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[RUGBYLIST] R: R: I: R: I: QUALCUNO
Giovanni Ciraolo
jxcira a tin.it
Sab 26 Set 2015 23:03:48 CEST
Al giaguaro preferisco l’elefante! Non voglio assolvere nessuno, altrimenti … vestirei l’abito talare verso il quale posso solo avere molto rispetto!
Il nostro rugby ha perso alcuni dei suoi migliori elementi dinamici negli ultimi anni. Ma non è accaduto solo a noi. Vorrei osservare come il Canada affrontato oggi non sia sempre stato nelle retrovie delle classifiche e invariabilmente collocato alle nostre spalle: nel 2011 era dodicesimo nei pur discutibili “rankings” mondiali, e da allora ha perso ben 6 posizioni.
Bocciare qualcuno, qualcosa? Certo una partita brutta o un esame di pubblico andato storto (peraltro il pubblico l’abbiamo sempre avuto contro in questi 2 primi match di WRC!) bocciano sempre qualcuno: ma questo qualcuno (se non è proprio un somaro totale o un debole di carattere) si rimette in gioco e riparte! Magari la risalita è dura, ma non si può negare la risalita a nessuno: Einstein fu bocciato in entrata al politecnico di Zurigo e sul momento si diede per fallito!
Ma del resto noi in Italia non vogliamo bocciature larghissime: abbiamo sempre bisogno di un macroresponsabile che rappresenti l’intera nostra storia e la archivi nella sua personale disfatta finale! Creiamo il grande uomo e poi lo buttiamo giù!
Un grande fisico italiano emigrato negli USA nel 1938 comparò il sistema anglosassone (del tutto estendibile al rugby) con quello italiano. In Italia lui era considerato una grande persona, un grand’uomo, mentre in America era visto semplicemente come un giovane fisico promettente da dedicare a ricerche avanzate (e pensare che aveva appena vinto il premio Nobel!). Noi siamo un po’ così, cerchiamo grandi uomini, le cosiddette eccellenze, e trascuriamo il morale della truppa. Trascuriamo soprattutto le economie interstiziali che sono quelle che spesso fanno avanzare i sistemi. Moltissimo anche i sistemi sportivi. Il risultato è che, non analizzando a fondo le cose, individuiamo qualcuno che un po’ tutto e tutti giustifica e riassume tutti nel bene e nel male. Anche i nostri clubs di rugby funzionano un po’ così, sono forse una versione familiare e relazionale del circolo anglosassone che però è tutt’altra cosa (seguendo la filosofia del collegio, scelta secca anche per il gioco rugby degli studenti migliori).
Per carità si può contestare tutto, viva la libera dialettica! Qualcuno può anche paragonare la FIR ad una piovra, ma vorrei semplicemente notare come una Federazione tennis con gli stessi tesserati della FIR abbia impiegato decenni per superare lo sgomento del dopo - Panatta. Io penso francamente che siamo arrivati a costeggiare i grandi del rugby troppo presto. Abbiamo all’inizio del 6N incassato talmente tante mete inutili da farci percepire la difesa come obiettivo prevalente. Ma la storia poi è continuata, la storia non si ferma. Ci fu anche poi all’origine del nostro ingresso in 6N la diplomazia di Dondi ed altri grandi meriti dei dirigenti nazionali di allora. Sta di fatto che in 15 anni abbiamo fatto cose che si realizzano (forse) nel mondo rugbistico normalmente in 25-30 anni. Adesso stiamo nella baraonda mondiale con le sue regole anche un po’ pazzesche simili a quelle della Formula 1. In campo pratichiamo una specie di catenaccio. E’ bastato oggi? Risposta: si. Può bastare contro squadre più forti del Canada? Risposta: normalmente no, ma bisogna vedere chi sta in campo in quel momento e in quel giorno. Ce la potremmo cavare nel futuro, ma non dobbiamo dipendere da grandi uomini, non ci può più essere il Parisse della situazione: l’unità di una squadra non può dipendere solo da un uomo. Anche per gli altri non è più così, da tempo.
g.c.
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Gian Domenico Mazzocato
Inviato: sabato 26 settembre 2015 19:31
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] R: I: R: I: QUALCUNO
Beh è vero, quell’episodio finale condito di stordimento, masochismo, inconsapevolezza del momento, forse istinto di suicidio,
la dice lunga su quanto ci siamo di testa.
Ho letto un lungo e sensato intervento.
Ne apprezzo l’intelligenza, la pacatezza e la competenza
Ma francamente lo trovo anche alieno, marziano, lunare.
