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[RUGBYLIST] R: R: weekend sei nazioni
Giovanni Ciraolo
ciraolo.g a reliefunion.com
Lun 6 Feb 2017 12:17:48 CET
Ammiro la tua fiducia. Continuiamo di fatto ad avere dei trainer
accomodanti, che forse senza saperlo confortano il sistema come è adesso.
Altro che fantasia italica! Non c’è nemmeno un grammo di fantasia nel nostro
gioco! Il rugby è uno sport di élite, perlomeno nell’alta competizione, è
uno sport che richiede qualità dirompenti. Qualche verità va anche detta,
credo. L’Italia è un paese leader nello sport mondiale, non eccelle solo nel
calcio ma in molte altre discipline. Se il rugby non va bene vuol dire che
mentalmente parlando gli italiani non sono predisposti per la palla ovale.
Che hanno valori diversi. Che non si sanno adattare. Che mancano di uno
scrupolo eccezionale. La qualità del training e lo sviluppo dei giocatori
sono bassi. Eppure: nel primo tempo delle partite andiamo bene! Ma non
esiste il primo tempo, se ci fosse solo il primo tempo andremmo
relativamente bene nei primi 20 minuti e male nei successivi! In campo non
perdiamo perché accumulandosi il tempo facciamo errori, facciamo errori
perché siamo perdenti. Benissimo sul piano sociale il minirugby, ma a
livello di competizione occorre una rottura. Il rugby italiano 20-30 anni fa
contava qualcosa perché era un sistema di pochi, di fatto anche socialmente
selezionati. Ci vorrebbe qui un nuovo Johnstone, perché credo che dal centro
sia arduo cambiare le cose.
g.ciraolo
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di mingottimaurizio a alice.it
Inviato: lunedì 6 febbraio 2017 05:24
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] R: weekend sei nazioni
Problema comune a tutte le nazionali, quello del secondo tempo. Quanti punti
hanno segnato, in tre, nella ripresa? Credo nessuno, o forse un calcio le
ragazze, non ricordo bene.
Credo che sia una base di partenza per COS, che dovrà analizzare questo
dato così rilevante.
Per il resto, parlando della nazionale, non mi aspettavo di più, per me
questo 6 nazioni è di transizione, gli obiettivi che si deve porre lo staff
italiano per quello del 2018 è allargare la rosa (nei tre quarti siamo giÃ
sulla buona strada) e trovare una successione alla leadership di Parisse. Il
lavoro è duro, ma io sono fiducioso, anche per la crescita delle
franchigie, ma O'Shea non ha la bacchetta magica e dobbiamo concedergli
tempo e potere decisionale
Maurizio
----Messaggio originale----
Da: lucaoliver63 a gmail.com
Data: 5-feb-2017 17.26
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] weekend sei nazioni
Sabato mi sono goduto davvero un bel pomeriggio di rugby.
Clima autunnale, tipicamente albionico, il giusto pathos fuori e dentro il
campo, la principessa Margaret che saluta le squadre irlandesi e scozzesi,
gli inni nazionali, un gioco reso più veloce e dinamico dalle nuove regole
sul placcaggio alto (se è davvero così, CHE DIO LE BENEDICA !!!), mi è
sembrato davvero di tornare al fascino dei match del 5 Nazioni anni '70.
Oggi pomeriggio, purtroppo, mi sono intristito, come di consueto, vedendo la
nostra nazionale di rugby. Un buon primo tempo dove però, purtroppo, siamo
rimasti in partita solo perchè i gallesi ce lo hanno consentito, un secondo
tempo in cui, anzichè restare in partita fino alla fine, come promesso dal
nostro nuovo CT Conor O'Shea, siamo progressivamente spariti dal campo
lasciano il palcoscenico ai gallesi.
Uno spartito non nuovo, purtroppo.
Alcune novità ci sono state, sicuramente, la gestione tattica della partita
è indubbiamente migliorata però, purtroppo, alla fine, i soliti errori
tecnici individuali, la incapacità di mantenere la stessa attenzione,
costante, per tutti gli 80' (un problema fisico ?) ci hanno condannato alla
solita resa un pochino impietosa. Per fortuna la palla persa da Rhys
Williams all'80' (bravo Bronzini !!) ci ha consentito di evitare l'ennesimo
record negativo di essere la prima squadra del 6 Nazioni a concedere il
bonus offensivo agli avversari.
Un'ultima nota sull'under 20: contrariamente a quanto affermato da molti, la
squadra è sicuramente cresciuta, in malizia e in preparazione atletica
quantomeno, se non in qualità tecniche - molti errori sulle prese alte,
problemi sulle linee di corsa (come si fa a farsi sistematicamente buttare
oltre la linea di touch, senza quantomeno anticipare un rientro verso
l'interno ?), un paio di superiorità numeriche non sfruttate ... - ma
almeno non ha dato quella sensazione di sprovvedutezza che mi hanno dato le
partite del 6 Nazioni degli anni scorsi. Dall'altra parte, un pilone che va
in sfondamento e sulla caduta mi fa un offload da urlo, è sempre un bel
vedere ...
Sul rugby femminile preferisco non esprimermi, con la base scarsa di
reclutamento che si ritrova, le ragazze fanno già dei miracoli, e forse
l'inadeguatezza fisica che si riscontra è dovuta anche a questo ...
Aloha !!!
Luca Oliver
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