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[RUGBYLIST] R: fragilità emotiva degli azzurri
Giovanni Ciraolo
jxcira a tin.it
Dom 14 Feb 2016 23:26:14 CET
Come al solito quando emerge un nuovo giocatore e soprattutto una apertura con delle qualità nel timing delle azioni, nei calci ed in qualche modo anche nella tattica facciamo il subito solito errore: lo carichiamo di responsabilità ed eleviamo le sue qualità a cose che si è guadagnato da solo, un fatto logicamente impossibile per ogni essere umano! (nessuno può imparare qualcosa che non gli viene insegnato).
Carlo Canna non meritava la prestazione di oggi, che è stata assolutamente deficitaria ma non tanto sul piano emotivo (perché non è responsabile dei regali alla squadra avversaria) ma piuttosto perché sottende un’altra cosa: Carlo non è ancora un ispiratore, non si trova sempre dove potrebbe essere, tecnicamente è un ottimo giocatore ma se il match si fa arduo diventa una specie di Diego Dominguez ultima versione, cioè up and under, un buon record di placcaggi e alla fine buonasera alla prossima. Non più di questo. La differenza dei 30 punti con l’Inghilterra si riassume chiaramente nei numeri 10: quello inglese che va due volte in meta ma non solo e con una velocità tattica siderale ed il nostro numero 10 che in fondo stecca l’incontro (gli applausi all’uscita sono stati di stima, non di prestazione). Canna è stato caricato di responsabilità che ancora lui non può addossarsi da solo.
La ragione di tutto questo secondo me non è Gavazzi ma una tesi che in Italia è popolare da molti anni: con la comparsa del rugby totale molti pensano che il ruolo dell’apertura conti di meno. Il match di oggi falsifica questo pensiero. I CT che hanno governato il rugby italiano negli ultimi 16 anni non hanno mai prodotto una apertura stabile. Questo significa che in questo campo non hanno mai probabilmente viaggiato a fondo nel paese, e che si sono attenuti ad estrarre le carte in gioco del momento.
G. Ciraolo
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di anna maria
Inviato: domenica 14 febbraio 2016 19:27
A: Rugbylist Rugbylist
Oggetto: [RUGBYLIST] fragilità emotiva degli azzurri
Ci siamo illusi che potesse essere la volta buona. Per circa 60' "l'italietta" del Rugby è stata all'altezza dei più titolati avversari. Pareva essere giunta la fatidica prima volta. C'erano il cuore, il coraggio e la volontà. Però a mano a mano che passavano i minuti ci accorgevamo che il tutto era come un miraggio. Più ci avvicinavamo alla meta più essa era irraggiungibile. Il desiderio di recuperare i due punti di svantaggio con i quali siamo andati al riposo ci hanno indotto a cercare quei rischi che, se in vantaggio, non avremmo certamente corso. Cosi è giunta la meta di Joseph che ha tagliato le gambe ai nostri azzurri, fragili emotivamente e già indeboliti per il forzato abbandono di Fuser, Zanni e Garcia.
Fra quindici giorni ci sarà la Scozia che, nonostante le due sconfitte subite, ha dimostrato un grande carattere continuando a crederci fino all'ultimo minuto contro il Galles. Sarà una gara tutt'altro che semplice, ma sono certo che allora gli azzurri non si lasceranno scoraggiare.
Romano Rambaldi
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