Originario di Tonga, è nato a Nuku’Alofa il 4 maggio 1979, Lesley Vainikolo è cresciuto in Nuova Zelanda, ad Auckland, dove si è avvicinato al rugby XV quando frequentava l’istituto La Salles. A 11 anni però, chiamato a fare numero per un incontro amichevole di rugby XIII, è rimasto talmente entusiasta di questa disciplina che ha deciso di praticarlo in via continuativa: "Un amico mi chiese di far parte della sua squadra di rugby XIII alla quale mancava un giocatore: Venivo dal rugby XV, quindi avevo quel minimo d’abilità tecnica per giocare, e accettai. Dopo l’incontro rimasi affascinato da quel gioco e da allora non l’ho più abbandonato".
Ala molto potente (è alto 1,88 mt. per 112 kg) Vainikolo possiede anche una grande velocità: nel corso delle qualificazioni al campionato mondiale juniores di atletica leggera ha corso i 100 metri piani in 10’6 , battendo un signore di nome Doug Howlett.
Nel 1998 ha inizio la sua carriera professionistica nel rugby XIII. Chiamato in Australia nei Canberra Raiders da uno dei suoi idoli dell’infanzia, Mal Meninga, non ha esitato a firmare un contratto per il club della capitale federale. Quando è partito per l’Australia, sua madre gli ha regalato una vecchia Bibbia che ancora oggi lui porta con se e alla quale dedica una lettura di cinque minuti in ginocchio prima di ogni partita.
Al termine della sua prima stagione con i Raiders è stato votato miglior esordiente dell’anno, guadagnandosi da un cronista televisivo sportivo l’appellativo di Volcano (vulcano).
A Camberra però, Lesley si è scontrato anche con una cultura che non gli apparteneva: alcuni suoi compagni facevano uso di steroidi, altri erano alcolisti e dediti alle risse da bar, e la stampa sguazzava in questi episodi rendendoli di domino pubblico.
Dopo una sola stagione è tornato così in Nuova Zelanda, dove è arrivata la chiamata per la nazionale della neozelandese di rugby XIII, con la quale ha preso parte alla Coppa del Mondo 2000 di specialità, giungendo alla finale. Con questa nazionale Volcano ha inanellato 12 caps e segnato 14 mete.
Nel 2002 è arrivato il trasferimento in Inghilterra, nei Bradford Bulls. L’esordio è datato gennaio 2003 e, nonostante gli infortuni, Vainikolo ha segnato 13 mete in 24 presenze.
L’anno successivo, con una migliore condizione fisica, di mete ne ha messe a segno 28 in 32 apparizioni e al termine della stagione è stato votato miglior giocatore del mondo di rugby XIII.
Nella stagione seguente ha migliorato ancora il suo primato personale, segnando 37 mete (record per la Super League) in 26 incontri.
Nel 2004/05, a dispetto del secondo titolo di Lega vinto e 34 mete segnate in 23 incontri disputati, la stagione è stata funestata da nuovi infortuni che gli hanno fatto saltare numerosi importanti appuntamenti, come ad esempio i Tri Nations di specialità del 2005 e 2006, rendendo necessario un intervento chirurgico alle ginocchia. ”Leslie è incredibile – ha raccontato il coach del Bradford Mc Namara – per due anni i primi giorni della settimana faceva solo trattamenti e cyclette, poi veniva con noi nei due giorni prima della partita, andava in campo e faceva sfracelli.”
In totale Volcano ha firmato 148 mete in 152 partite nella Rugby League, divenendone l’icona indiscussa.
Nel marzo 2005 ha ricevuto quella che egli stesso ha definito "una grossa offerta" (300 mila euro l’anno per tre anni) dal Gloucester, la squadra di Bortolami e Nieto, nel rugby XV. Ha comunque deciso di rimanere a Bradford, prolungando il contratto fino al 2009. Il tecnico Brian Noble ha espresso soddisfazione per tale rinnovo, dichiarando che "Lesley è un giocatore di caratura mondiale, conteso sia dai club di rugby a 13 che da quelli a 15; essere riusciti a mantenerlo nella nostra disciplina significa molto per questo sport e per il Bradford".
