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[RUGBYLIST] R: I: leggendo tra le righe di questa mattina

Giovanni Ciraolo jxcira a tin.it
Mar 6 Ott 2015 19:00:27 CEST


Una persona che potrebbe prendere in pugno la nostra situazione, secondo me, ci sarebbe. Brunel è stato il suo vice per tanti anni alla nazionale di Francia.

Mi sembra che Laporte sia stato contattato anni fa, e forse ha declinato sul momento le nostre proposte, ma è da tempo in pessimi rapporti con la sua federazione, anche se al Tolone si è trovato bene ed ha fatto molto bene. 

Temo un tecnico nazionale dall’eccessivo carisma emotivo, ed anche se l’avventura di Kirwan poteva andare meglio, il suo esito finale sgradevole non è stato casuale; in Italia, secondo me, solo una persona di notevoli e stabili risultati consecutivi e di implacabile quadratura mentale (non un sognatore) può mettere a tacere i guelfi e ghibellini del nostro paesaggio rugbistico, che corre sempre a corrente alternata (e non è che non siamo strutturalmente in grado di praticare un rugby veloce: non c’è una guida per poterlo fare).

In Italia non abbiamo un rugby cittadino sopraffino e di élite (basta vedere chi sono o sono stati certi sindaci delle città più rappresentative del nostro mondo ovale: personaggi anche nostalgici, in alcuni casi); quindi a mio parere il tecnico della nazionale deve possedere un  certo spirito contadino o comunque molto legato alla terra, alla località, che è quella che poi regge anche la nostra economia. Laporte è un politico contadino di alta qualità. Facciamogli una super-offerta. Potrebbe mettere mano alle sgangherate strutture e finanze di molti nostri club. Almeno, per quello che ne so io. L’Italia è la culla del compromesso come tu dici ma anche di Garibaldi e Sanfelice. Dove la trovano una donna come la Sanfelice gli altri paesi europei! A proposito: che ne è dell’evoluzione del rugby a Napoli? Ne so veramente poco.  

 

Giovanni Ciraolo     

 

Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Salvatore Messina
Inviato: martedì 6 ottobre 2015 17:39
A: Rugbylist Rugbylist
Oggetto: [RUGBYLIST] I: leggendo tra le righe di questa mattina

 

Purtroppo viviamo in un paese che è la culla della cultura della mediocrità.

"In medio stat virtus" lo si insegna fin dalla nascita da qualche millennio...

 

Noi abbiamo bisogno di eroi del bene o del male che elevino gli standard della mediocrità perché socialmente non siamo in grado di farlo. Eroi perché il sistema stesso è strutturato per eliminare gli estremismi. E per sopravvivere questi stessi eroi devono comunque raggiungere dei compromessi. Siamo il paese più conservatore senza una linea guida che ci indichi cosa conservare e conserviamo tutto e niente.

 

Finché il nostro movimento non troverà una persona di spessore ma carismatica questo è il limite e non se ne esce.

 

Salvatore Messina

 

----- Messaggio inoltrato -----
Da: Giovanni Ciraolo <jxcira a tin.it>
A: rugbylist a rugbylist.it 
Inviato: Lunedì 5 Ottobre 2015 21:56
Oggetto: [RUGBYLIST] leggendo tra le righe di questa mattina


Tra i commenti degli irlandesi al match di ieri mi ha colpito la frase del
loro tecnico nazionale Joe Schmidt: “talvolta occorre vincere essendo
brutti”.

Nella stampa italiana di oggi questo argomento degli irlandesi viene spesso
ripreso. Si potrebbe riassumere: abbiamo fatto brutti gli irlandesi, e siamo
contenti del nostro onore che è salvo!

Mi sembra un pessimo argomento. L’Italia ha veramente fatto tutto il
possibile? I giocatori in campo sono ragionevolmente autonomi (vedi
argomento Manici ripreso da Luciano Ravagnani)? Siamo contenti di avere
“rallentato l’Irlanda”, visto che non la “potevamo proprio” fermare? Stiamo
parlando forse di leggi gravitazionali dove il nostro pianeta Italia deve
percorrere un’orbita diversa rispetto ad altre squadre? Mi viene da pensare
a quelle esperienze in fisica dove una particella (es. un .elettrone) può
essere rallentata ma non se ne può cambiare il corso finale! Gli irlandesi
hanno vinto malgrado la loro bruttezza e noi abbiamo perso a causa della
nostra grande bellezza! (beh, esteticamente siamo meglio noi)          

Preferirei perdere per 25 a 0 e per undici volte consecutive contro
l’Irlanda, ma alla dodicesima partita avere una chance reale di vittoria
anche del solo 1%, piuttosto che perdere contro la stessa squadra undici
volte di un solo punto e con lo stesso gioco e alla dodicesima partita
sentirmi gli avversari osservare che “questo è il risultato che tu puoi fare
contro di noi: oltre questo, mio caro, non potrai mai andare! L’elettrone
irlandese, malgrado la sua bruttezza, doveva PER FORZA imbucarsi in meta:
infatti lo dicevano anche gli astri (bookmakers), di che segno era
l’arbitro?

Quando vedo squadre dove i rugbisti chiaramente ritardano il loro gioco, ne
soffro. In Italia troppi tecnici e dirigenti decidono ancora troppo e di
troppe cose e con pochissima trasparenza verso i giocatori. Per non parlare
di una parte della stampa alla quale interessa solo il titolone.

All’ombra del proprio campanile, molti possono trovare il calduccio buono
della mediocrità. 

La mediocrità? Fino a lì puoi arrivare, ma non oltre: l’Irlanda deve
vincere!  

Ma l’Italia non è tutta così. 

    

g.ciraolo      

 





 

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