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[RUGBYLIST] Campioni del Mondo
Massimo Gallo
gallomassimo a iol.it
Lun 10 Lug 2006 14:37:46 CEST
Non credo si essere calciofilo, anzi il contrario. Però la Nazionale è la
Nazionale, fosse pure quella di bocce! Letterine, veline e fuoriserie
lasciamole da parte. Ventitrè giocatori si sono streti a coorte e hanno
portato a casa la Coppa contro tutti e contro tutto. Hanno battuto la
Germania che ci ha accusato di essere parassiti e la francia che ci dava per
finiti. Contro Blatter che al momento della consegna del trofeo si è
defilato, ma anche contro scandali e marciume. Il campo, ce lo insegna il
rugby, è un'altra cosa e sul campo abbiamo vinto. Ora che la giustizia
sportiva faccia il suo corso. Io voto a destra ma non ho certo condiviso il
Berlusca che definiva coglioni gli italiani che votano a sinistra così come
non sono coglioni coloro che ieri notte sono scesi in piazza per festeggiare
il Dio pallone: è IL LORO 'CREDO', che ha lo stesso valore del NOSTRO. Non
dobbiamo avere la puzza sotto al naso: il rugby è un'altra cosa lo sappiamo
ma salire sul piedistallo significa diventare arroganti come i francesi.
Tante cose del calcio non mi piaccio ma i primi calci li ho dati ad un
pallone tondo e non si rinnega mai il primo amore.
In merito a Zidane un solo pensiero: vergognoso. Materazzi pare che l'abbia
apostrofato, dopo aver ricevuto a sua volta offese, definendolo Terrorista,
forse facendo riferimento alle sue origini algerine. Deprecabile, molto
deprecabile, ma la testata lo è ancora di più. In campo se ne dicono tante e
pure su quelli di rugby. Io stesso ho sentito rugbysti metterla sul razzismo
solo perchè stavano al di sopra del Po'. Ma non è finita a testate. Si
risponde da campioni e Zidane lo era. Il suo isterismo si è visto dopo aver
realizzato il rigore rivolgendosi con poco fair play verso Buffon suo ex
compagno di squadra. Ripeto: non dobbiamo essere spocchiosi dal calcio
abbiamo qualcosa da imparare e molto altro possimo insegnare, ma sempre nel
rispetto del CREDO. Qualcuno ha scritto (forse l'amico Pedro) che i Tg hanno
anteposto la vittoria sull'Ucraina alla strage di Saad City (Iraq) con 300
morti e 1500 feriti. Nulla di scandaloso: una vecchissima regola del
giornalismo (quindi il giornalismo degli albori e non quello 'commerciale'
di adesso) vuole più importante un morto sotto casa che 1000 in Cina. Sarà
cinico ma questo mi hanno insegnato i colleghi più anziani che a loro volto
l'hanno appreso da colleghi ora in pensione e passati a miglior vita.
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