento a determinare il risultato di
> una scelta. In una frazione di secondo i giocatori si fanno carico di
> una grossa responsabilita', e la scelta mescola tutto: superbia e
> orgoglio, calcolo probabilistico e ipotesi su effetti psicologici.
>
> Credo che, in generale, al scelta di giocare o non giocare in un certo
> modo dovrebbe essere dettata elementi razionali e oggettivi.
>
> Invece, molto spesso, l'elemento che prevale sulla scelta e' l'elemento
> caratteriale/psicologico. Cioe' la scelta e' determinata da un pensiero
> del tipo: siccome la componente motivazionale e' fondamentale per
> vincere, si rinuncia a tentare i 3 punti per cercare un punteggio
> maggiore (e di solito ancora piu' incerto) perche' questo dara' una
> salutare sferzata adrenalinica a tutti i giocatori della mia squadra.
>
> Il ragionamento spesso funziona. Ma, come abbiamo potuto vedere ieri, in
> quanto a sferzata motivazionale, non c'e' nulla che conti quanto la
> vittoria... E, aggiungo, non c'e' nulla che deprima di piu' quanto
> l'aver gettato al vento punti "quasi certi"
>
> Percio', sempre rimanendo nell'ambito di cercare un miglioramento in
> tutti gli elementi psicologici (attenzione, aggressivita', motivazione,
> lucidita') credo che prima di tutto si debba lavorare per conseguire la
> vittoria, in modo lucido e spietato.
>
> La scelta se "piazzare o giocare" e' una scelta fondamentale. Ma credo
> che bisognerebbe lavorare su dei dati statistici, prima di pensare cose'
> meglio fare.
>
> Secondo me sarebbe necessario, che qualcuno elaborasse una analisi
> proprio per determinare come ci si dovrebbe comportare in caso di scelta
> se piazzare o giocare.
>
> Bisognerebbe sapere, per esempio, quante volte la scelta di non piazzare
> si e' EFFETTIVAMENTE concretizzata in una marcatura (e di quanti punti,
> 7 o 5).
> Inoltre bisognerebbe anche sapere qual e' la percentuale di calci che
> vengono trasformati e quanti vengono sbagliati. Non bisognerebbe
> dimenticare, in questa analisi, del punto in cui si deve giocareo o
> piazzare. e' ovvio che i dati di conversione cambiano se la punizione e'
> al centro dei pali, o se e' vicino a 15 metri o vicino ai 5. E forse
> questa analisi andrebbe fatta anche tenendo conto del momento in ci si
> trova. E' altrettanto ovvio, infatti, che a risultato ormai
> compromesso, puo' essere piu' divertente giocare una palla piuttosto che
> piazzare. E allora gioca lo stesso, anche se non conviene.
>
> Supportati da una analisi storico-statistica di questo tipo, in molti
> casi la scelta che massimizza il risultato sarebbe quasi automatica. E
> si otterebbero due risultati importanti: massimo risultato e basso senso
> di scoramento se poi' non va. Chi potrebbe avere da recriminare se si
> sceglie la strada che razionalmente porta al risultato migliore?
>
> E' altrettanto ovvio, pero', che rimarranno tantissime situazioni in cui
> la scelta sara' piu' o meno uguale. E li' decidera' il capitano,
> fiutando l'aria del momento. Ma in tutti gli altri casi, non ci si puo'
> permettere di "fiutare l'aria".
>
> Credo che una analisi del genere aiuterebbe le squadre a tutti i
> livelli. Chissa' se e' gia' stata fatta. Sarebbe interessante conoscerla.
>
> Ciao
> Giovanni Sonego
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