Ma hanno senso questi equilibrismi?
UNA PARTITA DEL GENERE BOCCIA O NO QUALCUNO O QUALCOSA?
NON SI Può ELUDERE, NON SI Può SVICOLARE DAVANTI A QUESTA DOMANDA altrimenti fai il gioco del giaguaro, sei amico suo.
gdm
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Inviato: sabato 26 settembre 2015 18:58
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] I: R: I: QUALCUNO
Ho sempre sostenuto l'innesto dei giovani e ho criticato pesantemente l'aver chiamato Mauro al mondiale.
Però quando ho visto al minuto 80', che Allan era perso con il pallone in mano, davanti ai pali e guardava la touche, ho benedetto Mauro che
ha indicato i pali all'arbitro.
Un caro saluto da 14Cavallopazzo
----Messaggio originale----
Da: jxcira a tin.it
Data: 26-set-2015 18.37
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Ogg: [RUGBYLIST] R: I: QUALCUNO
Un match bruttino, peraltro con una meta dell’ala canadese che molti già considerano la più bella della WRC.
Non esistono partite facili. Da parte nostra c’è anche qualcuno spompato sicuramente da sostituire. Del resto la Francia nella sua seconda prova ha sostituito i 13/15 della squadra iniziale, la Scozia ne sta sostituendo i 10/15. Non capisco perché non possiamo fare lo stesso! Ah sì, dimenticavo, c’è il mantra universale che tutto giustifica: i nostri sono vecchietti, ma abbiamo ancora tanto bisogno di loro! Questo non è un ragionamento sportivo, di questo passo la Volkswagen doveva conservare il suo AD dopo quel che è successo negli USA (e c’è andata vicina)! Forse nel poker americano ci può essere l’asso pigliatutto che gioca da esperto pure da pensionato: ma non nello sport, dove tutto è continuamente rinnovamento, tutto è tattica, tutto è provare e riprovare, tutto è rischio, tutto è confronto, tutto è lancio e tutto è superamento continuo delle situazioni. Anche nella nostra vita è così, tutto è continuamente prova, riprova e confronto. Non possiamo cristallizzare le nostre vite, e non possiamo cristallizzare il nostro tifare e la nostra nazionale!
Francamente non riesco a vedere dove porti un certo élitismo a rischio di nichilismo che serpeggia nei commenti, nei giornali, nei media in generale. Non siamo più nulla, non c’è speranza. L’Italia del rugby è una storia finita troppo presto, proprio quando stava incominciando! Ma vi sembra sport, questo? Nello sport tutto è cambiamento, non c’è mai una situazione uguale ad un’altra! Vi sembra di rispettare i nostri giocatori in questo modo? Vi sembra di rispettare la nostra maglia? E’ chiaro che dobbiamo capire perché lasciamo un 60% di possesso all’avversario! Ok, la saggezza convenzionale dice che ciò è dovuto ai vecchietti e che dobbiamo abbozzare. Ma non diciamo fesserie, nessuno è tutto, nessuno è insostituibile, nessuno spiega tutto! Altrimenti entriamo in una logica calcistica, dove c’è sempre una spiegazione anche per le cose più incredibili e nessuno ha mai completamente vinto una partita!
Non ci sono pranzi gratuiti.
g.ciraolo
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di tizianotaccola1 a alice.it
Inviato: sabato 26 settembre 2015 18:07
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] I: QUALCUNO
Non la difendo, però la sostengo. Abbiamo vinto anche se non abbiamo convinto.
A questa squadra manca Parisse, non tanto come talento del rugby, ma piuttosto come papà.
Perfino Mauro è stato importante quanto è entrato.
Un plauso a Canna, come mi piace!
Un caro saluto da 14Cavallopazzo.
----Messaggio originale----
Da: giandoscriba a giandomenicomazzocato.it
Data: 26-set-2015 17.43
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Qualcuno, in nome del fatto che si è vinto, difenderà questa Italia pasticciona, incapace di placcare, sempre pronta a farsi scippare palloni?
E così ingenua e stupida da non riuscire a trovare contromisure nella giocata puerile dei canadesi in touche?
Anni di 6Nazioni, accademie, giocatori che contano in campionati di livello: a questo siamo ridotti. Giocavamo così male vent’anni fa?
E dietro non c’è nulla.
E dietro non c’è nulla.
E dietro non c’è nulla.
E dietro non c’è nulla.
E dietro non c’è nulla.
Eccetera
Gian domenico mazzocato
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