Nonostante il prolungamento di contratto a tutto il 2009 però, nel maggio 2007 i Bradford Bulls hanno annunciato la risoluzione anticipata del contratto con Vainikolo e l’ingaggio di quest’ultimo da parte del Gloucester. L’ala tongana, nel ringraziare tutto lo staff del Bradford, ha assicurato il suo massimo impegno fino alla fine della stagione, cosa che effettivamente ha fatto. L’ultimo incontro di rugby XIII da lui disputato, il 29 giugno 2007, è stato in casa dei rivali storici del Leeds, dove ha guidato il Bradford alla vittoria per 34-18 segnando la meta d’apertura.
In agosto è stato votato dai tifosi del Bradford nel ‘best XIII del secolo’.
A Gloucester tutti si ricordano il giorno in cui è arrivato la prima volta a bordo della sua Lincoln Navigator, con una trentina di fari, cromature, bull bar, vetri oscurati e migliaia d decibel di rap provenienti dall’abitacolo. Abitacolo da cui è sceso lui, un gigante vestito con il completo dei Los Angeles Lakers e le treccine colorate.
Nell’incontro d’esordio in Guinness Premiership, il 16 settembre 2007 contro il Leeds Carnegie, Les ha marcato 5 mete, mostrando in questo modo di non avere alcun problema di ambientamento.
Come tesserato di rugby a 13, Vainikolo è diventato idoneo alla chiamata da parte di Tonga per diritto di nascita, di Nuova Zelanda per diritto d’ascendenza e dell’Inghilterra per diritto di residenza. Comunque, dopo 5 anni spesi nel Regno Unito, ha acquisito la cittadinanza britannica, quindi ha declinato l’invito di Tonga ad aggregarsi alla selezione che doveva prendere parte alla Coppa del Mondo del 2007, per poter riservarsi la possibilità di giocare per la Nazionale inglese.
Dopo il mondiale francese infatti, il C.T. Brian Ashton ha diramato le convocazioni per il Sei Nazioni 2008, con il tongano che figurava tra i convocati.
A dicembre, però, una brutta notizia. Suo fratello Kava è morto colpito da un infarto. Lesley è partito per la Nuova Zelanda, si è fermato giusto il tempo del funerale ed è tornato in Patria per giocare. Un mese dopo è stato costretto ancora una volta a prendere l’aereo per la Nuova Zelanda; questa volta è il padre. Il giocatore è rientrato nel’emisfero nord in tempo per l’esordio nel 6 Nazioni.
In questo torneo Vainikolo ha disputato tutti i cinque incontri previsti dal calendario. Nel primo match contro il Galles, a Twickenham, è entrato dopo pochi minuti in sostituzione di Strettle ed ha subito propiziato la meta di Flood con una grande azione: calcio alto di Wilkinson a tagliare il campo ed elevazione del Vulcano che ricicla l’ovale per il compagno accorrente. Per la cronaca la partita è finita con una sconfitta da parte dei bianchi per 26 a 19.
Il suo esordio dal primo minuto è avvenuto allo Stadio Flaminio di Roma in occasione del match contro l’Italia.
A dire il vero questo non è stato proprio il torneo di Lesley Vainikolo. Il gioco improntato da Ashton, basato sulla potenza degli avanti e sui calci di Wilkinson, non era adatto per sfruttare al meglio la potenza del Tongano, che è rimasto a bocca asciutta in fatto di segnature.
Per finire alcune curiosità. Les gioca con un polsino bianco dove sono scritte le lettere WWJ, acronimo di “walk with Jesus” (cammino con Gesù) e dopo ogni meta bacia la punta del pallone per onorare Dio.
Le sue treccine, che cambiano colore in ossequio a quelli della maglia che indossa, lo impegnano più degli allenamenti. Ci vogliono ore per realizzare le sue acconciature che in cima al suo corpo enorme ne aumentano l’impatto terrorizzante. "Ha una testa enorme – ha detto di lui il suo compagno Califano – se lo incontri dopo avere bevuto ti sembra di vedere una delle statue dell’Isola di Pasqua".
Ma Volcano è anche una persona simpatica e generosa. Al termine di ogni allenamento apre un enorme portavivande zeppo di panini preparati dalla moglie Sienna e li distribuisce a tutti.
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