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[RUGBYLIST] R: Re: R: Re: R: Re: I: R: I: Inghilterra-Italia u.20: 48-10
gima_g a libero.it
gima_g a libero.it
Dom 12 Giu 2016 12:37:44 CEST
scusate ma allora ....... cambierebbe tutto il "progetto" ed i sostenitori di questo che fine dovrebbero fare ?Gira gira si torna sempre li !!!!!!Alle prossime elezioni vedremo se siamo solo noi "incompetenti" a pensarla così o qualche Presidente fulminato sulla via di Damasco comincia a cambiare ideaUn abbraccio a quasi tutti
Giorgio
----Messaggio originale----
Da: "Luca Oliver" <lucaoliver63 a gmail.com>
Data: 11/06/2016 13.17
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: Re: [RUGBYLIST] R: Re: R: Re: I: R: I: Inghilterra-Italia u.20: 48-10
Ciao Pierluigi, sono d'accordo con te.
Non posso che ripetere quanto scritto in precedenza:
- migliorare la preparazione tecnica dei nostri ragazzi fino
all'under 18, attraverso una scuola tecnica condivisa a livello
nazionale e diffusa capillarmente a livello locale
- mantenere la selezione a livello regionale fino all'under 18 per
conservare una più larga base di selezione fino al completo sviluppo
fisico e caratteriale dei nostri ragazzi
- posticipare la fase di selezione a livello nazionale nel passaggio
da under 18 ad under 20
Ciao.
Luca
Il 11/06/2016 11:43,
gigi10853 a libero.it ha scritto:
Però sono gli stessi bambini che, fino alla UNDER 18
riescono a giocarsela alla pari con le altre nazioni più quotate.
La ragione non è la scuola, i talenti quando nascono sono
naturali, e se cominciano a giocsre a rugby in tenera età arrivati
all'UNDER 16/18 danno quello per cui madre natura li ha dotati con
la tecnica imparata nelle varie fasi delle giovanili in cui sono
passati e se la giocano alla pari.
Solo a livello UNDER 20 scatta la differenza che è dovuta al
cambio di ritmo e di livello cui il salto di categoria nei club
professionistici li sottopone.
Questo fa la differenza
Ciao
Pierluigi
----Messaggio originale----
Da: "Luca Oliver" <lucaoliver63 a gmail.com>
Data: 10/06/2016 11.02
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: Re: [RUGBYLIST] R: Re: I: R: I: Inghilterra-Italia u.20:
48-10
Ogni tanto nel nostro rugby parte un
"mantra": ora il mantra è "la scuola".
La colpa è della "scuola" che non forma
adeguatamente i bambini dai 4 ai 12 anni, come dice ilfalco.
Non si fa educazione motoria a "scuola", i bambini hanno i piedi
piatti, corrono male, non sanno prendere un pallone al volo, ti
guardano con quegli sguardi un pò inebetiti ...
Ma non sono gli stessi bambini che quando vanno in nazionale di
basket mandano tre giocatori in NBA e fanno paura a tutte le
nazionali europee e quando vanno in nazionale di pallavolo
vincono la medaglia d'argento ai mondiali e la medaglia di
bronzo agli europei ?
No, evidentemente non sono gli stessi bambini ...
Ciao.
Luca
Il 09/06/2016 12:36, ilfalco7 ha
scritto:
Non sono d accordo.
I nostri ragazzi hanno mancanze motore e di atletismo dai
4 ai 12 anni. X le poche e non precise esperienze che
fanno. Nessun ed motoria a scuola. Non poca, badate bene
....nessuna. E dei scarsissimi percorsi proposti dai club.
Queste diff sono mascherate fino ai 18 anni ma quando si va
a lavorare sulle competenze e qualità fini quella mancanza
frena inesorabilmente la crescita. Inoltre il passaggio a 18
anni nei club spesso è un grande passo indietro nella
proposta di lavoro. Tutto questo rende inevitabile la
differenza attuale.
Inviato da Samsung
Mobile
-------- Messaggio originale --------
Da: Luca Oliver
Data:09/06/2016 11:04 (GMT+01:00)
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] I: R: I: Inghilterra-Italia u.20:
48-10
Sono diversi anni che ripetiamo sempre
le stesse cose qui in list.
Si vinceva con under 15, 16, 17 e 18 anche negli anni '70 e
'80, senza un meccanismo di selezione professionale e con
ragazzi raccattati solo sulla base del talento e delle
"indicazioni" locali.
Ricorderete che negli '80 l'Italia under 19 vinse un
campionato europeo battendo Francia e Romania.
Negli anni recenti qualche risultato a livello di under 18
c'è stato (ma ricordo anche un'annata che perse contro il
Belgio) ma ora i ragazzi, arrivati in under 20, sembrano
avere perso quello smalto.
