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[RUGBYLIST] R: R: I: R: Re: Troncon
Giovanni Ciraolo
jxcira a tin.it
Mar 30 Giu 2015 22:16:09 CEST
Si, la FIR è la seconda federazione in Italia come budget! Ma ci rendiamo
conto di quanto debbano spendere le altre federazioni che prendono di più
della FIR dal CONI?? Le loro necessità di spese sono minime rispetto al
rugby!! Non ci sono veri stadi standard di rugby in Italia! Avete idea delle
somme necessarie per costruire o ingrandire gli attuali impianti? Sono
necessari come minimo centinaia di milioni di euro. Quale altra federazione
sportiva ha questi problemi? Siete mai andati nei palazzetti di pallavolo o
di pallacanestro (capolavori di architettura) o in pedane di scherma in
Italia? Quelle federazioni hanno tutto rispetto alla federugby che è ancora
un cantiere completamente aperto, hanno impianti all’avanguardia e tecnici
tra i migliori, scuole che in pochissime unità producono ori olimpici. Non è
possibile paragonare il rugby alle altre federazioni sportive, qui c’è
bisogno di ben altro. E’ impensabile confrontarci con federazioni che non
hanno i nostri bisogni perché hanno già tutto il loro patrimonio costruito,
c’è solo manutenzione.
Giov.
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Luca Oliva
Inviato: martedì 30 giugno 2015 16:57
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: I: R: Re: Troncon
Solo un'osservazione: la FIR riceve "solo" 3 milioni di euro all'anno perchè
è comunque la seconda federazione in Italia dopo il calcio in termini di
fatturato: circa 42 milioni di euro all'anno.
Ciao.
Luca Oliva
Il 29/06/2015 00:11, Giovanni Ciraolo ha scritto:
Mi sembra che hai una visione quasi religiosa del rugby! E’ la fede che si
trasmette, ma uno sport si impara. Uno sport fa parte del mondo laico,
quindi il modo di insegnarlo è sempre soggetto a critiche e ripensamenti
indipendentemente dalla qualità dell’educatore. I giovani di oggi sono
talmente poco integrati nel mercato del lavoro (la buona università che tu
dici in realtà produce spesso giovani parcheggiati) da non accettare più
percorsi privi di concretezza immediata.
Malgrado stature elevate di educatori. Può dispiacere ma è così.
Anche il buonismo che tu vedi ovunque in giro mi sembra esagerato. La nostra
società in realtà si sta rivelando non buonista ma invece molto dura. E
l’Italia non è tutto uno sfascio. Ci sono ospedali in provincia dove non
puoi dire né ai né bai … perché la medicina è perfetta (lo dico per
esperienza diretta) e la gente impiegata fa tutto quello che si deve fare,
senza riserve. In Italia ci sono anche club sportivi (sempre un po’ lontani
dalle grandi città) dove tutto funziona, vedi Sassari e Reggio Emilia nel
recente basket scudetto. Non credo che lì viga il buonismo. Cosa dire poi
del “gonfiore” del movimento italiano di rugby? I tesserati FIR dall’inizio
del 6 Nazioni sono cresciuti (se non vado errato) da oltre 40 mila a poco
più di 100mila. E’ davvero questo un aumento straordinario e “gonfiato? Un
incremento medio annuo del 15 % non mi sembra qualcosa di abnorme, credo che
si verifiche in qualunque paese che rincorra i grandi del rugby mondiale.
Mi dispiace poi puntare il dito sul vil denaro. Bisogna purtroppo dire che
al rugby italiano mancano i soldi, quelli che dovrebbero essere spesi nel
posto giusto e al momento giusto. Il massimo del budget italiano di club,
Treviso, vale poco più della metà dell’ultima (economicamente) società
francese del Top14. E non parliamo poi del CONI, che versa al nostro rugby
meno di 3 milioni l’anno, cioè meno di quanto lo stesso Comitato olimpico
offra ad ognuna tra altre 14 federazioni sportive italiane! Incredibile!
Non mi sentirei di trascurare questo aspetto del vil denaro. Scendiamo in
terra. I giovani di oggi non scherzano sui soldi, e come dar loro torto?
Oltre già a guadagnare poco nel “normale” mercato lavorativo, li si vorrebbe
convincere di “ritardare” ogni età di ingresso nella vita attiva. Bisogna
avere forti compensazioni per poterlo fare. Quante università sfociano in
posti di lavoro, specie nel Mezzogiorno? E’ possibile accettare di chiamare
in causa anche altri soggetti che storicamente non sono FIR, Zebre e società
di club?
Giov.
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Salvatore Messina
Inviato: sabato 27 giugno 2015 22:28
A: Rugbylist Rugbylist
Oggetto: [RUGBYLIST] I: R: Re: Troncon
Come ho già detto nessuno è perfetto ed ognuno ha i suoi metodi ma...
Allenare è un po' come insegnare: non basta conoscere la materia bisogna
saperla trasmettere e non sempre un esperto di un argomento o un ottimo
giocatore può essere un bravo insegnante. Bisogna anche studiare come
insegnare e saper trasmettere il proprio sapere. Cosa che nel rugby italiano
non si fa...
