[RUGBYLIST] R: I: R: PARTITA patetica

[Giovanni Ciraolo]

Una generazione da noi è tramontata e l’altra non è ancora nata, sì … ma … come diceva un politico francese!   

Mi chiedo se aldilà degli avvicendamenti generazionali ciò che manca oggi tecnicamente al nostro rugby non sia semplicemente l’intensità di gioco ed il sostegno continuo.

Tutte cose che fanno in primo luogo la vetrina del rugby di una nazione, e che si possono approfondire o dimenticare negli allenamenti, con o senza Gavazzi, e che non compaiono nelle cifre dei bilanci federali.

Gli esercizi di allenamento per migliorare l’intensità di gioco sono ben noti (con 2 linee di difesa ed una di attaccanti), ma vengono praticati regolarmente in Italia?

Abbiamo giocatori che possono reggere certi ritmi e certi baricentri? Si può dimostrare se i parametri di certi giocatori soprattutto stranieri siano stati raggiunti regolarmente o pericolosamente (scarsa durata di carriera e grandi infortuni ripetuti)? Quale esperienza possono avere i nostri giovani migliori rispetto a nazionali n.2 che sono più forti (o perlomeno più motivate) della prima squadra? Il rugby è diventato soprattutto una macchina da guerra come la vela con le sue bruttissime sagome? Quali giocatori da noi possono dire di dedicare tutto al rugby come quelli che fanno carabina o scherma o judo dedicano tutto al proprio sport?

Esiste ancora un margine per il rugby romantico di una volta, oppure i Trump di ogni specie avanzano con i loro caterpillar emozionali?

g.c.

      

 

Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di ilfalco7
Inviato: domenica 13 novembre 2016 20:05
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] I: R: PARTITA patetica

 

 

 

 

 

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-------- Messaggio originale --------

Da: ilfalco7 <ilfalco7 a libero.it> 

Data: 13/11/16 20:01 (GMT+01:00) 

A: Marco Flumene <flankerr a hotmail.com> 

Oggetto: R: [RUGBYLIST] PARTITA patetica 

 

questa squadra non puoi chiamarla seconda squadra . .....hanno una profondità pazzesca.

noi al di là dei reali limiti abbiamo avuto una generazione che ha smesso tutta insieme e non è  stato gestito il passaggio. quando a questo livello in prima fase abbiamo due centri che vanno su un uomo abbiamo la consapevolezza che c è  da ricostruire tutto. 

la speranza è  c'è un manipolo.di giovanissimi ancora fuori da cui potrà uscire qualcosa di buono

 

 

 

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