Le motivazioni, a mio modo di vedere, possono essere le
seguenti:
- le rappresentative delle home unions (in particolare fino
all'under 18) non sono completamente rappresentative del
movimento, poichè la selezione è ancora concentrata a
livello dipartimentale e non nazionale
- i metodi di preparazione prediligono la tecnica e non il
fisico, cosicchè i nostri riescono a sopperire a livello
fisico ciò che non raggiungono a livello tecnico
- passando da under 18 ad under 20, alla preparazione
tecnica vengono aggiunte la preparazione atletica (fitness)
e mentale (strategica e psicologica) tant'è che le selezioni
under 20, finalmente nazionali e finalmente a preparazione
completa, diventano inarrivabili per noi
Le soluzioni non possono che essere, come al solito, quelle
di prendere esempio dai migliori:
- migliorare la preparazione tecnica dei nostri ragazzi fino
all'under 18, attraverso una scuola tecnica condivisa a
livello nazionale e fatta penetrare a livello locale
- mantenere la selezione a livello regionale fino all'under
18
- posticipare la fase di selezione a livello nazionale nel
passaggio da under 18 ad under 20
Meccanismi semplici, che richiedono però l'inversione
dell'attuale metodo di preparazione, che predilige il
fitness agli skills, e la revisione dei metodi di selezione,
che prevedono l'individuazione dei ragazzi di interesse
nazionale già a livello di under 15, senza adeguati processi
di revisione.
Haloa a tutti !!!
Luca
Il 08/06/2016 18:12, tizianotaccola1 a alice.it
ha scritto:
Sulle carenze riscontrate
rispetto agli avversari concordo pienamente.
Sulla teoria :
che nel passaggio da 18 ai 20
anni le altre squadre vedano emergere definitivamente
tanti anni di preparazione tecnica che noi – alla
stessa età – non abbiamo ancora accumulato.
concordo meno.
Se a 17-18 anni siamo
competitivi e riusciamo non solo a portare a casa il
risultato, ma convinciamo pure, non penso che si possa
affermare che ci sia una "differenza di preparazione
tecnica" che
al momento non appare , ma
che si evidenzia a 20 anni. Questo senza attribuire
a Troncon alcuna responsabilità, in quanto non ho
conoscenza dei suoi metodi di lavoro.
Un caro saluto da 14
Cavallopazzo
----Messaggio originale----
Da: dalcol.p a toscoveneta.com
Data: 8-giu-2016 16.39
A: "RUGBYLIST"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] R: I: Inghilterra-Italia u.20: 48-10
-->
Mah
, guardando in Tv le partire della nostra Under
20 all’ ultimo 6 Nazioni ( e qualche volta allo
stadio ) ho notato che :
-
i kili ci sono o quasi.
-
la nostra velocità è inferiore in parecchi
giocatori di tutti i reparti.
-
la tenuta fisica nell’intera partita è spesso
inferiore .
-
la tecnica nei confronti di Inghilterra ,
Francia , Galles ed Irlanda è inferiore (
errori di Handling , meno precisione nei calci ,
etc.).
-
la palla di solito esce dai raggruppamenti e
viene trasmessa con velocità inferiore agli
altri .
-
Nei primi 20/30 minuti sopperiamo con la tenuta
atletica alle carenze elencate.
Tralascio
( per incompetenza tecnica) di commentare i
piani di gioco . Forse non riusciamo a metterli
in atto proprio a causa dei difetti di cui
sopra.
Credo
che nel passaggio da 18 ai 20 anni le altre
squadre vedano emergere definitivamente tanti
anni di preparazione tecnica che noi – alla
stessa età – non abbiamo ancora accumulato.
Francamente non credo che ciò sia imputabile a
Troncon .
Saluti
a tutti
Piero
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it
[mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di tizianotaccola1 a alice.it
Inviato: mercoledì 8 giugno 2016 16:03
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] I:
Inghilterra-Italia u.20: 48-10
Rimango
comunque in attesa che qualcuno mi spieghi come
una U 17 o 18 competitiva non lo sia più a 20
anni!
Spero
che almeno O'Shea capisca le motivazioni e
prenda le necessarie misure
Cari
saluti da 14Cavallopazzo
----Messaggio
originale----
Da: begione11 a yahoo.it
Data: 8-giu-2016 12.17
A: "Rugbylist Rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] Inghilterra-Italia u.20:
48-10
Gli
azzurrini opposti ai forti Inglesi hanno
tenuto il campo per i primi 20' creando
seri problemi agli avversari che però col
passare dei minuti, anche grazie a
incredibili errori dei nostri, assumevano
la totale gestione delle operazioni. Una
buona Italia in rimessa laterale, mentre
abbiamo sofferto in mischia ordinata e
nell'uno contro uno. Tragica la prova
degli italiani dal punto di vista
disciplinare. Evidentemente anche gli u.20
come la nazionale maggiore manifestano il
loro 'tallone d' Achille' nell'endurance.
Romano
Rambaldi
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