Qualcuno ha mai sentito parlare di corsi di comunicazione? Al di la della
tecnica questa dovrebbe essere la base nel minirugby e nell'insegnamento del
rugby giovanile. Lasciamo perdere nella scuola...
Un bravo allenatore è colui che fa crescere i ragazzi. Non sono tanto i
risultati quanto quello che della tecnica rimane. Comunque i risultati sono
importanti perché sono bravo a calciare quando la metto dentro. Non importa
quanto mi alleni, la devo mettere in mezzo ai pali e farlo con la
percentuale più alta.
Un grave errore dei tecnici federali ma anche di tutti i nostri tecnici è
dare più importanza alla forma più che alla sostanza o all'ambiente (i
valori...) più che all'aspetto agonistico. Una buona università innanzitutto
porta alla laurea più studenti possibili e poi fa in modo che questi
sappiano fare bene il proprio lavoro.
L'Italia per mentalità diffusa è buonista... Ma il buonismo non porta
qualità solo posti di lavoro facili. Poi quando andiamo in un ospedale ci
lamentiamo che i medici non rispettano i pazienti e spesso non sanno
risolvere i problemi...
Certo che se un movimento si basa esclusivamente sul volontariato non si può
pretendere che i volontari siano anche performanti... Salvo rari casi in cui
i singoli si applicano al massimo ma solo per soddisfazione personale.
Un grave errore di questo ultimo decennio è stato quello di aver "gonfiato"
il movimento portando al rugby anche chi, giocatori e tecnici, del rugby
interessa seriamente ben poco...
Salvatore Messina
----- Messaggio inoltrato -----
Da: ilfalco7 <mailto:ilfalco7 a libero.it> <ilfalco7 a libero.it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Sabato 27 Giugno 2015 11:31
Oggetto: [RUGBYLIST] R: Re: Troncon
Oggi condivido i vostri interventi al 100x 100.
il nodo è tutto qui.
ed è un nodo delicato spinoso e difficile.
un nodo a cui però qualche marinaio deve mettere mano. Nel rispetto delle
persone.
Inviato dal mio dispositivo Samsung
-------- Messaggio originale --------
Da: Andrew <mailto:jeppo678 a virgilio.it> <jeppo678 a virgilio.it>
Data: 27/06/2015 10:43 (GMT+01:00)
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Troncon
Ci sono un paio di situazioni che i giovani giocatori hanno bisogno di
sperimentare, e l'acquisizione della tecnica può in genere solo seguire una
via; cioè; - capire, provare poi fare. Troppo spesso questo ordine è
invertito come allenatori presumono che i giocatori capiscano, e spesso tale
presunzione è sbagliato. I giocatori che arrivano a un livello élite possono
anche essere imbarazzato ad ammettere che non capiscono.
Per passare da principiante a livello élite il contributo del coach
generalmente segue un percorso semplice per potenziare il giocatore(i).
1° fase; Prescrittivo - Io ti dico il da farsi
2° fase; Consultazione - Parliamone, ma decidere sono io
3° fase; Partecipazione - Parliamone, decidi tu
4° fase; Delega - Tu decidi io sono disponibile
Con il desiderio che l'allenatore è in realtà 'disoccupato' durante la
partita per quanto riguarda come la squadra sta giocando e prende le
decisioni collettive, è interessante vedere la differenza del contributo
allenatori durante la partita tra migliori nazioni e paesi minori.
Jeppo
-----Messaggio originale-----
From: Franco Fiore
Sent: Saturday, June 27, 2015 9:49 AM
To: rugbylist a rugbylist.it
Subject: [RUGBYLIST] Troncon
Buongiorno Rugbylist,
premetto, non sono un Tecnico ne ho alcuna intenzione di criticare
Troncon, ma, avendo avuto a Benevento per alcuni giorni la Nazionale
under 20 (Gennaio), ho assistito ad alcuni allenamenti.
Due ore di rottura di p...le!
Troncon a discutere, spiegare, parlare con i ragazzi e loro, dopo un
po, tutti, per dirla pulita, distratti ed annoiati.
Di allenamento "fisico" e prove di giocate, nelle due ore di campo,
saranno state in tutto una mezz'oretta ad esagerare.
Era chiarissimo che i ragazzi non si divertivano, anzi, si rompevano
le scatole.
La stessa cosa si ripeteva anche nella seduta pomeridiana.
Ora, anche non essendo un tecnico, una cosa ho imparato in tanti anni
da Dirigente; i ragazzi bisogna INTERESSARLI, farli lavorare e fare in
modo che apprendano le cose che il Tecnico gli spiega, facendoli
provare, con un minimo di divertimento, insomma bisogna riuscire ad
avere la loro giusta attenzione ed il loro ineteressamento verso quello che
si sta facendo.
Ecco, questa attenzione e questo interessamento, negli allenamenti visti a
Benevento, non
c'era, anzi.......
Io al posto dei ragazzi, dopo una mezz'oretta di quel tipo di allenamento,
me
ne sarei andato.
Ora spetta ai Tecnici (quelli con la T maiuscola) spiegarmi questa
cosa.
Saluti
Franco Fiore
--
Saluti,
Franco mailto:francesco_fiore1 a virgilio.it
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