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[RUGBYLIST] Cannibalismo sportivo

ANTONIO LEO antonio.leo13 a tin.it
Ven 15 Set 2006 22:50:57 CEST


Ciao Dario,
concordo pienamente su ciò che hai messo in luce, però, a malincuore ti devo 
dire che quello che succede all'Acquacetosa non è un caso isolato perchè a 
Battipaglia succede di peggio, in quanto oltre al "cannibalismo" di qualche 
società la vigilanza della FIR sulle attività giovanile nel caso specifico è 
andata a farsi friggere, quando proprio lei dovrebbe tutelare quelle società 
che hanno lavorato per anni, in quanto sempre la FIR ha concesso il 
passaggio di titolo sportivo (serie B) a una società di serie C che a 
malapena ha fatto giocare 10 ragazzini di under 13 in due anni di attività. 
Chiaramente ora si incominciano ad arrampicarsi sugli specchi e la cosa più 
facile da fare è cercare di "razziare" i ragazzi di altri che si sono fatti 
un mazzo così per anni.
Scusate la volgarità dell'esposizione ma non trovavo le parole giuste per 
descrivere diversamente tutto ciò.
Antonio Leo

----- Original Message ----- 
From: <d.massimi a iol.it>
To: "rugbylist" <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Wednesday, September 13, 2006 11:07 AM
Subject: [RUGBYLIST] Cannibalismo sportivo


Chiedo scusa a tutti se per iniziare questo intervento devo citare un altro 
sito, ma non posso farne a meno. Qualche giorno fa, su rugby.it è apparsa 
una lettera dell'avv. Taverna, vicepresidente della Rugby Lazio, che 
denunciava in termini estremamente precisi degli episodi di scorrettezza nel 
reclutamento di giovani rugbisti che stanno avvenendo dalle parti 
dell'Acquacetosa. Sul sito di rugby.it purtroppo nessuno ha commentato la 
lettera, né ne ho letto nella nostra list. Pur non volendo entrare nel 
merito della lettera ed esprimere giudizi, mi pare il caso di affrontare 
questo annoso problema, che tutti conosciamo benissimo e che di fatto tutti 
ignoriamo quando si tratta di altre società. Mi pare anche il caso che la 
Federazione apra gli occhi di fronte al problema e prenda delle risoluzioni 
coerenti. Sappiamo tutti che molte società attraggono in molti modi giovani 
giocatori formati da altre società, con lusinghe, con calunnie, mettendo in 
giro voci false e tendenziose, oppure operando direttamente per impedire che 
una società "concorrente" possa svolgere regolarmente la propria attività, 
nella speranza che i ragazzi di quella società trasmigrino nella propria. 
L'avv. Taverna parlava di "cannibalismo", termine crudo, ma estremamente 
preciso per indicare quello che avviene. Io aggiungerei che sui tratta di un 
cannibalismo stupido, in quanto esercitato all'interno della stessa tribù, e 
che quindi comporta inevitabilmente il rischio di estinzione della tribù. 
Fuor di metafora: se una Società cerca di allargare il proprio vivaio 
rubacchiando dalle altre, non solo non si accresce il movimento, ma 
addirittura lo si impoverisce, perché tanti, di fronte a questi giochetti, 
se ne andranno a casa nauseati. Episodi di questo tipo dovrebbero 
costringere anche la federazione a riconsiderare il principio della 
obbligatorietà dell'attività giovanile e di propaganda su una linea di 
estrema coerenza che garantisca a TUTTE le società affiliate di poterla 
svolgere tranquillamente. Se obbligatorietà deve esserci, si vigili con 
rigore in modo da evitare episodi del genere e di garantire a tutti uguale 
possibilità di crescere, nel caso anche vincolando col tesseramento le 
categorie della propaganda. Se questo non si vuole o non si può fare, si 
tolga il vincolo dell'obbligatorietà e si lasci tutto alle leggi del libero 
mercato, per cui si lasci alle società la scelta di costruirsi o meno il 
proprio vivaio o, al contrario, di andarsi a comperare i giocatori (piccoli 
o grandi) dove vogliono. Se alla base dell'obbligatorietà c'era l'esigenza e 
la volontà di far crescere il movimento nei suoi numeri e a partire dai 
primi anni di attività, ci si renda conto che, se non cambia qualcosa, siamo 
su una strada che non porta da nessuna parte.
Saluti,
Dario Massimi


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